Dopo essere stata distrutta dagli attacchi aerei israeliani, l’amata libreria di Samir Mansour è stata ricostruita e rifornita, con decine di migliaia di libri giunti da tutto il mondo
Fonte: english version
Alison Flood – 28 gennaio 2022
Immagine di copertina: Le rovine della libreria Samir Mansour nel maggio 2021. Foto: Marcus Yam/Los Angeles Times/Getty Images
Decine di migliaia di libri in dono hanno iniziato ad arrivare nella nuova sede della libreria di Gaza distrutta dagli attacchi aerei israeliani l’anno scorso, e il proprietario Samir Mansour ora prevede di riaprire i battenti il mese prossimo.
La libreria Samir Mansour, ridotta in macerie lo scorso maggio, era stata fondata dal palestinese Mansour 22 anni fa ed era molto amata dalla comunità locale. La sua distruzione durante il conflitto di 11 giorni che ha ucciso più di 250 persone a Gaza e 13 in Israele, ha portato a una campagna per la sua ricostruzione che ha raccolto 250.000 dollari, oltre a donazioni di 150.000 libri. L’esercito israeliano ha affermato che il suo obiettivo non era il negozio, ma l’edificio che lo ospitava, in quanto a suo dire conteneva una struttura di Hamas per la produzione di armi e la raccolta di informazioni.
Mansour si prepara ora a riaprire sia come libreria che come biblioteca, in una nuova sede a meno di 100 metri dal sito originale. Il nuovo edificio, che è costato 340.000 dollari, ha dovuto essere abbattuto e ricostruito e Mansour ha speso 70.000 dollari dei suoi risparmi personali costruendo scaffali in legno, piastrellando e installando forniture elettriche. Tutti i fondi generati dalla campagna, lanciata dagli avvocati per i diritti umani Mahvish Rukhsana e Clive Stafford Smith, sono andati al progetto, con il blocco imposto a Gaza che ha fatto aumentare i costi.
Rukhsana, avvocatessa americana per i diritti umani che lavora presso 3DC a Londra, ha affermato che le donazioni di libri sono arrivate da tutto il Regno Unito, oltre che dall’estero, con il primo container di 50.000 libri arrivato nella Striscia di Gaza la scorsa settimana. Seguirà la spedizione dei libri rimanenti.
“Ero così felice quando ho visto che la prima spedizione era arrivata… mi sono sentito come una fenice rinata”, ha detto Mansour. “Non mi aspettavo tutto questo supporto. E’ stato qualcosa al di là dell’immaginazione e qualcosa di più che meraviglioso”.
“Ha perso circa 90.000 libri nel bombardamento e il nostro obiettivo era raccoglierne 100.000”, ha detto Rukhsana. “Siamo stati immediatamente inondati da libri e da volontari che volevano donare tempo, furgoni, camion, denaro e libri”.
Un volontario di Peterborough, Rabea Zia, ha aiutato Rukhsana a gestire i 70 punti di raccolta di libri sparsi in tutto il Regno Unito; solo a Londra c’erano 20 punti di consegna.
“È iniziato nelle case dei volontari. Poi è diventata una sfida perché garage, cucine e soggiorni sono stati rapidamente inondati di libri. Alcune persone li hanno tenuti in drive in, ristoranti e caffetterie, anch’essi occupati rapidamente e che hanno dovuto essere sgombrati regolarmente”, ha affermato Rukhsana. “Abbiamo lanciato un appello per i furgoni. I volontari hanno preso in prestito dei furgoni e hanno iniziato a sgomberare le case. Sono stati affittati magazzini per accogliere il crescente numero di libri. Il nostro garage ad Ascot si è riempito velocemente di circa 30.000 libri. Altri 20.000 sono arrivati dalla Scozia. Altri 20.000 da Leicester, Manchester, Croydon. E le piccole case editrici hanno donato nuovi libri».
L’avvocatessa ha detto che ogni volta che nasceva un nuovo problema, veniva trovata una soluzione. “Un’azienda cargo ci ha contattato tramite i social media e si è offerta volontaria per mettere i libri sui pallet e impilarli con dei carrelli elevatori in un magazzino. Da lì, un’altra meravigliosa azienda chiamata Awesome Books ha offerto volontariamente camion per il ritiro dai depositi in tutto il paese. Sono stati ordinati per genere e confezionati in contenitori di stoccaggio”, ha detto. “È stato impegnativo a causa della carenza di autotrasporti legata alla Brexit, ma tutti hanno lavorato insieme pazientemente. È stato incredibile vedere come una comunità globale si è riunita e ha voluto sostenere questo progetto. Oltre 4.800 donatori hanno donato denaro da tutto il mondo per sostenere i costi”. Rukhsana ha anche spiegato come i donatori siano stati incoraggiati a scrivere messaggi all’interno dei libri, lasciando i loro indirizzi e-mail in modo che i nuovi proprietari possano mettersi in contatto, se lo desiderano.
L’unica richiesta che Mansour ha fatto è stata per i libri di Harry Potter, molto popolari tra i bambini di Gaza. Molte persone hanno acquistato i cofanetti di Harry Potter da spedire, ha detto Rukhsana, con un volontario che ha venduto cupcake e prodotti da forno per un mese per raccogliere fondi per acquistare i set di libri di JK Rowling e Roald Dahl.
Un uomo di Santa Barbara ha speso oltre 300 dollari per spedire tre scatole di libri e altri libri sono stati spediti da Grecia, Francia, Italia, Emirati Arabi Uniti, varie città degli Stati Uniti e Singapore. “Abbiamo ricevuto numerose richieste di organizzare raccolte di libri a livello internazionale. Abbiamo dovuto rifiutare perché avevamo superato rapidamente il nostro obiettivo”, ha affermato Rukhsana. “I volontari hanno lavorato fino all’una di notte guidando e ritirando libri e poi ci hanno ringraziato per essere stati coinvolti in modo tangibile”.
Il nome del negozio, quando aprirà il 12 febbraio, rimarrà lo stesso, Samir Mansour Bookshop. “Penso che la comunità sosterrà l’idea della nuova libreria, soprattutto perché è vicina allo stesso luogo che è stato distrutto”, ha affermato Mansour. “Siamo in una pessima situazione economica. Quindi speriamo per il meglio e vedremo cosa accadrà in futuro”.
Rukhsana ha detto che lei e gli altri volontari sono stati “davvero orgogliosi di vedere arrivare i libri a Gaza, a persone che hanno veramente bisogno di letteratura e di evasione.
“Quando gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato questa libreria, è stato un ulteriore attacco all’accesso della comunità alla conoscenza. Questa campagna è stata un gesto di solidarietà, un tentativo di restituire dignità e diritto fondamentale ai libri”, ha affermato. “Il supporto globale su larga scala è stato inaspettato. Inaspettato è stato anche l’intenso desiderio di tante persone di voler essere coinvolte in modo tangibile in un’azione giusta”.
Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org