A partire dal XV secolo, la marina ottomana e i pirati barbareschi affrontarono un’alleanza di stati cristiani per la supremazia nel Mediterraneo.
Fonte: english version
di Esra N Kandur – 15 febbraio 2022
Immagine di copertina: Sayyida al-Hurra era un corsaro andaluso che assaliva le navi spagnole come vendetta per l’espulsione dei musulmani dalla Penislo Iberica (WikiMedia)
La seconda metà del XV secolo fu un periodo drammatico nella storia mondiale, con Costantinopoli che cadde in mano ai turchi ottomani sotto il sultano Mehmet II, la Reconquista nella Penisola Iberica e Colombo che scoprì accidentalmente che c’era qualcosa dall’altra parte dell’Atlantico.
Con l’invasione delle Americhe, l’Europa conquistò nuove e ricche terre e iniziò a sviluppare rotte commerciali che avrebbero alimentato il suo rapido sviluppo economico e militare per i secoli a venire.
Fino allo sviluppo delle reti di trasporto transatlantiche, tuttavia, l’attenzione per le potenze dell’Europa meridionale era indirizzata più vicino a casa.
Mehmet II stabilì l’Impero Ottomano come la forza militare più potente in Anatolia e nell’Europa orientale ei suoi successori iniziarono a esercitare quella forza attraverso il Mediterraneo.
Ciò portò i turchi in conflitto con i veneziani e gli ordini crociati, come i Cavalieri di San Giovanni, che cercavano di limitare la diffusione del potere musulmano sulle coste meridionali dell’Europa.
La marina ottomana fu sostenuta da forze irregolari in Nord Africa, forze conosciute come “pirati barbareschi”, molti dei quali erano discendenti di musulmani espulsi dalla Spagna.
Combattute nel corso dei decenni con conflitti continuati per secoli, le guerre per il controllo del Mediterraneo hanno comportato morti di massa in mare, presa di schiavi e altre atrocità.
Hanno anche lasciato un segno sia nella cultura europea che in quella turca, con Voltaire che descrive le battaglie con gli ottomani nel suo romanzo “Candid” e Shakespeare che in Otello usa tali conflitti come sfondo.
In Turchia le navi da guerra prendono ancora i nomi di ammiragli che guidarono battaglie navali durante le guerre per il Mediterraneo.
Middle East Eye esamina qui tre corsari ottomani che svolsero un ruolo cruciale nei primi successi musulmani.
Oruc Reis
A volte indicato come Aruj o Baba Aruj, Oruc Reis era un ammiraglio e corsaro ottomano che in seguito divenne il sultano di Algeri.
Nato probabilmente intorno al 1470 sull’isola ottomana di Midilli, che oggi corrisponde all’isola greca di Lesbo, Reis era il secondo di quattro fratelli, i quali presero tutti il mare prima come mercanti e poi come corsari al servizio dell’Impero ottomano.
Oruc divenne uno dei pirati barbareschi più famosi della storia imparando, durante le sue spedizioni commerciali, a parlare italiano, spagnolo, francese, greco e arabo.
Mentre tornavano da una spedizione commerciale, Oruc e suo fratello furono attaccati da un gruppo di templari dei Cavalieri di San Giovanni a Rodi.
Nell’attacco Oruc perse uno dei suoi fratelli e fu ferito, catturato e tenuto prigioniero per diversi anni.
Dopo essere stato salvato da suo fratello Hayrettin Barbarossa e portato ad Antalya, nella Turchia meridionale, Oruc ricevette il patrocinio di Shehzade Korkut, figlio del sultano ottomano Bayezid II.
Con il sostegno di Korkut i due fratelli divennero corsari, contrastando la minaccia rappresentata dai Cavalieri di San Giovanni, oltre che dalle navi portoghesi e spagnole.
Tra i suoi sostenitori, Oruc si guadagnò la reputazione di figura paterna, prendendo il nome di Baba Oruc, dopo aver aiutato i rifugiati ebrei e musulmani a fuggire dalla Spagna nel Nord Africa dopo la Reconquista.
È opinione diffusa che il nome Barbarossa sia una versione romanzata di Baba Oruc o che fosse soprannominato così a causa della sua barba rossa
Fino ad oggi, Hayrettin e Oruc sono conosciuti come i fratelli Barbarossa e da allora la coppia ha ispirato numerose raffigurazioni di pirati.
Nel 1516 Oruc conquistò Algeri, espandendo il potere ottomano in Nord Africa a spese della Spagna e dei suoi alleati moreschi.
Oruc morì combattendo contro gli spagnoli nel 1518 a Tlemcen, in Algeria, ma il pieno controllo ottomano fu lentamente ripristinato nei decenni successivi.
Dopo la morte del fratello maggiore, Hayrettin continuò la lotta nel Mediterraneo, sposando sia il nome che la missione del fratello.
L’eredità di Oruc Reis è ancora forte in Turchia, con Ankara che in suo onore ha dato il suo nome a numerose navi militari e di ricerca.
Barbarossa Hayrettin Pascià
Barbaros Hayrettin Pasha, noto anche come Hizir Hayrettin e Hizir Reis, creò la sua reputazione sia insieme che indipendentemente da suo fratello.
Come Oruc, la principale nemesi di Hayrettin era l’impero spagnolo e il suo odio per la monarchia spagnola era senza dubbio alimentato dalle espulsioni dei musulmani dovute alla Reconquista.
I suoi successi navali contro gli spagnoli lo resero uno dei corsari più famosi della storia e gli ottomani fecero di Hayrettin il più grande ammiraglio della loro marina.
La sua dedizione nel vendicare la sconfitta musulmana in Spagna e il trattamento riservato ai profughi espulsi dalla Spagna, gli valse l’onorificenza di “Hayrettin”, dall’arabo Khayr ad-Din che significa: “la bontà della fede”.
Hayrettin divenne governatore dell’Algeria dopo aver promesso fedeltà al sultano ottomano Selim I. Successivamente utilizzò il territorio nordafricano come base per attaccare le navi europee e condurre missioni di salvataggio, incluso il trasporto di rifugiati dalla Spagna al Nord Africa.
I suoi successi contro gli spagnoli gli valsero l’incarico di guidare le forze ottomane navali durante gli scontri con i veneziani e gli Asburgo.
Il leggendario corsaro condusse gli ottomani alla vittoria nella battaglia di Preveza nel 1538, contro l’alleanza di potenze cristiane nota come la ”Lega Santa2, che comprendeva, tra gli altri, Spagna, Portogallo, Venezia e lo Stato Pontificio.
Fu anche fondamentale nello stabilire il dominio turco in Tunisia, così come in Algeria.
Sotto Hayrettin, gli ottomani divennero la potenza dominante del Mediterraneo, una situazione che durò a lungo dopo il suo ritiro a Istanbul nel 1545, dove sarebbe morto un anno dopo.
I fratelli Barbarossa sono i protagonisti di una fiction turca, prodotta dall’emittente pubblica TRT, che si intitola “Barbaros: Sword of the Mediterranean”. Nel film i “Pirati dei Caraibi”, il nome del personaggio immaginario “Hector Barbarossa” deriva dal soprannome della coppia turca.
Sayyida al-Hurra
Da bambina rifugiata a regina, Sayyida al-Hurra, conosciuta anche come Lalla Aicha al-Alami, nacque a Granada nel 1485 da una famiglia aristocratica andalusa, fuggita dalla Spagna dopo la sconfitta cristiana dell’Emirato di Granada nel 1492. Nome piuttosto comune, Sayyida al-Hurra, significa in arabo “donna libera”.
Nella sua nuova patria, in quello che oggi è il Marocco, Sayyida sposò Sidi al-Mandri II, il governatore della città di Tetouan, divenendone de facto sua vice.
Fluente in più lingue, Sayyida aveva doti strategiche, diventando il consulente di riferimento di suo marito quando si trattava di governance e diplomazia.
Dopo la sua morte nel 1515, assunse la carica di governatore e iniziò la carriera vendicando i nuovi governanti della sua terra natale per il trattamento riservato ai musulmani conquistati.
Sayyida, insieme alla maggior parte dei granadini, non superò mai la perdita della propria patria. Suo marito aveva fortificato Tetouan per usarla come base nella lotta contro spagnoli e portoghesi.
La rifugiata andalusa entrò in contatto con i corsari barbareschi e poi radunò una propria flotta con l’aiuto e il sostegno dei fratelli Barbarossa.
Sayyida si occupava dell’attività navale musulmana nel Mediterraneo occidentale, mentre Barbaros Hayreddin controllava la parte orientale.
Strinsero un’alleanza che limitò seriamente le attività degli imperi spagnolo e portoghese nel Mediterraneo.
Sostenuta dai suoi alleati ottomani, la flotta di Sayyida guadagnò ingenti somme con i bottini e i riscatti ottenuti nelle loro battaglie e incursioni. Sebbene i numeri esatti non siano noti, ci fu abbastanza ricchezza da portare alla fioritura di Tetouan come una delle principali città del Nord Africa.
La sua forza navale era così potente che spagnoli e portoghesi la consideravano la loro controparte più importante per i negoziati con le forze musulmane.
Verso la fine della sua carriera e della sua vita, Sayyida sposò il re del Marocco, che si diceva ne fosse rimasto colpito a prima vista. Continuò a governare Tetouan e a gestire i corsari anche dopo essersi sposata.
Il suo governo terminò dopo un colpo di stato compiuto dal figliastro, che la depose.
Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org