Forse i gruppi più colpiti dal collasso economico libanese sono quelli alle prese con le disabilità. Le sfide a cui sono sottoposti sono state ulteriormente esacerbate durante questi tempi difficili, come se l’incuria accumulata dal governo quando si tratta di gestire i loro bisogni non fosse già abbastanza grave.
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Samia Al-Tal – 4 novembre 2021
In un momento in cui il popolo libanese discute e litiga su tutto e i leader di partito incitano all’odio e ridisegnano le linee di contatto tra le regioni, la Commissione Economica e Sociale delle Nazioni Unite per l’Asia Occidentale (ESCWA) ha lanciato l’allarme sul rischio povertà che deve affrontare oggi il popolo libanese. Ha anche parlato della portata dei problemi in un paese economicamente spossato, politicamente diviso e paralizzato a tutti i livelli.
Un nuovo documento politico preparato da ESCWA sotto il nome “Povertà multidimensionale in Libano: realtà dolorosa e prospettive incerte”, ha rivelato che la povertà in Libano è “drasticamente” peggiorata in un solo anno. Lo studio rileva che la povertà colpisce ora circa il 74% della popolazione totale del paese e che, se si prendono in considerazione dimensioni più ampie come l’accesso alla salute, all’istruzione e ai servizi pubblici, l’82% della popolazione vive in una povertà multidimensionale.
Forse i gruppi più colpiti dal collasso economico libanese sono quelli alle prese con le disabilità. Le sfide a cui sono sottoposti sono state ulteriormente esacerbate durante questi tempi difficili, come se l’incuria accumulata dal governo quando si tratta di gestire i loro bisogni non fosse già abbastanza grave.
L’82% della popolazione in Libano vive ora in una povertà multidimensionale, se si tiene conto di dimensioni più ampie come l’accesso alla salute, all’istruzione e ai servizi pubblici. – ESCWA-Nazioni Unite
Conti dolorosi
Sarnar Haidar, 36 anni, soffre di tetraplegia da 21 anni. Ci racconta le sfide che deve affrontare mentre la crisi economica in Libano peggiora.
Aveva vissuto una vita normale per 14 anni prima che le fosse diagnosticato un tumore al midollo spinale: il tentativo di rimuoverlo l’ha portata alla paralisi quasi totale.
Sarnar ipotizza che le condizioni in cui si trova oggi siano il risultato di un errore medico. Dice: “Non avrei dovuto rimanere paralizzata. L’operazione era finalizzata a che il tumore non portasse alla paralisi. Ma siamo in Libano… e fino ad oggi non ho abbastanza informazioni sulla mia condizione”.
Sarnar ci dice che se non fosse per il sostegno di suo fratello che vive all’estero, la sua vita sarebbe in pericolo. “Dormo su un materasso ad aria e l’aria deve esservi pompata 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e se il pompaggio viene interrotto, potrei essere soggetta ad ulcere cutanee che porterebbero a gravi infezioni”.
“Paghiamo sia la bolletta dell’elettricità che quella del generatore privato, eppure ci sono ancora interruzioni di corrente per ore. Sono fortunata che mio fratello espatriato mi abbia comprato un pannello che funziona con l’energia solare. Assicura che l’aria venga costantemente pompata nel mio materasso. Ma penso alle persone le cui circostanze e capacità non consentono loro una simile alternativa. Quali pericoli li attendono?”
Sarnar aggiunge: “Con l’attuale crisi, la mancanza di medicine, il crollo del settore medico e l’assenza di qualsiasi ospedale, beneficio medico o finanziario dallo stato, qui la mia vita è in pericolo ogni giorno”.
Sana Murad (pseudonimo), che soffre di atrofia muscolare e insufficienza polmonare, vive di ventilazione. Dice che per rimanere in vita deve azionare manualmente il ventilatore da sola.
“Con l’attuale crisi del Libano, la mancanza di medicine, il crollo del settore medico e l’assenza di qualsiasi ospedale, assistenza medica o finanziaria da parte dello Stato, qui ogni giorno la mia vita è in pericolo”.
“Sia io che mio fratello usiamo i respiratori e paghiamo per due servizi di generatori privati per garantire che l’elettricità non venga tagliata dai nostri dispositivi, ma ciononostante dobbiamo ancora affrontare il problema delle interruzioni di corrente. Alcuni conoscenti ci hanno donato un pannello solare. E quando abbiamo pensato che il problema fosse stato risolto, abbiamo iniziato ad affrontare nuovi ostacoli da parte del proprietario dell’edificio e del ministero dell’Energia (richiedere licenze e permessi per i pannelli), come se la nostra non fosse una questione di vita o di morte».
Istituti di cura che lottano per restare a galla
Da parte sua, il direttore dell’Associazione degli Amici dei Disabili (FDA), il dottor Roland Lahoud, fa luce sulle sfide che devono affrontare gli istituti di cura. Il crollo economico ha pesato molto sulle istituzioni e ha influito negativamente su tutti i loro aspetti operativi, dagli stipendi dei dipendenti oberati di lavoro, alla crisi del carburante che ha colpito i costi di trasporto e il funzionamento dei generatori, alla crisi dell’elettricità e di Internet.
Lahoud afferma: “Ci prendiamo cura di 160 studenti che soffrono di diversi tipi di ritardo mentale – da lieve a moderato e grave – tutto a spese del Ministero degli Affari Sociali. Il Ministero non ha pagato alcuna quota finanziaria da più di 20 mesi. Inoltre le indennità corrisposte dal Ministero degli Affari Sociali agli istituti di cura tengono conto solo del costo della vita raggiunto nel 2011”.
Secondo Lahoud, ciò che è necessario oggi sarebbe aumentare il costo giornaliero specificato per gli studenti nei contratti stipulati con il Ministero degli Affari Sociali. Dice che secondo il budget del costo della vita 2011, si va dalle 19mila sterline libanesi per le persone con bisogni speciali lievi a 40mila sterline per le persone con bisogni speciali gravi, osservando che “ci auguriamo che il costo giornaliero aumenti, secondo il budget 2020-2022, da 100mila ad almeno 150mila per studente”.
La direttrice dell’Unione Nazionale Libanese sulla Disabilità Intellettiva, la dott.ssa Moussa Charafeddine, ci racconta le catastrofiche difficoltà che le persone con disabilità stanno affrontando nelle circostanze attuali e nell’assenza di qualsiasi attenzione da parte di uno Stato che non è riuscito a raggiungere una loro reale integrazione nella società.
Sottolinea la necessità di pagare le quote associative e riconsiderare il costo giornaliero a carico del Ministero degli Affari Esteri, che oggi ammonta solo a 300mila lire libanesi al cambio del dollaro.
È inoltre necessario continuare a collaborare con i Ministeri del Lavoro e dell’Interno per esentare le famiglie con figli con disabilità dalle tasse di soggiorno e di permesso di lavoro delle lavoratrici domestiche, perché queste famiglie non possono fare a meno dei servizi di queste lavoratrici.
Charafeddine sottolinea la necessità di includere tutte queste persone e le loro famiglie nel programma delle tessere annonarie e di modificarne le disposizioni, perché le famiglie delle persone con disabilità hanno bisogno di operatori per i loro figli. È inoltre essenziale accelerare la fornitura delle attrezzature mediche necessarie alle persone con disabilità.
Le promesse del Ministero degli Affari Sociali
Abbiamo contattato il direttore generale del Ministero degli Affari Sociali, il giudice Abdallah Ahmad, per saperne di più sui piani del ministero per le persone con disabilità alla luce dell’attuale crisi.
Ahmad ci ha informato che il Ministero degli Affari Sociali sta attualmente sviluppando un piano globale per garantire l’integrazione delle persone con disabilità nella società, sulla base di studi e raccomandazioni delle varie organizzazioni internazionali con cui il ministero lavora.
Tra le caratteristiche più importanti di questo piano c’è l’aggiornamento della banca dati del ministero riguardanti le persone con disabilità. Vi è anche il progetto dell’emissione di una “carta di invalidità magnetica” che consentirebbe al ministero di monitorare lo stato di salute delle persone con disabilità, determinare i trattamenti necessari per ciascun caso e i farmaci necessari per aiutare a garantirli.
In merito ai pagamenti scaduti da parte del Ministero degli Affari Sociali per le associazioni che si occupano dei diritti delle persone con disabilità, Ahmad ha confermato che la questione delle quote dilazionate è pendente presso il Ministero delle Finanze, e che sta dando seguito ad essa attraverso comunicazioni con il ministero interessato. Sono inoltre in corso sforzi, come confermato da Ahmad, per fornire un anticipo alle associazioni di cura per il 2021, coprendo il 60% dei loro costi annuali, al fine di sostenerle e rafforzare la loro continuità.
Quando si tratta dei problemi di ospedalizzazione che le persone con disabilità devono affrontare, un gran numero di ospedali rifiuta di riconoscere la carta di invalidità fornita dal Ministero degli Affari Sociali per le persone con disabilità che garantisce che i garanti paghino la differenza nelle spese ospedaliere. Parlando a questo proposito, Ahmad ha affermato che il Ministero degli Affari Sociali è a conoscenza di questi problemi e che il problema viene seguito personalmente dall’attuale Ministro della Salute, Dr. Firas Abiad, molto sensibile alle questioni che riguardano le persone con varie disabilità.
Riguardo la crisi del gasolio e del carburante, Ahmad ha escluso che il Ministero dell’Energia si faccia carico delle spese sostenute da associazioni e insegnanti. “È una crisi che ha raggiunto tutti”, afferma Ahmad.
Per quanto riguarda invece l’aumento del costo giornaliero per gli studenti negli istituti di cura, Ahmad sottolinea che si tratta di una richiesta giusta e che il Ministero è in procinto di provvedervi, ma che le possibilità rimangono limitate.
Il Direttore Generale del Ministero degli Affari Sociali, il Giudice Abdallah Ahmad, ha concluso dicendo: “Affinché il Ministero degli Affari Sociali possa sostenere le persone con disabilità e le istituzioni che si prendono cura di loro, ha un disperato bisogno di un aumento del budget. Senza questo aumento non saremo in grado di fornire il supporto necessario”.
Questo articolo è stato prodotto con il supporto del programma “Women in News” della World Association of News Publishers “WAN-IFRA”.
Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org