Per un giornalista del “Times of Israel”, l’Apartheid è ok, il sostegno ai Palestinesi “ripugnante”

Ai sionisti piace ammonire i palestinesi dicendo che non tralasciano mai un’occasione per perdere un’opportunità

Fonte: english version

Di Miko Peled – 26 maggio 2022

Immagine di copertina: Donne palestinesi piangono durante i funerali di Amjad al-Fayyed, 17 anni, ucciso dalle truppe israeliane nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, il 21 maggio 2022. Majdi Mohammed | AP

GERUSALEMME – Ai sionisti piace ammonire i palestinesi dicendo che non tralasciano mai un’occasione per perdere un’opportunità. Secondo le argomentazioni sioniste, i palestinesi hanno perso diverse opportunità quando Israele era disposto a “dare” loro gentilmente pezzi della loro stessa terra. Inoltre, si sostiene che i palestinesi abbiano perso così tante di queste grandi opportunità che non hanno  che incolpare sè stessi per le loro disgrazie

Incolpare le vittime

Un articolo di Richard Cravatts pubblicato sul Times of Israel, e poi riproposto in altre pubblicazioni, è un esempio particolarmente stupido di questa ammonizione. Nel suo articolo, “Una lettera aperta alla deputata del Congresso Rashida Tlaib e ai suoi compagni di viaggio”, Cravatts scrive: “Milioni di rifugiati palestinesi sono stati creati dal ripetuto rifiuto del vostro popolo alle offerte fatte da Israele nel 1937, 1947, 1967, 2000, e altre occasioni…”

Incolpare i palestinesi per la tragedia dei profughi ancora in corso non è solo cinico, ma oltraggioso come incolpare le vittime dell’Olocausto per gli orrori dei nazisti. Posso testimoniare che ho sentito più di un sionista affermare che gli ebrei uccisi dai nazisti se l’erano cercata perché non hanno ascoltato l’appello dei sionisti. Se gli ebrei d’Europa fossero venuti in Palestina per rubare e vivere nella terra di altre persone, i nazisti li avrebbero risparmiati; un tema presente in tutto il documentario di Yoav Shamir del 2009, “Diffamation”.

L’affermazione che i palestinesi siano inclini a perdere opportunità è una delle linee sioniste più comuni, e la usano ancora perché funziona, perché sfortunatamente esiste una tale mancanza di conoscenza riguardo alla storia della Palestina che i sionisti possono proclamare ad alta voce che “I palestinesi non tralasciano mai un’occasione per perdere un’opportunità!” senza essere contraddetti. Un’altra versione di questa affermazione è: “Se solo i palestinesi avessero la lungimiranza di accettare le offerte sioniste, o almeno le offerte che i sionisti erano disposti a concedere, le cose sarebbero andate molto meglio per loro”. “Loro” sono i palestinesi.

Chiunque abbia familiarità con le argomentazioni sioniste ha sentito l’affermazione che i palestinesi “hanno perso opportunità”, quindi non hanno nessuno da incolpare per la loro sorte tranne sè stessi. In una recente conferenza che ho tenuto nel Sud della California, uno studente palestinese mi ha chiesto come rispondere a questo argomento. La sua domanda riguardava specificamente l’accusa sionista secondo cui i palestinesi avrebbero rifiutato la soluzione dei due Stati.

Una vera menzogna

Per un momento metteremo da parte il fatto che si tratta di una vera e propria bugia. Non approfondiremo questa questione, solo per dire che, in realtà, dagli anni ’70, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) è stato l’unico partito che si è adoperato per raggiungere una soluzione a due Stati e che la sua volontà di fare questo enorme sacrificio è costata molto e ha peggiorato le cose per i palestinesi di tutto il mondo.

Questo argomento viene tipicamente da sionisti che vivono negli Stati Uniti o nel Regno Unito e che pensano che sia giusto che Israele abbia preso tutta la Palestina. Non ammoniscono mai Israele per aver annesso le alture del Golan siriano o Gerusalemme Est. Non hanno problemi con la costruzione di intere città da parte di Israele in terra palestinese. Questa accusa proviene da sionisti che credono che Israele abbia il diritto di colonizzare tutta la Palestina storica.

Israele ha il diritto di farlo perché, così ci dicono, gli ebrei di tutto il mondo possono (o meno) essere imparentati con una tribù che risiedeva in Palestina circa due o tremila anni fa. Ci dicono che questa tribù, chiamata Ebrei, che può avere o meno un legame storico con l’odierno Israele e il popolo ebraico, è la ragione per cui è lecito per il moderno Stato di Israele commettere crimini indicibili contro un’intera nazione.

Legittimare l’oppressore

Ciò che è implicito negli ammonimenti dei sionisti è che il sionismo e la colonizzazione della Palestina da parte di ebrei sionisti sono legittimi e che i palestinesi si rifiutano di accettare questa legittimità. Tuttavia, questi ammonimenti ci offrono l’opportunità di sollevare una questione più ampia. La domanda che dovrebbe essere posta è: perché mai i palestinesi dovrebbero accettare qualsiasi offerta dai loro colonizzatori? Perché una nazione colonizzata dovrebbe accettare tutto tranne la totale sconfitta dei suoi colonizzatori e oppressori, soprattutto considerando che queste “offerte” non includono la liberazione di tutta la Palestina storica?

La risposta è che non c’è motivo. I tentativi di dividere e frammentare la Palestina sono stati tutti parte di una strategia volta a legittimare la violenta conquista sionista della Palestina e delegittimare il rifiuto palestinese di essa.

La lettera citata nell’articolo di propaganda sionista insensato e irrazionale inizia rivolgendosi alla Rappresentante Tlaib come segue:

“Il 16 maggio, lei e alcuni altri membri della squadra, inclusi i rappresentanti Alexandra Ocasio-Cortez, Ilan Omar, Elizabeth McCollum e altri, avete presentato la ripugnante risoluzione, H. RES. 1123, che aveva come scopo: “Riconoscere la Nakba e i diritti dei profughi palestinesi” e “commemorare la Nakba”, la Catastrofe che voi imputate alla creazione di Israele, “attraverso il riconoscimento ufficiale e il ricordo”. Secondo la vostra bieca risoluzione, la Nakba non solo ha avuto luogo alla fondazione di Israele “ma si riferisce a un processo in corso di espropriazione della terra palestinese da parte di Israele e alla sua espropriazione del popolo palestinese che continua ancora oggi”.

In questo tipico pezzo di propaganda sionista, Cravatts definisce “ripugnante” la proposta di legge per riconoscere la Nakba. Amnesty International ha recentemente pubblicato un rapporto in cui accusa Israele di aver commesso il crimine di Apartheid, un crimine così atroce da essere designato come un “crimine contro l’umanità”. È interessante notare che lo scrittore non trova ripugnanti coloro che commettono il reato di Apartheid, ma solo la legislazione che riconosce le vittime del crimine.

Ciò che è ripugnante, tuttavia, è che gli Stati Uniti siano complici dei crimini contro i palestinesi. È ripugnante vivere negli Stati Uniti e giustificare, spiegare e fornire copertura, per quanto sottile possa essere, per il regime brutale che ha lacerato la Palestina per oltre sette decenni. Ed è ripugnante restare a guardare e applaudire mentre lo Stato di Israele continua a brutalizzare un’intera nazione mentre il mondo, e la società israeliana, guardano dall’altra parte.

Miko Peled è uno scrittore e attivista per i diritti umani, nato a Gerusalemme. È autore di “The General’s Son. Journey of an Israeli in Palestine” (Il figlio del generale. Viaggio di un Israeliano in Palestina) e “Injustice, the Story of the Holy Land Foundation Five” (Ingiustizia, Storia dei Cinque Della Fondazione Terra Santa).

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

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