AL SERVIZIO DI ISRAELE: L’AMMINISTRAZIONE BIDEN DONA NUOVA VITA AGLI ACCORDI DI ABRAMO PROMOSSI DA TRUMP

Immagine di copertina: Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden si reca all’Air Force One all’aeroporto Ben Gurion di Lod, vicino a Tel Aviv, il 15 luglio 2022. Abir Sultan | Pool tramite AP

Fonte: https://www.mintpressnews.com/

Miko Peled – 30 giugno 2023


L’H.R. 3099 è stato presentato alla Camera dei Rappresentanti il 5 maggio 2023. Questo disegno di legge, noto come “Inviato Speciale per gli Accordi di Abramo”, è l’ultimo atto della servitù statunitense nei confronti di Israele.

Questo disegno di legge stabilisce la posizione dell’Inviato Speciale per gli Accordi di Abramo all’interno del Dipartimento di Stato. Per chi non ricordasse, gli Accordi di Abramo sono accordi per normalizzare i rapporti tra Israele e Stati arabi che non riconoscono Israele. È più che altro un accordo anti-palestinese. Dovrebbe essere chiamato “un disegno di legge per garantire che i governi che vanno contro la volontà del loro popolo e sono disposti a voltare le spalle alla difficile situazione del popolo palestinese saranno ricompensati”.

I primi quattro Stati membri della Lega Araba a firmare questo accordo sono stati gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein, il Marocco e il Sudan. La firma iniziale è avvenuta alla Casa Bianca durante l’amministrazione Trump, e va notato che il Presidente Trump e il Primo Ministro Netanyahu erano gli unici capi di Stato presenti. Gli altri Paesi hanno inviato i loro Ministri degli Esteri, apparentemente per non essere visti firmare questo vergognoso accordo. Vale la pena notare che c’è stata un’ampia e diffusa opposizione alla normalizzazione delle relazioni con Israele in tutti i Paesi che hanno firmato gli accordi.

UN AMBASCIATORE DEGLI STATI UNITI AL SERVIZIO DI ISRAELE

Secondo il testo del disegno di legge, l’Inviato Speciale, che avrà il rango e lo status di ambasciatore, fungerà da consigliere principale del governo degli Stati Uniti per l’espansione e il rafforzamento degli Accordi di Abramo. I compiti dell’Inviato Speciale includono:

  • Incoraggiare i Paesi che non hanno relazioni diplomatiche con Israele a stabilire legami formali diplomatici, economici, di sicurezza e interpersonali;
  • Ampliare e rafforzare le relazioni esistenti tra Israele e i Paesi a maggioranza musulmana; e
  • Coordinare gli sforzi in tutto il governo degli Stati Uniti e impegnarsi diplomaticamente con governi stranieri, organizzazioni non governative e altre parti interessate per espandere e rafforzare gli Accordi di Abramo.

Il linguaggio del disegno di legge richiede una domanda: perché mai il governo degli Stati Uniti sia impegnato a servire gli interessi di Israele in modo così sfacciato. Infatti, gli Stati Uniti venderanno armi a questi Paesi, ma qui non si discute di un quadro più ampio, almeno non abbastanza. Devono compiacere Israele e ancora di più la lobby israeliana qui negli Stati Uniti: si sentono in dovere di lavorare come promotori di Israele e finanziarlo. I contribuenti americani ora pagheranno ulteriori milioni di dollari per sollecitare, o piuttosto obbligare, Paesi che non hanno ancora stabilito relazioni con Israele a farlo. È questo il miglior uso dei dollari dei contribuenti americani? Questo serve in qualche modo agli americani? La risposta a entrambe le domande è “No!”

NOTIZIE IMPORTANTI

Inutile dire che questo disegno di legge è stato riportato dalla stampa israeliana come un altro passo avanti verso le buone relazioni tra Israele e gli Stati Uniti. Il Times of Israel ha riferito che “la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato in modo schiacciante una legislazione che impone all’amministrazione Biden di nominare un Inviato Speciale per gli Accordi di Abramo. L’inviato speciale incoraggerà altri Paesi a seguire l’esempio di Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Marocco, che hanno normalizzato le relazioni con Israele nel 2020”.

Se c’era qualche dubbio sul ruolo che la lobby anti-palestinese pro-Apartheid, l’AIPAC, ha svolto nell’approvare questo disegno di legge, il Rappresentante Ritchie Tores ha assicurato che fosse dissipato. In un tweet, il membro del Congresso 703748 ha ringraziato l’AIPAC per il suo ruolo nell’approvazione del disegno di legge. Ha inoltre affermato che il futuro appartiene alla pace e all’amicizia, non al BDS. In altre parole, il disegno di legge anti-palestinese propinato agli americani dall’Apartheid a difesa del Genocidio a sostegno dell’AIPAC porterà a un futuro roseo.

Al contrario, l’appello palestinese alla libertà e alla giustizia equivale a un futuro pieno di odio. Ancora una volta, la legislazione anti-pace anti-palestinese è mal mascherata da buone intenzioni.

Secondo l’articolo del Times of Israel, durante il suo annuncio della decisione dell’amministrazione di istituire la nuova posizione, il Segretario di Stato Anthony Blinken ha affermato: “L’ulteriore integrazione di Israele nella regione contribuisce a una regione più stabile, più sicura e più prospera. Ecco perché il Presidente Biden ne ha fatto una pietra miliare della sua politica in Medio Oriente”.

“Presto creeremo una nuova posizione per promuovere la nostra diplomazia e il nostro impegno con i governi e il settore privato, e le organizzazioni non governative, che lavorano tutte per una regione più pacifica e più connessa”, ha aggiunto.

LA CARTA SAUDITA

Coloro che si aspettavano che il Regno dell’Arabia Saudita aderisse agli Accordi ha subito un duro colpo quando, invece di aprire un’ambasciata a Tel-Aviv, Riadh ha riaperto la sua ambasciata a Teheran. Per Israele e in particolare per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, far capitolare l’Arabia Saudita e firmare gli Accordi di Abramo sarebbe la più grande delle ricompense. Secondo un articolo del Jerusalem Post che cita uno dei promotori del disegno di legge, il Rappresentante Repubblicano dello Stato di New York Mike Lawler, “l’aggiunta di un inviato speciale sarà fondamentale per portare l’Arabia Saudita negli Accordi”.

Il disgelo delle relazioni tra Riyadh e Teheran è stato apparentemente il risultato dell’intervento cinese. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti erano impegnati in cose più importanti, come l’approvazione della legislazione anti-palestinese. Ora Israele ha il Presidente Biden che nomina e paga un ambasciatore a tutti gli effetti per cercare di riportare l’Arabia Saudita all’ovile, per così dire.

La domanda è, ovviamente, cosa ci guadagnano i sauditi? Apparentemente, vogliono centrali nucleari, cosa che Israele e gli Stati Uniti non permetteranno mai, ma Teheran potrebbe essere in grado di aiutarli a sviluppare. Israele sta seriamente minando la custodia araba e musulmana del Bacino Sacro, che include la Moschea Al-Aqsa, in un modo così eclatante che i sauditi non possono più ignorarlo.

Tuttavia, non bisogna perdere la speranza perché il Congresso ha approvato un disegno di legge e il Presidente Biden nominerà un inviato. Quindi, per ora, i rami legislativo ed esecutivo stanno seguendo l’ordine di marcia di ogni lobby razzista che odia i palestinesi, ama l’Apartheid, guerrafondaia e pro-Israele. I due rami del governo degli Stati Uniti sono in sintonia in quanto servire Israele.

Miko Peled è uno scrittore e attivista per i diritti umani, nato a Gerusalemme. È autore di “The General’s Son. Journey of an Israeli in Palestine” (Il Figlio del Generale. Viaggio di un Israeliano in Palestina) e “Injustice, the Story of the Holy Land Foundation Five” (Ingiustizia, Storia dei Cinque Della Fondazione Terra Santa).

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org