Copertina: Uno studente guarda fuori da una finestra in una scuola chiusa dell’UNRWA ad Amman. (Foto: Ameer Khalifeh/Jordan News)
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Di Dana Zyadat, Jordan News ultimo aggiornamento: 29/11/2021 – 23:28
AMMAN – I servizi dell’UNRWA in tutte le aree operative sono stati in uno stato di completa paralisi lunedì quando i lavoratori dell’organizzazione sono entrati in sciopero, minacciando che questo sciopero fosse solo un segnale di avvertimento e che se le loro richieste non fossero state soddisfatte si sarebbe svolto uno sciopero ad oltranza a partire da giovedì prossimo.
Il sindacato dei lavoratori dell’UNRWA in Giordania ha annunciato in precedenza che il 29 novembre sarebbe stato uno sciopero a tutti gli effetti, in base al quale i servizi sarebbero stati sospesi e le porte delle scuole e dei centri sanitari non sarebbero state aperte.
Il capo del sindacato dei lavoratori dell’UNRWA, Riyad Zygan, ha affermato che operatori sanitari, studenti, insegnanti e addetti alle pulizie sono rimasti a casa poiché i servizi sono stati sospesi, descrivendo sprechi e malati che non sono stati in grado di trovare cure mediche, sottolineando che la giornata di lunedì è stata scelta in concomitanza con la giornata di solidarietà con il popolo palestinese.
Il sindacato chiede la cancellazione del congedo straordinario imposto senza retribuzione, oltre ad altre richieste relative a stipendi, bonus, assunzioni e indennità di fine servizio.
Mustafa Abu Jaber, un attivista sociale nel campo di Al-Baqaa – con una popolazione di 170.000 abitanti, di cui 150.000 sono rifugiati palestinesi – ha descritto la situazione nei campi come i sacchi della spazzatura abbandonati nei vicoli, evidenziando un pericolo per la sicurezza pubblica.
I residenti del campo solidarizzano con i lavoratori e gli insegnanti e loro richieste, nonostante il fatto che i residenti facciano affidamento sui servizi dell’UNRWA, riconoscono un recente declino nello standard di alcuni servizi.
Lo sciopero è stato osservato nelle scuole e nei centri che operano sotto l’egida dell’UNRWA a Gaza e in Cisgiordania, così come nei campi profughi in Giordania, Libano e Siria.
trad. Invictapalestina.org