Gli attuali e precedenti licenziatari israeliani – detentori di licenza del marchio Puma a titolo esclusivo – conducono affari negli insediamenti israeliani illegali.
Fonte: https://dohanews.co/
Fatemeh Salari April 2, 2023
Uno scherzo per il Pesce d’Aprile diffuso da un gruppo di attivisti con sede nel Regno Unito è stato criticato come “estremamente irresponsabile” da parte di molti sostenitori pro-Palestina online.
Sabato scorso, ManPalestine Action ha pubblicato un video di sensibilizzazione sul tema dei crimini commessi dal regime israeliano in Palestina, in cui si sosteneva che Puma avesse deciso di terminare il suo contratto con la Federcalcio israeliana.
Il video pretendeva di mostrare un presunto portavoce di Puma che annunciava questa decisione, definendo il regime sionista uno stato “razzista” e di “apartheid”.
“Noi di Puma annunciamo che non rinnoveremo il nostro contratto con la Federcalcio israeliana dopo la stagione 2022/23”, ha annunciato l’attrice che si fingeva portavoce di Puma, nel video in circolazione.
Appena è stato pubblicato online, il video è diventato virale sui social media e molti, credendo alla messinscena, hanno iniziato a chiedere di rimuovere Puma dai marchi da boicottare invitando a riprendere l’acquisto dei suoi prodotti.
Tuttavia, altri hanno considerato questa mossa insensibile nei confronti dei palestinesi e della loro lotta, costringendo il gruppo a rilasciare un chiarimento poco dopo.
“Le notizie di ieri su Puma erano un Pesce d’Aprile, ma volevano essere una rappresentazione reale di ciò che il marchio Puma dovrebbe aspirare a fare, e anche un modo per ribadire la posizione che tutte le aziende dovrebbero prendere contro il regime israeliano di apartheid”, ha affermato il gruppo.
“Chiediamo a tutti di boicottare Puma e chiunque altro sia complice dei crimini di Israele contro i palestinesi. Dobbiamo aumentare la pressione su Puma, aumentare le campagne contro di loro, in modo tale che non abbiano altra scelta se non quella di terminare finalmente il loro contratto con Israele nel 2023”, si legge nella dichiarazione.
Puma, una grande azienda internazionale di abbigliamento sportivo – secondo quanto riportato sul sito internet ufficiale del Movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) – ha violato sia il diritto internazionale che i diritti umani. La Federcalcio israeliana (IFA), che ha squadre negli insediamenti israeliani illegali – sul territorio palestinese occupato – è per lo più sponsorizzata dalla Puma.
Gli attuali e precedenti licenziatari israeliani – detentori di licenza del marchio Puma a titolo esclusivo – , inoltre, conducono affari negli insediamenti israeliani illegali, contrariamente a quanto stabilito dal diritto internazionale.
A causa dell’occupazione militare israeliana, le famiglie palestinesi con i loro bambini sono costrette a lasciare le loro case per fare spazio a queste colonie.
Più di 200 organizzazioni sportive palestinesi hanno esortato Puma ad annullare la sponsorizzazione e a smettere di sostenere il sequestro illegale di terreni da parte di Israele.
Le reazioni delle persone
La notizia della presunta rottura dei legami con Israele, sebbene falsa, è stata ampiamente acclamata online. Molti hanno definito la fake news una “decisione straordinaria”, “una notizia fantastica”, e hanno persino descritto Puma come il loro “marchio preferito”.
Un utente ha scritto: “E’ sorprendente vedere questa dichiarazione espressa in modo così chiaro ed efficace, in particolare la parte che riguarda le scuse agli atleti palestinesi e alle loro famiglie, attese da tempo ma benvenute”.
“Non ho acquistato né promosso Puma per tanto tempo, ma ora sono sicuro al 100% di comprare Puma, e incoraggerò anche gli altri a farlo, visto che ora hanno abbandonato il regime razzista dell’apartheid”, ha detto un utente in un’altra reazione – chiaramente disinformata – al video diffuso dal gruppo.
“Ben fatto PUMA… Spero che più sponsor seguano una mossa così coraggiosa per isolare il regime di apartheid”, ha scritto un’altra persona disinformata.
Mettendo in discussione il bizzarro tentativo di sensibilizzazione, un utente di Twitter ha detto: “Si tratta di un contenuto piuttosto discutibile per il primo aprile… Non credo che la liberazione della Palestina sia un argomento su cui scherzare, e molte persone lo prenderanno per oro colato e smetteranno di boicottare Puma”.
“Se questo video è un Pesce d’Aprile, è estremamente irresponsabile ed è già stato condiviso da altri su Instagram, che si sentono sollevati per la possibilità di poter riacquistare i prodotti Puma. Dovresti rimuoverlo e chiarire “, ha detto un altro utente frustrato.
In risposta ai tweet delle persone che denunciano la falsità delle presunte notizie sulla Puma, un utente di Twitter ha scritto: “Oh mio Dio! Grazie per averlo fatto notare! Stavo per comprare la maglia Puma della nazionale marocchina prima di vedere il vostro tweet. Questo è fortemente irresponsabile e controproducente!”
Crimini israeliani in Palestina
Israele è stato fondato nel 1948 sulla base della pulizia etnica e dell’espulsione di massa della popolazione palestinese indigena, un’operazione che è ampiamente conosciuta come “nakba” o “catastrofe”.
Tra il 1947 e il 1949, almeno 750.000 palestinesi – su una popolazione nativa di 1,9 milioni – furono costretti a lasciare la propria terra dalle milizie israeliane, spopolando almeno 450 città e villaggi.
Ci sono circa 5,6 milioni di rifugiati palestinesi, di cui almeno il 28,4% vive in 58 campi gestiti dall’UNRWA in Giordania, Siria, Libano, Cisgiordania e Gaza.
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Più di 70 massacri sono stati commessi da Israele mentre continua a sfollare con la forza i palestinesi.
Le tensioni nella Cisgiordania occupata sono in aumento dallo scorso anno, e si temono nuove escalation durante il mese di Ramadan.
Dall’inizio dell’anno, Israele ha ucciso circa 90 palestinesi.
Trad. Rossella Tisci – Invictapalestina.org