Patterson è stato lodato da Benjamin Netanyahu come il “padrino” dell’IOF, le Forze di Occupazione Israeliane, con la sua storia che illumina i sorprendenti parallelismi tra il colonialismo sionista in Palestina e il colonialismo britannico nel Nord dell’Irlanda.
Di David Miller – 20 settembre 2022
A West Belfast, nel Nord dell’Irlanda, c’è un grande e dettagliato murale che esalta la carriera del Tenente Colonnello John Henry Patterson. Patterson era un ufficiale dell’esercito britannico descritto da Benjamin Netanyahu come il “Padrino” delle Forze di Occupazione Israeliane. Ma chi era Patterson? E cosa ci dice la sua storia sulle affinità tra il colonialismo in Irlanda e in Palestina?
JOHN HENRY PATTERSON: IN LOTTA PER L’IMPERO
Nato nel 1867, il Tenente Colonnello John Henry Patterson, discendente di coloni britannici in Irlanda, si arruolò nell’esercito britannico all’età di diciassette anni. All’età di 31 anni è stato inviato in Uganda dove si dice, nel testo sul murale, abbia placato gli “indigeni superstiziosi” uccidendo due leoni mangiatori di uomini. Negli ultimi anni il racconto di Patterson sull’uccisione dei leoni è stato messo in discussione.
Si arruolò nuovamente nell’esercito e combatté nella Seconda Guerra Boera (1899-1902). Gli inglesi, che erano alla ricerca dei giacimenti d’oro appena scoperti, combatterono i coloni olandesi o “Boeri” per il territorio, facendo terra bruciata e allestendo campi di concentramento per donne e bambini dei coloni olandesi.
CON L’UVF
Nel 1913 Patterson si unì all’Ulster Volunteer Force (Forza di Volontariato dell’Ulster), una milizia clandestina costituita da coloni protestanti nel Nord dell’Irlanda per resistere alla decolonizzazione con la forza delle armi. Ferocemente anti-irlandesi, si sono formati in un ambiente che ha sottoposto Belfast a “un regno del terrore”. Come riferì il London Star nel luglio 1912: “Il regno del terrore a Belfast continua, e le cose sono arrivate a un punto tale che né per un cattolico né per un uomo dotato di idee progressiste è sicuro camminare per le strade. Notte dopo notte le strade sono invase da folle di orangisti in cerca di vittime, e poco importa se siano uomini o donne, la stessa brutalità viene inflitta”.
IL CORPO DEI MULATTIERI DI SION E LA LEGIONE EBRAICA
Nella guerra del 1914-1918 Patterson, convinto sionista cristiano, fondò e comandò il “Corpo dei Mulattieri di Sion”, un’unità tutta ebraica, coinvolta nei combattimenti di Gallipoli. Patterson ha scritto un libro su questa esperienza intitolato: Con i Sionisti a Gallipoli (With the Zionists at Gallipoli). L’unità fu quindi sciolta, ma più tardi nel 1917, in collaborazione con il sionista estremista “revisionista”, Vladimir Jabotinsky, si formò una cosiddetta “Legione Ebraica”. Ha combattuto l’esercito musulmano degli ottomani nella Gerusalemme occupata, scrivendo un libro di memorie dell’esperienza intitolato: Con i Giudei Nella Campagna di Palestina (With the Judaeans in the Palestine Campaign). Ciò aprì la strada al Mandato Britannico e agli orrori della successiva occupazione militare sionista nel 1948.
Uno dei soldati sotto il comando di Patterson era David Green, che in seguito divenne il primo Primo Ministro dell’entità sionista sotto il nome di David Ben Gurion. Come per molti sionisti, il suo nome fu cambiato come parte del tentativo fraudolento di rivendicare una sorta di legame storico degli ebrei dell’Europa orientale con la Palestina.
SEPOLTO NELLA PALESTINA OCCUPATA NEL 2014
Patterson è morto negli Stati Uniti nel 1947, ma nel 2014 i suoi resti sono stati trasportati attraverso l’Atlantico e reinterrati in una tomba a Netanya (una città costruita in parte sulle rovine del villaggio palestinese di Umm Khalid distrutto dalla pulizia etnica nel 1948) accanto ai resti di altri membri della Legione Ebraica. Hanno partecipato il Ministro della Difesa Moshe Ya’alon, il Ministro della Scienza e della Tecnologia Jacob Perry e dozzine di altre figure di spicco del regime, insieme al Primo Ministro Benjamin Netanyahu, che ha tenuto un discorso. Patterson è stato descritto da Netanyahu come il “Padrino dell’esercito israeliano”. Patterson conosceva personalmente il padre di Netanyahu, Ben-Zion, che era l’aiutante di Jabotinsky negli Stati Uniti, avendo anche fatto parte del cosiddetto “Gruppo Bergson”, un altro nome per il ramo statunitense della banda terroristica dell’Irgun. Quando nacque il primo figlio di Ben-Zion, Patterson fu nominato padrino e il bambino fu chiamato Jonathan in suo onore. Jonathan successivamente si unì alle Forze di Difesa Israeliane (IDF) e fu ucciso a Entebbe, contribuendo a lanciare la carriera politica di Benjamin, suo fratello minore.
IL MURALE DI PATTERSON A BELFAST
Il murale di John Henry Patterson che celebra il colonialismo e la pulizia etnica in tre continenti si trova sul lato lealista della cosiddetta “Linea di Pace” a West Belfast. È una struttura non troppo dissimile dal “Muro di Separazione” sionista, sebbene le barriere siano state originariamente erette per proteggere i cattolici delle Lower Falls (Bassifondi) dalle bande lealiste dal 1969 in poi. In quel periodo si assistette al “più grande spostamento forzato di popolazione in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”, poiché “60.000 residenti di Belfast furono cacciati dalle loro case”, per lo più cattolici, da bande lealiste.
Il murale di Patterson è stato imbrattato o deturpato più di una volta, portando ad accuse di “fanatismo” e “crimini d’odio”. Ma non è “anti-protestante” criticare l’ideologia razzista del lealismo dell’Ulster, così come non è “anti-ebraico” criticare l’ideologia razzista del sionismo.
SOSTEGNO DEL LEALISMO DELL’ULSTER AL SIONISMO
Ma questo murale non è un’espressione isolata dei legami tra sionismo e lealismo. Ronald Storrs, governatore di Gerusalemme occupata tra il 1917 e il 1926, scrisse nelle sue memorie che uno degli scopi impliciti della colonizzazione sionista in Palestina era “formare per l’Inghilterra ‘un piccolo e fedele Ulster ebraico’ in un mare di arabismo potenzialmente ostile”. Le somiglianze rimangono ancora oggi. Nella Gerusalemme occupata i coloni sionisti celebrano l’annuale “Danza delle Bandiere” o “Marcia delle Bandiere” nel “Giorno di Gerusalemme”. Questo tradizionalmente coinvolge i coloni che si scatenano nella città vecchia cantando “Morte agli Arabi”, “Possa il Tuo Villaggio Bruciare” o “Maometto è Morto”. Questo è stranamente simile alle parate annuali del 12 luglio nel Nord dell’Irlanda che celebrano il dominio protestante/britannico sugli irlandesi. Nelle aree lealiste la bandiera di Israele sventola con orgoglio accanto alla bandiera inglese, alla “Mano Rossa dell’Ulster” lealista e alle bandiere degli squadroni della morte lealisti, come l’UVF. Alle parate intimidatorie del 12 luglio si aggiungono enormi falò che vengono accesi bruciando i simboli del repubblicanesimo irlandese, effigi di importanti cattolici appese per il collo, striscioni con la scritta “Kill All Taigs” (Uccidere Tutti i Cattolici Irlandesi) o “All Taigs Are Target” (Tutti i Cattolici Irlandesi Sono Bersagli) e sì, anche bandiere palestinesi.
SIMPATIA REPUBBLICANA IRLANDESE PER I PALESTINESI
Sul lato repubblicano, invece, ci sono murali che celebrano la resistenza palestinese e la solidarietà e la lotta comune tra i movimenti repubblicani irlandesi e di liberazione della Palestina. A Derry’s Bogside, dove i paracadutisti britannici uccisero 14 civili disarmati nella Bloody Sunday (Domenica di Sangue) del gennaio 1972, bandiere palestinesi sventolano tutto l’anno, il BDS è sostenuto e la resistenza palestinese celebrata.
OCCUPAZIONE E CHIUSURA DI RAYTHEON
È stato a Derry, ricordiamolo, che la fabbrica Raytheon è stata occupata da attivisti per la solidarietà con la Palestina a partire dal 2006, costringendo l’azienda a chiudere la fabbrica e fermare la fornitura di armi a “Israele”. È stata questa vittoria che ha ispirato Palestine Action ad affrontare la Elbit Sistems nel Regno Unito, cacciandola da due siti finora.
LE STRUTTURE DEL COLONIALISMO SONO IN CONFLITTO
Che cosa c’è nel fatto che nell’Irlanda del Nord l’occupazione della Palestina sia oggetto di un così acceso dibattito? Ci viene detto che l’Irlanda è solo una questione di vecchie ruggini e odio razziale, di un “tribalismo” che avrebbe dovuto essersi esaurito decenni fa. Alcuni, come il sacerdote britannico Giles Fraser, disprezzano l’idea che Irlanda e Palestina siano simili. Scrive: “Vedendo una serie di problemi attraverso la lente di un altro, creiamo una confusione inestricabile che non fa nulla per promuovere la causa della pace”.
Ma la realtà è che l’affinità dei repubblicani irlandesi per i palestinesi e dei lealisti per il sionismo deriva direttamente dalla parallela dinamica coloniale di entrambi i conflitti. Quando la gente di Derry dice “Palestina libera”, lo fa da un sentimento istintivo per l’oppressione dei palestinesi derivante dalla propria esperienza del colonialismo sostenuto dalla Gran Bretagna in Irlanda.
Il lealismo dell’Ulster e il sionismo sono gemelli ideologici e John Henry Patterson era un sintomo della stretta relazione tra i diversi progetti coloniali, uniti nel loro disprezzo razzista per i nativi e nel sostegno alla pulizia etnica.
David Miller è un ricercatore investigativo, giornalista televisivo e accademico. È autore di: Colonialism and Academic Representations of the Troubles’ di Miller, D (Colonialismo e Rappresentazioni Accademiche dei Disordini di Miller, D) e Rethinking Northern Ireland: Culture, Ideology and Colonialism (Ripensare l’Irlanda del Nord: Cultura, Ideologia e Colonialismo – edizioni Routledge 1998). È il fondatore e co-direttore dell’organismo di controllo delle lobby Spinwatch ed è editore di Powerbase.info.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org