a ‘Ali Dawabsheh, bruciato vivo a 18 mesi,
nella sua casa dai coloni israeliani, il 31 luglio 2015
Ibrahim Nasrallah
Quel bambino non dorme
(trad. Wasim Dahmash)
Una sveglia la mattina
Due… cinque
Quel bambino non dorme e non si sveglia
Campane di ambulanti per strada
Un macchina di corsa, sole
Radio, grida di gigli
Sospiro come lacrima in poesia d’amore
Uccelli chiacchierano sul tetto
La vicina guida la mattina alla rugiada
Gli abiti svolazzano all’aria
E sul ramo del suo cuore si posano le ali del cielo.
Quel bambino non dorme e non si sveglia.
L’estate attraversa polvere, alberi, colline
Si accorciano i giorni
I boschi si salutano per incontrarsi a valle l’anno dopo
Sparisce l’autunno come vento
Alla fine dei frutti ulula una lupa
E gira come tempesta
E morde le nuvole.
Di nuovo una primula nel campo
Il passo di primavera
L’estate si alza nell’aria tizzone ardente
Cala l’autunno e l’inverno
Quel bambino non dorme e non si sveglia
Disteso nel suo sogno, nella pelle molle
In quel rogo.
L’ha ribloggato su il rifugio di Claudio.