I Paesi Bassi stanno premiando Israele per aver ucciso decine di bambini palestinesi nella Striscia di Gaza lo scorso maggio.
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Ali Abunimah – 18 ottobre 2021
Immagine di copertina: soccorritori palestinesi prelevano un sopravvissuto da un edificio residenziale distrutto a Gaza City il 16 maggio. Attacchi aerei israeliani sulle case nel quartiere di al-Rimal uccisero quel giorno più di 40 persone, tra cui 18 bambini. Ashraf AmraAPA immagini
I Paesi Bassi stanno premiando Israele per aver ucciso decine di bambini palestinesi nella Striscia di Gaza lo scorso maggio.
Questa è l’unica conclusione ragionevole dopo che la monarchia nordeuropea ha annunciato un nuovo accordo di “cooperazione per la sicurezza” con lo stato dell’apartheid.
La scorsa settimana Hans Docter, l’ambasciatore olandese a Tel Aviv, ha firmato l’accordo con il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz
Secondo il ministero della Difesa olandese, l’accordo fornisce un “quadro per la collaborazione” tra le forze armate dei due paesi.
Il serrato abbraccio olandese a Israele sembra essere una ripetizione di come per decenni i Paesi Bassi abbiano favorito stretti legami con il regime suprematista bianco del Sudafrica.
Today our Ambassador @hansdocter and 🇮🇱Defense Minister @gantzbe signed an agreement supporting our security cooperation, as part of a bilateral meeting between delegations from the Ministries of Defense. For more info, see https://t.co/ON7H1p7y0B
— Dutch Embassy Israel (@NLinIsrael) 13 ottobre 2021
Gantz ha perpetrato due volte grandi massacri di palestinesi nella Striscia di Gaza, nel 2014 come capo di stato maggiore dell’esercito e all’inizio di quest’anno come ministro della Difesa, quando ha giurato che “nessuna persona, area o quartiere a Gaza è immune”.
Ha mantenuto quella promessa: intere famiglie sono state spazzate via dal deliberato attacco israeliano di edifici residenziali.
Tra i quasi 260 palestinesi uccisi durante l’assalto di 11 giorni di Israele a maggio, più di 60 erano bambini.
Nell’attacco più mortale, contro edifici residenziali in via al-Wihda a Gaza City il 16 maggio, i bombardamenti israeliani hanno ucciso almeno 44 persone, tra cui 18 bambini.
Generazioni multiple di famiglie sono state cancellate.
Una causa civile contro Gantz per l’uccisione della famiglia del cittadino palestinese-olandese Ismail Ziada nel 2014 si sta ancora facendo strada nei tribunali olandesi.
Armi testate sui palestinesi
Il ministero della Difesa dell’Aia afferma che “la cooperazione militare tra Paesi Bassi e Israele è principalmente finalizzata allo scambio di conoscenze”.
Sarebbe già abbastanza grave se fosse vero, ma esiste anche un enorme e prezioso commercio di armi.
A gennaio, i Paesi Bassi hanno firmato un contratto da 24 milioni di dollari con il produttore di armi israeliano Elbit Systems per “computer tattici per veicoli”.
Il mese successivo, gli olandesi hanno firmato un contratto da 82 milioni di dollari per il “sistema di protezione” Iron Fist di Israele per i veicoli corazzati.
Questo è stato originariamente sviluppato dalle Israel Military Industries per il veicolo corazzato da combattimento Eitan di Israele e il bulldozer corazzato D9.
Ciò significa che, come la maggior parte delle altre armi israeliane, sono stati quasi certamente testati prima sui palestinesi.
“Mercato chiave”
In effetti, il veicolo blindato Eitan sta subendo un “aggiornamento” basato sulle “lezioni” che Israele ha appreso dall’invasione israeliana di Gaza del 2014, che ha ucciso 2.200 palestinesi, tra cui più di 550 bambini.
Il bulldozer corazzato D9, prodotto da Caterpillar, è noto da tempo per il modo in cui Israele lo usa per distruggere case e terreni palestinesi e per perpetrare esecuzioni extragiudiziali come parte della cosiddetta “procedura della pentola a pressione” dell’esercito israeliano.
L’esercito olandese beneficerà ora delle innovazioni derivanti da tali crimini.
Insieme a Lussemburgo e Belgio, nel 2015 i Paesi Bassi hanno firmato un contratto da 150 milioni di dollari affinché Elbit fornisse ai propri soldati “giubbotti intelligenti”.
Non c’è da meravigliarsi se Elad Aharonson, dirigente senior di Elbit, definisce i Paesi Bassi un “mercato chiave”.
Il governo olandese non ha permesso al suo commercio di armi con un regime di apartheid di interferire con la sua propaganda su come la terra dei tulipani, degli zoccoli e dei mulini a vento promuove la “pace” e la “giustizia” internazionali.
We were honored to host the Commissioner Military Production at the Dutch Ministry of Economic Affairs & Climate Policy, discussing Industrial Participation in the #Netherlands and reviewing our continuous collaboration on bringing value to the Dutch industry and economy. pic.twitter.com/BhYOslwKC7
— Elbit Systems (@ElbitSystemsLtd) 27 febbraio 2020
Abbracciare l’apartheid sudafricano
Contrariamente alla sua immagine di democrazia moderna e tollerante, i Paesi Bassi hanno sempre avuto un’orribile storia di violazione dei diritti umani, inclusi secoli di atrocità coloniali in Indonesia che sono durate fino al XX secolo.
I successivi governi olandesi hanno passato decenni a proteggere il regime di apartheid del Sudafrica dalle pressioni internazionali e dalle richieste di sanzioni da parte del pubblico olandese.
Fino all’inizio degli anni ’80, lo stato olandese pagava i suoi cittadini bianchi per emigrare in Sudafrica, una politica inizialmente adottata per alleviare la pressione economica in patria dopo la seconda guerra mondiale.
Ma i sussidi ai cittadini olandesi per godere di una vita segregata di privilegio coloniale a scapito dei neri sudafricani sono continuati per decenni anche se le obiezioni alla moralità di questa politica erano state sollevate almeno dagli anni ’50.
Questa era solo una parte del sostegno consapevole dei Paesi Bassi nei confronti dell’apartheid in Sudafrica, che includeva scambi accademici e scientifici e la firma nel 1953 di un “accordo culturale” che fu definitivamente abrogato solo nel 1981.
Più recentemente, ci sono forti prove della complicità olandese nei voli di tortura della CIA durante la “guerra al terrore” guidata dagli Stati Uniti.
Nel Paese alcuni personaggi pubblici chiedono al loro governo di smettere di acquistare armi da Israele, armi che sono generalmente pubblicizzate come “completamente testate in battaglia”.
Gli accordi commerciali olandesi sostengono “un’industria che è cresciuta a spese della popolazione palestinese che vive sotto l’occupazione israeliana da decenni”, hanno scritto due ex ministri del governo e un ex ambasciatore in un editoriale congiunto sul quotidiano De Volkskrant dopo la firma degli ultimi accordi sulle armi.
Sottolineano come Israele sia stato un grande fornitore di armi ad altri regimi che hanno commesso atrocità, incluso il Ruanda durante il genocidio del 1994, il Myanmar e il Sud Sudan.
Gli acquisti di armi “da paesi decenti” come i Paesi Bassi hanno reso Israele uno dei maggiori esportatori di armi pro capite del mondo, aggiungono gli ex politici olandesi.
Ma ovviamente non c’è niente di decente nei Paesi Bassi e nei suoi colleghi dell’Unione Europea che continuano a parlare al mondo di “diritti umani” mentre aiutano, competono e traggono profitto dai crimini di Israele.
🇮🇱🇩🇪 — PHOTOS: A German Air Force Typhoon aircraft, decorated with an Israeli flag, landed in Israel today ahead of the joint exercise | @ItayBlumental pic.twitter.com/sHK2qnBGuR
— Belaaz News (@TheBelaaz) 12 ottobre 2021
Guest in Israel: A German Air Force Typhoon aircraft, decorated with the Israeli flag, landed ahead of the joint exercise pic.twitter.com/38WYW0JpdO
— Amichai Stein (@AmichaiStein1) 12 ottobre 2021
Impunità garantita?
Il ministero della Difesa olandese ha anche annunciato che, accanto al patto di cooperazione, i Paesi Bassi hanno firmato un “accordo sullo stato delle forze” con Israele.
Questo “regola lo status giuridico dei soldati che risiedono nel territorio dell’altra parte, come durante le missioni militari”, ha affermato il ministero.
Le forze olandesi prendono parte alle missioni di pace delle Nazioni Unite, ad esempio nelle alture del Golan siriane occupate e al confine con il Libano. Ma questi sarebbero presumibilmente coperti da accordi o convenzioni tra l’ONU e le parti locali.
La polizia e il personale militare olandesi aiutano anche a formare le forze dell’Autorità Palestinese che violano gravemente i diritti umani palestinesi e collaborano con le forze di occupazione israeliane per sopprimere le legittime proteste e resistenze palestinesi.
Una probabile motivazione per l’accordo sullo status delle forze è la necessità di Israele di rafforzare l’impunità del suo personale militare ovunque si trovi.
Il testo dell’accordo israelo-olandese non sembra essere stato pubblicato, ma i precedenti possono essere istruttivi: l’accordo sullo status delle forze del 2012 tra i Paesi Bassi e gli Stati Uniti, ad esempio, conferisce agli Stati Uniti giurisdizione esclusiva in quasi tutti i casi di presunti crimini del personale americano di stanza ad Aruba, Sint Maarten e altre colonie olandesi nei Caraibi.
Un altro indizio viene dall’accordo sullo status delle forze tra Israele e Grecia del 2015 che, secondo quanto riferito, “offre difese legali a entrambe le forze armate mentre si addestrano nei rispettivi paesi”.
A quel tempo, si notò che l’unico altro paese con cui Israele aveva già un tale accordo erano gli Stati Uniti. Ciò indica che i Paesi Bassi stanno facendo di tutto per abbracciare calorosamente – e premiare – l’esercito israeliano firmando ora un patto sullo status delle forze.
I legislatori olandesi e il pubblico preoccupato per la crescente complicità del loro paese con il regime di occupazione, apartheid e colonialismo israeliano devono fare proprie le lezioni del passato e alzare la voce.
La storia mostra che lo stato olandese non rinuncerà mai al suo profondo attaccamento alle politiche razziste e colonialiste, a meno che non sia costretto a farlo.
Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org