Per commemorare la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo e la Cultura Palestinese, The New Arab ha incontrato due donne anglo-palestinesi che vivono nella diaspora e che hanno avviato una piattaforma online, TatreezSisters.co.uk, che unisce la cultura e l’identità palestinese.
Fonte: English version
Di Saud Khalaf – 2 maggio 2023
“Attraverso il progetto Tatreez, mi sento come se lo stessi facendo per servire la causa palestinese. Come posso farlo? Preservando le nostre tradizioni culturali, perché Israele mira a cancellare la Palestina e tutto ciò che è palestinese dal mondo”.
Mentre celebriamo la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo e la Cultura Palestinese, le potenti parole di Manar, un’organizzatrice della comunità nel campo profughi di Shatila, ci accompagnano in un viaggio per capire come l’ago sia diventato lo strumento preferito dalle donne palestinesi di fronte agli sforzi del colonialismo per sradicare la loro esistenza.
Tatreez è un antico stile di ricamo praticato in Palestina da oltre 3000 anni. Ha un grande significato culturale per i palestinesi. Dovremmo specificare, tuttavia, che Tatreez è più di una semplice tendenza della moda, e gli articoli decorati con questo ricamo sono molto più che semplici abiti.
Il mio lavoro mi ha permesso di conoscere la causa palestinese. Nel maggio dello scorso anno, sono andato al campo profughi di Shatila a Beirut, in Libano, con un gruppo di amici. Mentre ero lì, ho avuto l’opportunità di incontrare la guida della comunità locale, ascoltare i problemi che i residenti del campo affrontano ed approfondire i modi per sostenere le loro attività.
La loro iniziativa principale era quella di istituire un centro Tatreez per aiutare le donne disoccupate nel campo a migliorare le loro capacità di ricamo, fornendo loro anche un’ambiente sociale protetto e inclusivo. Siamo riusciti a tornare più tardi quell’anno e costruire un centro Tatreez sostenibile per queste donne grazie a una raccolta fondi di successo.
L’importanza del Tatreez nella società palestinese si è sviluppata nel tempo, con questi abiti, conosciuti localmente come Thobes, che sono diventati un simbolo di resistenza oltre che una celebrazione della ricca storia e cultura della terra.
Una singola immagine può comunicare mille storie, ma gli intricati motivi del ricamo Tatreez e l’intreccio di fili arcobaleno incarnano mille parole di sfida.
Il Tatreez era originariamente utilizzato come metodo di rappresentazione, con diversi disegni che rappresentano diverse regioni. Questi motivi ricamati abbellivano i Thobe, che venivano indossati in occasione di matrimoni, eventi sociali e cerimonie.
Il Tatreez, oltre ad essere una forma di espressione artistica, offre alle donne palestinesi un senso di emancipazione economica e indipendenza. Il talento nel realizzare indumenti e altri oggetti vendibili offre alle donne la possibilità di guadagnare denaro. Le donne hanno svolto un ruolo importante nella causa palestinese e il Tatreez è stata una parte vitale di questo sforzo.
Il ricamo Tatreez è una forma d’arte senza tempo, con gli anziani che tramandano le loro abilità alle giovani generazioni di donne per garantire la conservazione del loro patrimonio culturale. L’atto di una madre che tramanda questa conoscenza alla figlia è stata un’esperienza meravigliosa e significativa, poiché simboleggia il loro amore e rispetto per la loro terra, con il Tatreez che fungeva da incarnazione di questa espressione nel tessuto.
Ma come è cambiata esattamente la natura di questi indumenti? Ho parlato con l’attivista britannico-palestinese Leanne Mohamad della questione per ottenere ulteriori informazioni. Secondo Leanne: “Quando i miei nonni, insieme ad altri 750.000 palestinesi, furono espulsi dalla loro Patria nel 1948, le donne palestinesi indossavano i loro Thobes Tatreez o li portavano sulle spalle, come una dichiarazione dell’esistenza stessa dei villaggi da cui erano stati etnicamente purificati”.
Gli eventi del 15 maggio 1948 rappresentarono un momento di svolta nella storia palestinese e del Tatreez. In quella che è nota come “La Nakba”, la Catastrofe in arabo, le forze sioniste hanno espulso 750.000 palestinesi dalle loro case natali, con la maggioranza che non è mai stata in grado di tornare. Di fronte all’esproprio e alla cancellazione, l’ago si è evoluto da strumento per l’espressione artistica ad arma di resistenza e resilienza.
Storicamente, il governo israeliano ha tentato di sradicare la cultura palestinese proibendo, cancellando e distruggendo qualsiasi simbolo che rappresenti la cultura e la storia del popolo nativo. La bandiera palestinese, in particolare, è stata messa fuori legge e confiscata durante l’Occupazione.
Durante la Prima Intifada, dal 1987 al 1993, la bandiera e i suoi colori furono banditi, dando origine all'”Intifada dell’Abito”, Thobes Tatreez ricamati con i colori nazionali della bandiera e i simboli della resistenza. In questi Thobe, le donne palestinesi hanno dimostrato la loro posizione anticoloniale e la loro eterna sfida.
Purtroppo, il governo israeliano continua a sequestrare e distruggere i simboli palestinesi, compresa la bandiera palestinese. Il Ministro della Sicurezza Nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, ha vietato l’esposizione di bandiere palestinesi in luoghi pubblici e ha ordinato la rimozione di tutte le bandiere visibili nel gennaio 2023. Nonostante questi sforzi per cancellare la cultura palestinese, le donne sono rimaste salde nella loro resistenza, preservando la loro tradizione e raccontando le loro storie attraverso il Tatreez e altri tipi di arte.
L’ascesa dei social media ha creato nuovi percorsi per la solidarietà internazionale con il popolo palestinese, così come una nuova generazione di giovani donne palestinesi interessate al lavoro delle loro antenate. Imparare il Tatreez è un modo per queste donne di condividere le loro esperienze vissute attraverso il ricamo.
Leanne e sua sorella Lamar hanno lanciato la loro piattaforma online Tatreez Sisters nel 2020, con l’obiettivo di preservare la cultura e l’identità palestinese mostrando il loro amore per i loro antenati e donando alle comunità locali bisognose. Donano il 10% di tutti i profitti all’Assistenza Medica Internazionale in Palestina (Palestine International Medical Aid – PIMA). Sono state in grado di raggiungere un pubblico più vasto e condividere la bellezza e il significato del Tatreez con il resto del mondo grazie alla loro piattaforma. Ho chiesto a Leanne della sua introduzione al Tatreez e di come si sono svolti quel viaggio e questa esperienza per lei.
“Crescendo, abbiamo sviluppato un’enorme passione per il Tatreez, alimentata dalla guida e dagli insegnamenti dei nostri genitori e nonni, che ha instillato in noi un forte attaccamento alla nostra identità palestinese, che comprendeva la nostra storia, educazione e cultura. Da quando eravamo piccoli, nostra nonna ci regalava regolarmente Thobe e capi Tatreez da casa. Ci sorprendeva con un nuovo corredo ogni volta che diventavamo troppo grandi, rafforzando il nostro legame con questa magnifica forma d’arte e con la nostra storia palestinese!”, afferma con orgoglio Leanne.
In quanto donne anglo-palestinesi cresciute nella diaspora, il Tatreez le ha connesse alle loro radici e ha fornito un rassicurante ricordo di casa. L’importanza di Tatreez Sisters va oltre la vendita di abiti ricamati. Si rendono conto dell’importanza del Tatreez nel preservare la loro eredità e fornire un senso di appartenenza come donne britannico-palestinesi cresciute nella diaspora.
Il loro obiettivo è cresciuto fino a includere l’insegnamento della forma d’arte e sul suo significato per la lotta palestinese. Il loro primo cortometraggio, che introduce al Tatreez e la sua importanza nel movimento anti-Apartheid, ha avuto oltre 700.000 visualizzazioni, dimostrando un forte interessamento e comprensione della cultura palestinese. La piattaforma Tatreez Sisters permette loro di condividere la bellezza del ricamo palestinese, offrendo anche un luogo per imparare e conversare.
“Vogliamo mostrare al mondo non solo la meravigliosa bellezza del Tatreez, ma anche perché è così importante per le donne palestinesi come forma di resistenza”, ha affermato Leanne.
L’inclusione di Tatreez nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO è un passo cruciale verso la protezione e la promozione di questa vitale forma d’arte palestinese. Si può fare di più, tuttavia, per aumentare la conoscenza e l’apprezzamento del Tatreez al di fuori della comunità palestinese. Ciò potrebbe includere la realizzazione di mostre, laboratori e altre attività culturali per portare la forma d’arte a un pubblico più vasto. Inoltre, potrebbero essere ideati programmi didattici per incorporare il Tatreez nel programma scolastico e insegnare l’arte a coloro che sono interessati.
Tatreez Sisters ha progetti ambiziosi per il futuro. Sono entusiaste di continuare ad ampliare la loro selezione di fantastici modelli e articoli, e stanno anche valutando l’idea di lanciare il loro negozio temporaneo (pop-up shop) o negozio nel centro di Londra. Con il loro amore per la cultura palestinese e la costante dedizione a mettere in risalto la bellezza e il significato del Tatreez, è evidente che hanno davanti a sé un brillante futuro.
Leanne, Lamar, Manar e innumerevoli altre donne palestinesi che stanno condividendo la loro cultura e storia con il mondo stanno facendo un lavoro incredibile. I loro sforzi per preservare e insegnare l’arte del Tatreez sono fondamentali per la continua lotta del popolo palestinese per la giustizia e l’autodeterminazione.
Secondo Leanne, “l’arte del Tatreez incarna i fili dell’identità palestinese che il mondo cerca spesso di ignorare”. Questa ricca storia culturale, tuttavia, continua a prosperare e ad espandersi grazie alla dedizione e all’entusiasmo di queste donne. Stanno ricordando l’eredità dei loro antenati e garantendo che le generazioni future non dimenticheranno mai il significato di questa magnifica forma d’arte attraverso il loro lavoro.
Saoud Khalaf è un regista e scrittore iracheno di origine britannica che vive a Londra. I suoi video, che hanno raccolto milioni di visualizzazioni sui social media, si concentrano sulla giustizia sociale per i gruppi emarginati con un’attenzione specifica al Medio Oriente. Il suo ultimo documentario è stato presentato in anteprima al Centro Southbank nella Settimana dei Rifugiati.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org