Concedendo l’immunità a Gantz ed Eshel, il tribunale protegge i colpevoli, punisce le vittime e legittima ulteriori crimini.
Fonte: english version
Di Adri Nieuwhof – 15 settembre 2021
Foto di copertina: Benny Gantz capo dell’esercito israeliano nel 2014, l’anno in cui i bombardamenti israeliani hanno ucciso la famiglia di Ismail Ziada. (tramite Flickr)
La prossima settimana un tribunale olandese esaminerà un ricorso contro una sentenza che ha concesso l’immunità a due ex comandanti militari israeliani in una causa relativa ai crimini di guerra a Gaza.
Uno di questi comandanti è Benny Gantz, che è attualmente Ministro della Difesa e Vice Primo Ministro israeliano.
Il cittadino palestinese-olandese Ismail Ziada ha citato in giudizio Benny Gantz ed Amir Eshel, all’epoca rispettivamente capi dell’esercito e dell’aeronautica di Israele, per la decisione di bombardare la casa della sua famiglia durante l’assalto israeliano a Gaza del 2014.
L’attacco israeliano ridusse in macerie l’edificio a tre piani del campo profughi di al-Bureij.
Uccise la madre settantenne di Ziada, Muftia, i suoi fratelli Jamil, Yousif e Omar, la cognata Bayan e il nipote di 12 anni Shaban, nonché una settima persona in visita alla famiglia.
Ziada ha citato in giudizio i generali israeliani per oltre 600.000 dollari (510.000 euro) di danni più le spese processuali.
Durante i 51 giorni dell’assalto del 2014 a Gaza, secondo un’indagine indipendente commissionata dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, Israele attaccò edifici residenziali e altri edifici civili,.
In totale furono uccisi 2.251 palestinesi, tra cui 1.462 civili, 551 erano bambini. Più di 11.000 palestinesi rimasero feriti.
Giustizia negata
Nel gennaio 2020, il tribunale distrettuale dell’Aia ha negato a Ziada di ottenere giustizia concedendo l’immunità ai comandanti israeliani perché i presunti crimini sono stati commessi mentre agivano in veste ufficiale.
Questa sentenza è in contrasto con i principi di Norimberga, stabiliti dopo i processi ai criminali di guerra nazisti, secondo cui coloro che commettono crimini di guerra o crimini contro l’umanità non possono nascondersi dietro le loro funzioni ufficiali, o la scusa che stavano solo eseguendo degli ordini.
Infatti, nel suo appello, che sarà ascoltato il 23 settembre, Ziada sosterrà che non ci può essere immunità per crimini così gravi.
Sebbene la causa di Ziada sia un’azione civile intentata nei tribunali nazionali olandesi, il principio secondo cui agire in veste ufficiale non protegge una persona dalla responsabilità è ora ben riconosciuto nel diritto internazionale.
Lo Statuto di Roma, atto costitutivo della Corte Penale Internazionale, ad esempio, dichiara “l’irrilevanza della funzione ufficiale” dei capi di Stato o di altri funzionari governativi.
Lo Statuto afferma che ricoprire una posizione ufficiale “non esonera in nessun caso una persona dalla responsabilità penale” né costituisce motivo per la stessa di affrontare una pena minore in caso di condanna.
Allo stesso modo, lo Statuto di Roma stabilisce che un comandante militare “è penalmente responsabile” dei crimini “commessi da forze sotto il suo effettivo comando e controllo”.
Infatti, nella sua sentenza del gennaio 2020, il tribunale distrettuale olandese ha affermato i precedenti legali secondo cui l’immunità non si applica nei casi di gravi crimini internazionali tra cui genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Ma per ragioni inspiegabili, la corte ha disatteso il proprio stesso criterio giuridico garantendo ai comandanti israeliani uno scudo contro il perseguimento delle loro responsabilità.
Diritto alla giustizia
Israele ha ostacolato ogni tentativo dei palestinesi di chiedere giustizia per i suoi crimini contro di loro, compreso il caso Ziada.
Il governo israeliano ha persino esortato il tribunale olandese ad archiviare la causa per crimini di guerra contro Gantz ed Eshel.
Foto: I sei parenti di Ismail Ziada uccisi durante l’attacco israeliano del 2014 a Gaza. (tramite Facebook)
Gli avvocati dei generali hanno mostrato il loro disprezzo per le vittime e le loro vite quando hanno cercato di inquadrare l’azione legale di Ziada come parte di “una campagna anti-israeliana”.
Concedendo l’immunità a Gantz ed Eshel, il tribunale protegge i colpevoli, punisce le vittime e legittima ulteriori crimini.
Nel frattempo, Gantz continua a guidare la macchina da guerra israeliana come Ministro della Difesa.
Per 11 giorni a maggio, sotto i suoi ordini, le forze israeliane hanno effettuato un massiccio bombardamento di Gaza, uccidendo più di 260 palestinesi, tra cui più di 60 bambini.
Decine di migliaia di persone a Gaza sono state sfollate a causa dei bombardamenti israeliani.
Durante l’assalto, Gantz ha dichiarato che: “Nessuna persona, area o quartiere a Gaza verrà risparmiata”.
Intendeva sul serio, le bombe israeliane hanno raso al suolo interi condomini, uccidendo famiglie che dormivano all’interno.
Il 20 settembre alle 18:30, ora dell’Europa centrale, l’avvocato di Ziada Liesbeth Zegveld e Issam Younis, direttore del gruppo per i diritti umani Al Mezan, con sede a Gaza, prenderanno parte a una videoconferenza per discutere questo caso fondamentale per ritenere responsabili i comandanti israeliani.
Un documentario di mezz’ora della televisione pubblica olandese disponibile su Youtube fornisce anche informazioni sullo sforzo per ottenere giustizia per la famiglia di Ismail Ziada.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org