Superato il limite: MAP si unisce alla coalizione globale per denunciare un’allarmante ondata di attacchi all’assistenza sanitaria

Medical Aid for Palestines (Assistenza Medica per i Palestinesi – MAP) ha contribuito a un nuovo Rapporto, pubblicato dalla Safeguarding Health in Conflict Coalition (Salvaguardia della Salute nel Fronte dei Conflitti – SHCC), che documenta 1.989 attacchi e minacce contro strutture sanitarie e personale in 32 Paesi e territori in conflitti armati e situazioni di violenza politica per tutto il 2022. Le cifre riportate lo designano l’anno più grave di attacchi contro l’assistenza sanitaria nell’ultimo decennio a livello globale.

Fonte: English version
Medical Aid for Palestines – 8 giugno 2023

MAP è membro dell’SHCC dal 2015 e ha contribuito al capitolo del Rapporto sugli attacchi all’assistenza sanitaria nei Territori Palestinesi Occupati. Il Rapporto identifica 171 episodi di violenza o di ostruzione dell’assistenza sanitaria nei Territori Occupati nel 2022. In questi episodi, 136 operatori sanitari sono rimasti feriti, il doppio rispetto ai 61 del 2021, e l’accesso dei pazienti all’assistenza sanitaria è stato ostacolato almeno in 60 casi.

Molti di questi episodi sono avvenuti nella Cisgiordania occupata, dove la violenza dei militari e dei coloni israeliani ha portato il 2022 a essere l’anno più mortale per i palestinesi da quando le Nazioni Unite hanno iniziato a registrare i dati nel 2005. Questa intensificazione della violenza ha portato alla chiusura temporanea delle strutture sanitarie con interruzione dell’assistenza medica durante le irruzioni armate negli ospedali. Le squadre mediche di emergenza sono state spesso ostacolate e attaccate dalle forze israeliane e dai coloni mentre cercavano di soccorrere i civili feriti.

Durante un’intervista condotta da MAP nel gennaio 2023, un paramedico della Mezzaluna Rossa Palestinese (Palestine Red Crescent Society – PRCS) ha descritto dettagliatamente l’impatto fisico e psicologico di un attacco del 2022 da parte di soldati a un posto di blocco quando stava cercando di prestare soccorso ai manifestanti feriti. Lui e il suo collega hanno dovuto essere ricoverati in ospedale e non sono stati in grado di lavorare per diverse settimane. Ha descritto le conseguenze dell’attacco:

“Questo attacco ha avuto un impatto significativo sulla nostra salute mentale. Siamo rimasti scioccati e spaventati. L’attacco è arrivato dal nulla, senza alcun preavviso. Ci siamo sentiti umiliati. Se il nostro lavoro di operatori sanitari non viene rispettato, se la nostra divisa PRCS e l’ambulanza che espongono chiaramente lo stemma della Mezzaluna Rossa possono essere brutalmente attaccati in questo modo, cosa resta? Questo mi ha lasciato dentro una grande cicatrice. Mi sento ancora insicuro e umiliato”.

Il Rapporto descrive anche gli ostacoli all’assistenza sanitaria che i palestinesi devono affrontare nell’ambito del sistema di permessi discriminatori di Israele. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 33% delle domande di permesso per i pazienti che avevano bisogno di uscire da Gaza per cure altrove sono state ritardate o negate oltre le date degli appuntamenti, mentre il 62% delle domande per i loro accompagnatori è stato ritardato o negato. Una bambina di 19 mesi di Khan Yunis a Gaza è morta nel marzo 2022 dopo che l’accesso alla cardiochirurgia salvavita gli è stato ritardato di quasi tre mesi.

Inoltre, la crescente regolarità delle chiusure imposte da Israele di città e paesi palestinesi in Cisgiordania non solo ha ostacolato l’accesso dei pazienti agli ospedali, ma anche quello degli operatori sanitari alle loro funzioni. Delle 47 strutture sanitarie primarie di Nablus, 41 sono state pesantemente colpite dalla chiusura della città, perché il personale non è stato in grado di raggiungere i luoghi di lavoro. I pazienti con appuntamenti fissi per i trattamenti, comprese la dialisi e la chemioterapia, hanno subito interruzioni del trattamento, con gli operatori sanitari che hanno riscontrato un calo di presenza dei pazienti del 20%.

Il Rapporto include una serie di raccomandazioni per l’azione che deve essere intrapresa per porre fine agli attacchi all’assistenza sanitaria in tutto il mondo, tra cui: porre fine all’impunità dando la priorità ai procedimenti penali per gli attacchi all’assistenza sanitaria; rafforzare la prevenzione contro l’ostruzione e l’impedimento dell’erogazione dell’assistenza sanitaria; riformare il sistema dell’OMS per la raccolta e la diffusione dei dati sugli attacchi all’assistenza sanitaria; rafforzare la dirigenza globale, regionale e nazionale sulla protezione dell’assistenza sanitaria; e sostenere gli operatori sanitari attraverso i ministeri della sanità, gli Stati membri delle Nazioni Unite, i donatori e le organizzazioni sanitarie.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org