Almog Cohen, un membro del Partito Otzma Yehudit (Potere Ebraico) di Itamar Ben-Gvir, ha minacciato di “far saltare in aria” un centro giovanile israeliano a causa dei piani per ospitare un campo estivo congiunto palestinese-israeliano.
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Di Jonathan Ofir – 22 giugno 2023
Immagine di copertina: Almog Cohen, a destra, parla a una manifestazione del Partito di estrema destra Otzma Yehudit (Potere Ebraico) in Israele (Foto: Jack Guez/AFP via Getty Images)
“Vengo al vostro campo estivo, lo faccio saltare in aria, e vi tolgo i fondi. Cosa ne pensate?”
Questo è ciò che il parlamentare del Partito Potere Ebraico Almog Cohen ha detto all’inizio di questa settimana a Ilana Tishler, la direttrice della struttura del villaggio giovanile di Ben Shemen. Tishler intende affittare la struttura a The Parents Circle – Families Forum (Il Circolo dei Genitori – Forum delle Famiglie), un’organizzazione che facilita gli incontri tra famiglie palestinesi e israeliane in lutto, per un campo estivo per bambini.
Cohen fa parte della nuova e orribile orda di suprematisti ebrei emersi con il successo senza precedenti del Partito Potere Ebraico di Itamar Ben-Gvir nelle ultime elezioni. Cohen ha fatto parlare di se recentemente anche per aver organizzato gruppi di vigilanti nel Sud del Negev intesi a “salvare il Negev dalla problematica assenza di sicurezza personale”.
Cohen stava parlando a una riunione della Commissione Parlamentare per l’Istruzione e non è stato l’unico ad attaccare la direttrice della struttura. Il parlamentare del Likud Hanoch Milwidsky ha minacciato di “rivedere i finanziamenti pubblici” e ostacolare il progetto anche se non ci fosse l’autorità legale per farlo:
“Forse non abbiamo l’autorità legale per impedirlo, o per costringere a porre fine all’accordo commerciale stretto con questa organizzazione spregevole, ma sia chiaro: questo governo risponderà”, ha detto.
L’assalto congiunto Likud-Potere Ebraico al campo estivo esemplifica come la supremazia ebraica sia dilagante in quello spettro politico e non sia isolata all’estrema destra.
L’attacco al campo sembra essere nato dall’impegno concertato dell’attivista di estrema destra Shai Glick e della sua piuttosto nuova organizzazione di provocatori B’tsalmo (un nome che prende intenzionalmente in giro l’organizzazione per i diritti umani B’tselem). L’organizzazione esiste solo da un paio d’anni e non ha molta influenza a livello internazionale, ma in Israele Glick è noto per aver raggiunto i più alti livelli della politica con i suoi “suggerimenti” su cose che devono essere cancellate. Sul loro sito web (che è solo in ebraico), B’tsalmo afferma di essere una “organizzazione per i diritti umani nello spirito ebraico” e si vanta delle varie cancellazioni che sono riusciti a promuovere. Glick è riuscito a far cancellare le rappresentazioni della poetessa israelo-palestinese Dareen Tatour al teatro Tmu-na di Tel Aviv e si è vantato: “Quando metto a tacere Dareen Tatour, sto combattendo per i diritti umani”.
Riguardo al campo estivo, Glick ha commentato prima dell’incontro (riportato da Canale 13):
“Il finanziamento pubblico non dovrebbe andare a un’organizzazione che include famiglie di terroristi, compresi i terroristi Hezbollah. Esigo dal villaggio giovanile e dal Ministero dell’Istruzione la revoca della loro delirante decisione di ospitare i palestinesi nel luogo mettendo in pericolo vite umane, nel caso, Dio non voglia, che forniscano ai terroristi informazioni sui punti deboli del villaggio”.
E un altro punto importante da sottolineare è che lo scopo della minaccia di Cohen di “far saltare in aria” il campo non era di farlo lui stesso, ma di delegare l’atto incitando alla violenza i suoi seguaci.
Yuval Rahamim, co-direttore del Parents Circle – Families Forum, ha dichiarato di essere “scioccato dagli attacchi selvaggi e violenti e dalle esplicite minacce fatte dai membri della Knesset alla Commissione per l’Istruzione”. Ha osservato che “già da due settimane, la direzione del villaggio giovanile Ben Shemen ha subito attacchi selvaggi sui social media che arrivavano alle minacce di morte”.
In quale Paese succede una cosa simile. Si spera che il campo vada avanti come previsto e che questi ragazzi trascorrano momenti di arricchimento insieme. Ma non immagino cosa succederebbe se alcuni di questi fascisti riuscissero a passare e mettere in atto le loro intenzioni violente. Forse non far saltare in aria il campo, come suggerito da Cohen, ma qualcosa di simile. Riesco a malapena a immaginare di mettere mio figlio in una situazione del genere, ed è semplicemente straziante vedere come ogni tentativo di comunicazione e comprensione venga vanificato dalla violenza della supremazia ebraica.
Jonathan Ofir è un direttore d’orchestra, musicista, scrittore e blogger israelo-danese, che scrive regolarmente per Mondoweiss.
Traduzione di Beniamino Rocchetto -Invictapalestina.org