L’attivista palestinese Suleiman al-Hathalin è morto all’ospedale di Hebron due settimane dopo che un camion della polizia lo aveva investito.
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Shatha Hammad – Ramallah, Palestina occupata – 17 gennaio 2022
Immagine di copertina: Suleiman al-Hathalin fotografato in una protesta contro gli insediamenti e la confisca delle terre, vicino al villaggio di Yatta a sud della città di Hebron nella Cisgiordania occupata, il 15 gennaio 2021 (AFP)
Il famoso attivista palestinese Suleiman al-Hathalin è morto lunedì per le ferite riportate più di due settimane fa dopo essere stato investito da un carro attrezzi della polizia israeliana.
Hathalin è stato dichiarato morto questa mattina all’ospedale al-Mizan di Hebron nella Cisgiordania occupata, dove.stava ricevendo cure per le gravi ferite riportate alla testa, al torace, all’addome e al bacino
L’attivista 75enne e leader della comunità di Masafer Yatta, un insieme di villaggi palestinesi nelle colline di South Hebron, è stato investito da un carro attrezzi israeliano il 5 gennaio.
La polizia era arrivata nel villaggio di Umm al-Khair a Masafer Yatta per sequestrare veicoli non registrati e presumibilmente rubati.
Dopo che la gente del posto aveva cercato di fermare i carri attrezzi, la polizia israeliana ha sparato proiettili veri e gas lacrimogeni per disperdere la folla.
Fouad al-Hmour, un attivista del comitato di resistenza popolare a Masafer Yatta, ha detto a Middle East Eye che in quel momento Suleiman era “in piedi sul ciglio della strada quando il carro attrezzi ha improvvisamente virato e gli è andato dritto addosso”.
Hmour ha detto che il carro attrezzi apparteneva a una società privata ed era guidato da un civile israeliano, che la gente del villaggio ha riconosciuto come un colono israeliano della zona. I carri attrezzi e la polizia sono fuggiti rapidamente dalla scena dopo l’incidente.
Hathalin, conosciuto localmente come Haj Suleiman, era un iconico attivista anti-occupazione di Hebron, che ha costantemente guidato manifestazioni contro l’occupazione.
La sua famiglia proviene dall’area di Arad, a sud della Cisgiordania. Vive a Umm al-Khair dal 1965, quando acquistò un appezzamento di terreno.
Dall’istituzione dell’insediamento israeliano di Carmel in alcune parti di Umm al-Khair nel 1980, Hathalin ha guidato le proteste contro la sua espansione, che minaccia lo sfollamento dei residenti del villaggio.
Il ministero palestinese degli Affari esteri e degli espatriati ha denunciato “l’esecuzione criminale di Hathalin”, dicendo che porterà il suo caso alla Corte penale internazionale e agli organi competenti delle Nazioni Unite.
“Questo è un altro episodio di una serie di esecuzioni sul campo effettuate dalle forze di occupazione che seguono le direttive della leadership politica e militare di questo Paese occupante”, ha affermato il ministero.
“È un riflesso della brutalità e del razzismo dell’occupazione nella sua repressione e nell’abuso di civili palestinesi indifesi che partecipano a marce pacifiche in difesa delle loro terre di fronte agli insediamenti e ai coloni”.
Gli insediamenti israeliani nella terra palestinese occupata, compresa la Cisgiordania e Gerusalemme est, sono considerati illegali dal diritto internazionale.
Dal 2019, ci sono più di 688.000 coloni che vivono in 150 insediamenti in Cisgiordania e Gerusalemme est.
Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org