Chi è May Golan, “l’orgogliosa razzista” candidata a diventare Console Generale di Israele a New York

La presunta nomina di Benjamin Netanyahu dell’autodefinita “orgogliosa razzista” May Golan a Console Generale a New York allontanerà probabilmente molti ebrei americani da Israele.

Fonte:English version

Di Jonathan Ofir – 22 aprile 2023

Immagine di copertina: Il membro della Knesset May Golan tiene in mano una bandiera israeliana durante una “Marcia delle Bandiere” dei coloni a Gerusalemme, davanti alla Porta di Damasco a Gerusalemme.

“Sono orgogliosa di essere razzista!” ha gridato la deputata israeliana May Golan nel 2012, quando era un’attivista in una delle manifestazioni nazionaliste che incitavano contro i rifugiati africani a Tel Aviv. Ora è in viaggio per New York City. Benjamin Netanyahu l’ha scelta per diventare Console Generale a New York, una posizione considerata influente perché copre non solo lo Stato di New York ma anche New Jersey, Ohio, Pennsylvania e Delaware. Ciò significa che copre la più grande popolazione ebraica del mondo al di fuori di Israele: quasi 3 milioni di persone.

Nel 2012, quando Golan incitava contro i rifugiati africani, era schierata con i kahanisti. Nel 2013, si candidò ufficialmente con Otzma L’Israel (Potere a Israele), un precursore dell’ormai potente Partito Potere Ebraico (Otzma Yehudit) guidato dal Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir. Golan ha etichettato i rifugiati come psicopatici, come portatori contagiosi dell’AIDS e assassini: quando sei un kahanista, è ovvio che vuoi la purezza ebraica, e non si tratta solo di volere fuori i rifugiati africani, ma riguarda anche i palestinesi. Il problema, secondo Golan, è che “i bambini e gli adolescenti palestinesi subiscono il lavaggio del cervello contro Israele giorno e notte” e questo si traduce in “costante violenza contro i soldati dell’IDF”, come ha twittato nel 2017.

Si è unita al Partito Likud ed è diventata parlamentare nel 2019, promuovendo l’incitamento disumanizzante contro i palestinesi dal suo nuovo seggio alla Knesset (Parlamento). Due mesi fa, il parlamentare di Potere Ebraico Almog Cohen ha divulgato il video di un suo spaventoso intervento in Parlamento, in cui ha paragonato i legislatori affiliati ai partiti rappresentativi palestinesi agli animali. Tra i suoi obiettivi c’era il legislatore ebreo di Hadash, Ofer Cassif, che ha provocato paragonandolo ad una pecora. Cohen ha rifiutato di scusarsi in seguito, dicendo che i legislatori dell’alleanza Hadash-Ta’al “erano indegni non solo come essere umani ma anche come pecore” e ha promesso di “rendere le loro vite miserabili”. Alcuni intorno a lui sembravano apprezzare il suo incitamento razzista, incluso il leader di Shas, Arye Dery, che ridacchiò, e May Golan, che si avvicinò a Cohen per uno scambio prolungato subito dopo la sua esternazione sul paragone agli animali. Golan ha esortato Cohen a gridare la parola “fuori” in arabo (“barra”) a una donna parlamentare, come riportato dal Times of Israel. Cohen ha risposto che avrebbe gridato “barra” solo agli “odiatori di Israele”, “solo a Cassif”.

“L’opposto di ciò di cui ha bisogno Israele”

Ieri, durante un incontro, è stato chiesto al portavoce del Dipartimento di Stato americano Vedant Patel:

“Il governo israeliano ha nominato un ministro dell’attuale governo di nome May Golan Console Generale di New York. May Golan si è in passato descritta come una “orgogliosa razzista”. Ha detto che si rifiuta di mangiare con i richiedenti asilo africani perché teme di contrarre l’AIDS. Il Dipartimento di Stato è preoccupato per le credenziali di questa persona?”

Patel ha fatto riferimento esclusivamente alla “retorica”, ma non ha voluto commentare la nomina stessa, che ha sostenuto essere una questione interna di Israele:

“Quindi vorrei fare riferimento al governo di Israele in particolare su uno dei loro annunci sul proprio personale e come si riferisce a eventuali credenziali all’interno delle missioni straniere qui negli Stati Uniti. Ma in generale, condanneremmo questo tipo di retorica e crederemmo che tale tipo di linguaggio sia particolarmente dannoso anche quando è amplificato nelle posizioni di comando. È tutto, non ho altro da aggiungere al riguardo”

Le discussioni sulla presunta nomina sono state comunque accese tra i sionisti. I più liberali erano inorriditi e diversi ex diplomatici hanno definito Golan una figura “divisiva e razzista” e “l’opposto di ciò di cui Israele ha bisogno in una regione così importante”. T’ruah, un gruppo rabbinico progressista per i diritti umani, ha dichiarato: “Golan e i suoi compari di estrema destra non sono i benvenuti qui”.

L’estremista Organizzazione Sionista d’America (Zionist Organization of America), d’altra parte, era euforica, con il suo presidente Morton Klein che ha definito Golan “una straordinaria patriota israeliana”, affermando che “infonderà una dose di realismo anche ai media di New York e all’America tutta per quanto riguarda i leader organizzativi e politici ebrei” e “diventerà uno dei migliori Consoli Generali che abbiamo mai avuto”.

Quella “infusione di realismo” sembra essere una realtà molto esplicitamente razzista, che gli americani, ebrei e non ebrei, potrebbero avere difficoltà ad accettare.

Golan non sarebbe comunque il primo impenitente ultranazionalista israeliano di estrema destra ad assumere la carica. Dani Dayan, ex capo di lunga data del Consiglio dei Coloni israeliani YESHA, è stato Console Generale a New York tra il 2016 e il 2021. Il posto sta per rimanere vacante perché il successore di Dayan, il centrista israeliano Asaf Zamir (ex parlamentare del Partito Blu e Bianco di Benny Gantz) si è dimesso il mese scorso in segno di protesta contro la riforma giudiziaria del governo israeliano.

Si ipotizza che l’invio di Golan a New York sia di fatto una mossa intesa da Netanyahu per indebolire il sostegno alla riforma giudiziaria, dal momento che Golan è uno dei più ardenti sostenitori degli sforzi del Ministro della Giustizia Yariv Levin per approvare la legislazione, e dovrebbe dimettersi dal Parlamento per assumere il suo nuovo incarico. Netanyahu potrebbe volerlo perché ora si trova nella necessità di bilanciare la suo posizione, poiché i sondaggi mostrano un sostegno notevolmente ridotto per il Likud a seguito delle massicce proteste contro la nuova riforma giudiziaria. Netanyahu potrebbe quindi tentare di rallentare la riforma, o tentare una sorta di “riforma leggera”, per così dire. La nomina di Golan potrebbe essere prematura e azzardata per quel tipo di approccio.

Il Likud ha rilasciato una dichiarazione (in risposta alle notizie di Canale 12 Israele) affermando che la nomina era semplicemente dovuta alle “eccellenti capacità di Hasbara in inglese” di Golan e che non vi è “alcuna connessione con il Ministro Levin”.

Il divario tra Israele e gli ebrei americani si allarga

Golan è stata anche una fervente oppositrice del pluralismo, anche per quanto riguarda il culto ebraico. L’anno scorso, ha criticato il cosiddetto “governo del cambiamento” di Naftali Bennett per “la promozione di iniziative” che fornirebbero maggiori diritti di culto per gli ebrei riformati al Muro Occidentale (L’ebraismo riformato, detto anche liberale o progressista, è una forma di ebraismo nata nel 19° secolo in Germania e diffusasi successivamente principalmente negli Stati Uniti d’America). Ha definito coloro che cederanno a tali pressioni diventeranno “burattini del movimento islamista e del Primo Ministro de facto Mansour Abbas” (la Lista Araba Unita di Abbas era parte del precedente governo con quattro seggi).

Questo tipo di ideologia fondamentalista non si adatta bene agli ebrei americani, che appartengono principalmente a correnti più progressiste dell’ebraismo rispetto alla corrente ortodossa che oggi domina Israele, negli Stati Uniti, circa il 35% di tutti gli ebrei sono riformati, il 18% sono conservatori (meno radicali degli ortodossi), e solo il 10% è ortodosso, secondo il Centro di Ricerca Pew.

Gli attacchi di Golan alle correnti non ortodosse dell’ebraismo (anche se si considera laica) sono parte del motivo per cui il capo dell’Unione per l’Ebraismo Riformato, il Rabbino Rick Jacobs, ha dichiarato:

“Abbiamo bisogno di un nuovo Console Generale ponderato, diplomatico e moralmente credibile a New York. May Golan non è nessuno di questi. Il suo tipo di sionismo è antitetico alla maggior parte della nostra comunità. Danneggerà, non aiuterà la causa di Israele”

In altre parole, questo allontanerà ulteriormente gli ebrei americani da Israele.

Anche il Rabbino Jill Jakobs di T’ruah avverte di questo questo divario crescente:

“L’agenda antidemocratica e pro-Occupazione di Netanyahu sta già allontanando sia il governo americano che gli ebrei americani, e l’invio di Golan a rappresentare Israele non farà che allargare quel divario”

La stessa Golan ha cercato di rassicurare:

“Voglio assicurare tutti che se sarò nominata, rappresenterò al 100% le politiche principali del Primo Ministro Netanyahu e del Partito Likud a cui appartengo”

Ha anche cercato di rassicurare tutti gli ebrei americani che non sarebbero stati esclusi:

“Il mio massimo impegno è rivolto all’unità del popolo ebraico, e questa è esattamente la politica che seguirò”, ha twittato. “Se nominata, lavorerò con i leader di tutte le organizzazioni ebraiche, come parte dell’impegno per rafforzare il grande sodalizio tra Israele e le comunità ebraiche americane”.

Vedremo se le “eccellenti abilità Hasbara” di Golan in inglese la renderanno un successo per l’unità ebraica negli Stati Uniti o se non faranno altro che allargare il divario. In alternativa, forse Golan renderà l’Hasbara più difficile per i sostenitori “progressisti” di Israele, che cercano ancora di ritrarre Israele come una democrazia e l’Occupazione come temporanea. Forse l’orgogliosa razzista mostrerà il vero volto di Israele, cosa che molti hanno esitato a fare.

Jonathan Ofir è direttore d’orchestra, musicista, scrittore e blogger israelo-danese, che scrive regolarmente per Mondoweiss.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org