La pratica dell’addestramento alle armi della polizia di Panama con bersagli raffiguranti soggetti arabi suscita proteste

La controversia è sorta dopo che sono circolate foto che mostrano un uomo che punta una pistola contro l’immagine di una persona che indossa quello che sembrava essere un tradizionale abito arabo.

Fonte: english version

Al Jazeera – 2 ottobre 2021

Immagine di copertina: Membri della polizia nazionale panamense e delle forze speciali durante un’esercitazione ([@PedroUnderdog09/Twitter])

Le forze di polizia di Panama si sono scusate per aver partecipato ad un corso di addestramento gestito da Israele dopo che sono trapelate immagini che mostravano gli agenti che sparavano a bersagli che raffiguravano persone vestite con abiti tradizionali arabi.

La polemica è sorta dopo che sono circolate le foto dell’addestramento, una delle quali mostrava un uomo che puntava una pistola contro l’immagine di una persona armata che indossava quello che sembrava essere una tradizionale kefiah araba.

Le immagini sono state pubblicate su Twitter dalla Polizia Nazionale e dalla locale camera di commercio israeliana, ma sono state successivamente rimosse.

“Siamo rispettosi delle differenze culturali, religiose ed etniche”, hanno comunicato venerdì le forza di polizia in una dichiarazione. “Ci dispiace che si sia verificata una situazione che esula dalla natura della nostra missione e del nostro dovere”.

Le pubblicazioni cancellate su Twitter dicevano che il corso di formazione era Stato organizzato dall’ambasciata israeliana a Panama.

Anche l’Ufficio Informazioni Palestinese a Panama ha condannato la pratica.

“I codici di condotta per l’addestramento di tiro al bersaglio accettano solo sagome senza immagini: questo è un atto di discriminazione e razzismo che Panama non dovrebbe tollerare”, ha affermato l’ufficio in una nota, secondo quanto riportato dai media locali.

Traduzione del tweet: Ci dispiace che durante un evento a cui abbiamo partecipato come ospiti e come istituzione, si sia verificata una situazione che esula dalla natura della nostra missione e del nostro dovere come principale istituzione di sicurezza.

La controversia ha attirato proteste da parte del Comitato di Solidarietà con la Palestina panamense, che ha affermato che il corso ha promosso “violenza e razzismo in modo che chiunque indossi una kefiah, un hijab o qualcosa di simile possa essere classificato come terrorista”.

Il Comitato ha anche chiesto al governo di annullare “l’intervento” dei paesi stranieri nell’addestramento delle forze di sicurezza.

“Questo addestramento costituisce una violazione dei protocolli relativi ai corsi di tiro che vietano l’uso di figure distintive dei popoli arabi come oggetto di odio e persecuzione”, si legge nel comunicato.

“Chiediamo al governo nazionale di annullare l’intervento di Israele e di altri paesi nell’addestramento delle nostre forze di sicurezza”, ha aggiunto.

Il programma di formazione ha scatenato la condanna anche sui social media.

Traduzione del tweet: È una vergogna che le forze di polizia siano addestrate dall’ambasciata israeliana a sparare usando l’immagine di una persona che indossa una Kefiah.

Traduzione del tweet: cosa ci guadagna la polizia panamense mettendo la foto di una donna palestinese come simbolo di terrorismo?

 

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Incictapalestina.org