L’esercito di Ben-Gvir in Cisgiordania

Chiunque veda il comportamento dei soldati nei Territori può solo essere sorpreso che Otzma Yehudit non abbia ottenuto il 100% dei loro voti.

Fonte: English version

Di Gideon Levy – 6 novembre 2022 

Immagine di copertina: Soldati del Battaglione Haredi Netzah Yehuda  accendono le candele ad Hannuka  (Netzah Yehuda Foundation)

Due soldati su 10 hanno votato per il sionismo religioso, la lista che include il partito Otzma Yehudit di Itamar Ben-Gvir. Due soldati su 10 sono kahanisti. Due soldati su 10 sono favorevoli alla deportazione, all’annessione, all’eliminazione della resistenza palestinese, all’uccisione degli arabi.

Due soldati su 10 pensano di appartenere a una nazione superiore e che i palestinesi non hanno diritti qui. Pensano anche che tutto sia lecito per i soldati; che gli è sempre permesso sparare per uccidere, che gli arabi capiscono solo la forza e l’umiliazione, che non sono esseri umani. Due soldati su 10 sono kahanisti, ma tra i soldati che prestano servizio in Cisgiordania quel numero è molto maggiore.

Nella Brigata Kfir, e in particolare nel suo Battaglione Netzah Yehuda, ci sono sicuramente più Kahanisti che nella Polizia di Frontiera, nell’Unità 8200 dell’intelligence militare o nello Squadrone Golden Eagle dell’Aeronautica israeliana. Non è irragionevole supporre che circa la metà dei soldati in servizio nell’occupazione abbia votato per Otzma Yehudit votando per il sionismo religioso. Per loro la decisione non è solo teorica. Non solo credono in Ben-Gvir, ma praticano ciò che predica. Questo è ciò che rende la loro scelta così orribile.Il vantaggio, tuttavia, del successo elettorale di Ben-Gvir è che porta la verità in superficie. Sono finiti i giorni delle storie di soldati tormentati dalle loro azioni. Tutto ciò che abbiamo sempre sospettato sul comportamento brutale, a volte barbaro, dei soldati dell’IDF e dei membri della Polizia di Frontiera e della polizia israeliana è stato confermato nel conteggio dei voti. Gli elettori di Ben-Gvir nell’IDF costituiscono una delle sue maggiori fonti di sostegno.

Chiunque veda il comportamento dei soldati nei Territori può solo essere sorpreso che Otzma Yehudit non abbia ottenuto il 100% dei loro voti. Ben-Gvir li esorta a essere spietati e lo ringraziano per questo alle urne. Non hanno bisogno di addestramento, non vedono nulla di sbagliato nell’essere un soldato crudele, specialmente quando le reazioni dei loro comandanti alle loro azioni vanno dall’indifferenza all’incoraggiamento.

Non lasciatevi ingannare: non sono stati solo i soldati semplici a votare per Ben-Gvir, ma anche alcuni dei loro comandanti. Il tentativo di affermare che i soldati hanno votato contro i loro comandanti (Yoav Limor, Israel Hayom, 4 novembre) è un altro tentativo disperato di ripulire e rivestire il bellissimo e illuminato Alto Comando.

Prendiamo, per esempio, il comandante della Brigata Regionale Menashe, il Colonnello Arik Moyal, un colono di Tapuah, che ha chiesto di annientare i “terroristi” del campo profughi di Jenin: per quale partito ha votato? E l’ex comandante della Brigata Regionale della Samaria, il Colonnello Roi Zweig, che ha detto agli studenti della Yeshiva Alon Moreh che il movimento degli insediamenti e l’esercito sono “la stessa cosa”? Non importa come hanno votato, lo spirito è quello di Ben-Gvir; l’ora, come diceva lo slogan della sua campagna tra tutte le unità dell’IDF nei Territori, è l’ora di Ben-Gvir.

I soldati che stanno a guardare durante gli attacchi dei coloni e aiutano persino gli autori sono la prova dello spirito dell’IDF. Il fatto che l’Alto Comando accetti tranquillamente gli eventi degli ultimi mesi, tra cui l’uccisione di dozzine di adolescenti e bambini, accontentandosi delle bugie e degli insabbiamenti dell’Unità del Portavoce dell’IDF, dimostra solo che Ben-Gvir è il vero volto dell’IDF in Cisgiordania. Le elezioni lo hanno confermato.

Questa elezione dovrebbe porre fine alla menzogna secondo cui l’IDF è un esercito morale. Soldati e comandanti che votano in massa per un partito che in Europa sarebbe considerato neonazista definiscono l’immagine dell’esercito. Da quando i coloni hanno ottenuto il controllo delle posizioni di comando nell’esercito, principalmente in Cisgiordania, l’IDF, che è sempre stata politicizzata, è diventata più di destra che mai.

Il fatto che i vertici non abbiano mosso un dito in tutti questi anni, e ancor meno dopo la vicenda di Elor Azaria, l’ultimo soldato perseguito nell’IDF per omicidio colposo, non li assolve dalla responsabilità di questo spostamento a destra. Quando i soldati non vengono perseguiti per omicidio anche quando le prove sono evidenti e quando le regole di ingaggio non solo vengono allentate ma in pratica annullate del tutto, quando uccidere è consentito e persino auspicabile, lo spirito di Meir Kahane è incoraggiato. Il Capo di Stato Maggiore Aviv Kochavi e tutto l’Alto Comando possono distogliere lo sguardo e recitare nobili dichiarazioni sui principi, ma sono responsabili della creazione di un nuovo esercito nei Territori, l’esercito di Ben-Gvir, il più pericoloso degli eserciti di Israele.

Gideon Levy è editorialista di Haaretz e membro del comitato editoriale del giornale. Levy è entrato in Haaretz nel 1982 e ha trascorso quattro anni come vicedirettore del giornale. Ha ricevuto il premio giornalistico Euro-Med per il 2008; il premio libertà di Lipsia nel 2001; il premio dell’Unione dei giornalisti israeliani nel 1997; e il premio dell’Associazione dei Diritti Umani in Israele per il 1996. Il suo nuovo libro, La punizione di Gaza, è stato pubblicato da Verso.

Traduzione di Beniamino Rocchetto -Invictapalestina.org

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