La sinistra sionista dà una parvenza di “legittimità” all’apartheid israeliano: Gideon Levy

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Di Philip Weiss – 8 marzo 2022 –  Agg. traduzione ore 14:53 11 marzo

Il discorso di Gideon Levy secondo cui la sinistra sionista consente l’apartheid in Israele fornendo una parvenza di legittimità ai crimini di guerra è stato un momento culminante della conferenza della lobby israeliana organizzata venerdì al Circolo Nazionale della Stampa. L’argomentazione dell’editorialista di Haaretz si estende ovviamente alla sinistra sionista negli Stati Uniti e al suo ruolo nel Partito Democratico, ma su questo torneremo più avanti.

Ecco alcuni estratti delle osservazioni di Levy all’incontro organizzato dal Washington Report on Middle East Affairs (Rapporto di Washington sugli Affari Mediorientali).

Levy ha detto che non c’è altro modo di definire il sistema israeliano se non come un regime di apartheid, sulla base della stessa conclusione che Human Rights Watch ha citato accusando Israele del crimine l’anno scorso: L’occupazione è qui per restare, è uno Stato Ebraico Sovrano tra il fiume e il  mare.

Se si guarda in modo logico, in modo ragionevole, ci si deve rendere conto che non ci sono segni che l’occupazione stia per finire. Questo è un punto di svolta. Perché nel momento in cui ci rendiamo conto che l’occupazione è parte di Israele, dobbiamo renderci conto delle conseguenze. E le conseguenze sono che Israele è uno Stato di apartheid. Non si può definire in nessun altro modo se non questo. Se l’occupazione fosse stata temporanea, se gli arabi israeliani come li chiamiamo cittadini israeliani, potessero votare per il Parlamento ed esercitare come medici e tutto il resto, Israele potrebbe affermare che siamo una democrazia e allora non sarebbe apartheid. Invece abbiamo questo oscuro meandro in cui le cose non sono così belle, ma è solo finché non troviamo la soluzione. Una volta che si è ammesso di non avere alcuna intenzione di risolvere e che i territori occupati fanno parte di Israele, non dobbiamo parlare di soluzione a Stato unico o ad unico Stato, perché l’unico Stato esiste ormai da 50 anni. È uno stato, con molti regimi, con due insiemi di leggi, regolamenti e regimi per ebrei e palestinesi. In quale altro modo si può chiamarlo se non apartheid? È uguale all’apartheid, si esprime come l’apartheid, agisce come l’apartheid, come altro si può definire un sistema in cui almeno in una parte del territorio c’è una netta separazione, legale, nel bilancio, nei diritti, in tutto?

Gli israeliani vivono nella totale negazione di questa realtà, ha continuato Levy. Credono di essere una democrazia e un faro per le nazioni. Non hanno idea di cosa stia succedendo nei territori occupati. Finché questa falsa realtà prevarrà, gli israeliani continueranno beatamente a mantenere l’apartheid.

Non sapete quanto siano orgogliosi gli israeliani nel loro Paese, nella loro democrazia. C’è un nemico: Netanyahu che cerca di distruggere la famosa democrazia israeliana. Ma a parte lui, siamo tutti così democratici! Come mai tanti israeliani, israeliani intelligenti, ci credono? Qui affermo che ci sono così tanti meccanismi che vengono attivati per non farci guardare la verità, non vedere la realtà. Creiamo noi stessi una realtà alternativa che non ha nulla a che vedere con la vita reale, con la realtà reale a mezz’ora o un’ora di distanza da casa nostra. Finché questo non cambia, nulla cambierà.

Perché finché gli israeliani non sono infastiditi dall’occupazione, non pagano alcun prezzo per l’occupazione e non sono puniti per l’occupazione, l’occupazione rimarrà, perché non c’è motivo per cui gli israeliani facciano qualcosa a riguardo: Cosa c’è di sbagliato? E questo segreto, che è una società relativamente normale, non credo che gli israeliani siano peggio di qualsiasi altro popolo al mondo. Di sicuro non sono migliori, ma non li vedo neanche tanto peggio. Ma qualcosa consente loro di stare al riparo di quegli orribili crimini in corso che nessuno di loro ha nemmeno l’idea di ciò che viene fatto per suo conto, in suo nome. La maggior parte degli israeliani non ne ha idea. Certo, hanno i loro figli che prestano servizio come soldati. È una piccola minoranza che serve lì. E quelli che servono lì sono tutti così sottoposti al lavaggio del cervello che non parlano e non lo dicono ai loro genitori. Ma la maggior parte degli israeliani chiude gli occhi.

Levy ha detto che ci sono tre fattori catalizzatori di questa falsa realtà.

Il primo sono i media israeliani, “i più grandi collaborazionisti dell’occupazione”. Sebbene coraggiosi in alcuni ambiti, i media coprono l’occupazione o ne riferiscono in “un modo molto contorto”, dicendo agli israeliani che i palestinesi non amano i loro figli come fanno gli ebrei.

È sempre un anziano di Hamas che è stato assassinato. Sapete, Hamas è un’organizzazione molto speciale, hanno solo anziani. Ognuno è un anziano in Hamas. Questo non è uno scherzo, hanno ucciso un bambino di sette anni durante la Seconda Intifada e hanno affermato che era un anziano ad Hamas. Sul serio. Non si sono preoccupati di accertare l’età della vittima. Ma i media israeliani danno lustro alle istituzioni, prestano tutti i servizi a questa macchina dell’esercito, dei servizi segreti, del governo, per informarci in modo così falso.

E questo punto: “L’autocensura è peggio della censura, perché nessuno la combatte”.

Successivamente Levy ha accusato la sinistra israeliana di aver dato una parvenza di legittimità all’apartheid.

Il secondo principale responsabile del diniego è purtroppo la sinistra israeliana. Lo dico con molto dolore perché vengo da lì, sono cresciuto lì, si sa che nessuno è perfetto, quindi ho lavorato quattro anni con Shimon Peres, sono davvero venuto da lì, dalla sinistra sionista come la chiamiamo noi, e la sinistra sionista è il vero nemico della libertà, della lotta all’occupazione in Israele. Molto più dell’ala destra.

Prima di tutto sono i padri fondatori, sono i padri fondatori del progetto di insediamento. Chi l’ha avviato? Netanyahu, Begin, Sharon? No! Shimon Peres, Yitzhak Rabin, vincitori del Premio Nobel per la Pace, i pacificatori, ne sono responsabili. Shimon Peres è responsabile di molti più insediamenti di Benjamin Netanyahu, quindi sono i responsabili.

Ma non basta. Consentono anche a noi israeliani di sentirci così bene con noi stessi. Perché ripuliscono sempre ogni crimine. E ogni crimine è passato attraverso questa lavanderia, e abbiamo questa prestigiosa Corte Suprema di fama mondiale, questo baluardo di liberalismo, apertura mentale e libertà, parte della sinistra sionista, la maggior parte della sua istituzione è basata su liberali e progressisti, e questa Corte Suprema ha permesso qualsiasi crimine di guerra, dagli insediamenti alle torture, tutto è passato attraverso la Corte Suprema e tutto è stato lavato, ed è stato accettato. Se la Corte Suprema dice che non ci sono torture o che gli insediamenti sono legali, allora chi siamo noi per dire o pensare diversamente? Quindi dobbiamo molto alla sinistra israeliana, alla sinistra sionista, che è la maggioranza, tutta la sinistra israeliana è sionista, per aver consentito questo lungo periodo di crimini e occupazione, perché se la sinistra lo sostiene, forse va bene, forse è giusto, forse non è così sbagliato.

Infine Levy ha accusato la comunità internazionale di non esercitare pressioni su Israele.

E l’ultimo meccanismo che ovviamente dovrebbe essere forse il primo è la comunità internazionale, ed è per questo che siamo qui riuniti oggi. Se la comunità internazionale agisse, l’occupazione durerebbe un giorno. Immaginate se Israele fosse escluso dal sistema di transazioni bancarie SWIFT. So che fa ridere. Quanto pensate che durerebbe l’occupazione, dieci o venti ore, questa è l’unica domanda. E ancora una volta la guerra in Ucraina potrebbe dare qualche spunto. So che suona alquanto inverosimile ma forse darà alcune idee. Perché a differenza della Russia Israele è molto più fragile a qualsiasi pressione e il pubblico israeliano non è molto devoto. A loro non potrebbe importare di meno degli insediamenti. Se dovessero pagare un prezzo per questo, vedremmo cosa succede.

Qui intervengo per dire che la lobby israeliana gioca un ruolo cruciale nel mantenimento dell’apartheid. Ha protetto Israele dal pagare qualsiasi prezzo per l’occupazione per più di 50 anni. E i sionisti liberali hanno un ruolo corrispondente a quello dei sionisti di sinistra in Israele, tengono in pugno le istituzioni liberali e il Partito Democratico. I sionisti liberali americani non possono abbandonare quello che persino JStreet chiama un “sogno”: credono davvero che la sovranità degli ebrei come nazione sia una miracolosa liberazione dalla storia, una grande liberazione e una conquista storico-politica. Quindi insabbiano l’apartheid e mantengono il flusso di denaro americano, anche se sono critici nei confronti dell’occupazione. Questi sionisti liberali rappresentano sicuramente la maggior parte degli ebrei americani (liberali/democratici/ adoratori di Israele); e stringono la presa attorno al Partito Democratico. È più di una nota a piè di pagina che l’eroina liberale Elena Kagan ha abbracciato la Corte Suprema israeliana quando è passata da preside della Facoltà di Legge di Harvard alla Corte Suprema. I panni sporchi di Israele sono i nostri panni.

 

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org