L’attuale governo israeliano incoraggia gli attacchi razzisti dei fondamentalisti ebrei israeliani contro i palestinesi, siano essi musulmani o cristiani, e contro le case, i campi, i luoghi di lavoro e i luoghi di culto dei palestinesi.
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Comitato Nazionale BDS Palestinese – 31 luglio 2023
Immagine di copertina: Una guardia della polizia di frontiera accanto a un graffito anticristiano con la scritta in ebraico “Gesù è una scimmia” sulla Chiesa della Dormizione, a Gerusalemme, il 31 maggio 2013. (Flash90)
L’attuale governo israeliano, il più di estremista, fondamentalista e apertamente razzista di sempre, ha incoraggiato gli attacchi razzisti dei fondamentalisti ebrei israeliani contro i palestinesi, siano essi musulmani o cristiani, e contro le case, i campi, i luoghi di lavoro e i luoghi di culto dei palestinesi. L’islamofobia nella società ebraico-israeliana, che è dilagante ed è ulteriormente alimentata da gruppi ebraici anti-palestinesi e sionisti cristiani negli Stati Uniti e in Europa, richiede un’attenzione urgente ma è ancora relativamente meglio coperta rispetto al razzismo anti-cristiano israeliano.
Il “Morte ai Cristiani” è un classico negli appelli all’unità dei gruppi ebraico-israeliani ultraortodossi nei loro attacchi cristianofobi contro i cristiani palestinesi e i loro luoghi sacri, ma la censura e le minacce di fraudolente calunnie di antisemitismo hanno mantenuto per la maggior parte questi attacchi razzisti nascosti all’opinione pubblica internazionale. Ora questo sta cambiando.
Questi attacchi razzisti, molti compiuti nella Città Vecchia di Gerusalemme Occupata, non possono essere semplicemente considerati una dimensione del generale razzismo israeliano anti-palestinese, in quanto non discriminano tra palestinesi e altri cristiani. Anche gli attacchi alle chiese non hanno discriminato tra le chiese sotto il controllo palestinese e quelle sotto l’egida dei governi europei. Gli unici cristiani in gran parte esentati da questi attacchi razzisti sono i sionisti cristiani evangelici che sono profondamente antisemiti ma fortemente alleati con la dirigenza di estrema destra di Israele.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha coniato il termine “Cristianofobia” per descrivere il razzismo e l’odio anticristiani in una dichiarazione rilasciata nel febbraio 2023.
Il razzismo anticristiano ebraico-israeliano, profondamente radicato nella società israeliana, è stato incoraggiato dall’attuale governo di estrema destra, il più razzista e fondamentalista nella storia di Israele. Giorni fa, l’abate cattolico tedesco Nikodemus Schnabel, mentre era accompagnato da un ministro del governo tedesco durante una visita al Muro Occidentale nella Città Vecchia di Gerusalemme Est Occupata, è stato invitato da una guardia di sicurezza israeliana a coprire rispettosamente la sua croce perché “inappropriata” in “un sito ebraico sacro”.
Parallelamente, i successivi governi israeliani di estrema destra guidati da Netanyahu hanno costruito sistematicamente forti alleanze con alcuni dei leader, gruppi e circoscrizioni politicamente potenti antisemiti più eclatanti del mondo, in particolare i sionisti cristiani evangelici. “La base della relazione israelo-evangelica, e quindi anche il sostegno evangelico all’utilizzo degli israeliani per espropriare i palestinesi, è la convinzione che Dio abbia promesso la Palestina agli ebrei, e quindi gli ebrei hanno diritto alla Palestina. Ma il momento “culminante” dell’idillio israelo-evangelico è che la presenza degli ebrei in Palestina è vista come una precondizione affinché un Armageddon si scateni sulla terra, sterminando gli ebrei e altri non convertiti all’evangelizzazione mentre porta il ritorno di Cristo nell’apocalittica Seconda Venuta che si trova nell’Apocalisse, l’ultimo capitolo della Bibbia”.
La sociologa israeliana Eva Illouz ha analizzato questo fenomeno di collaborazione ufficiale israeliana nel corso degli anni con gruppi antisemiti in tutto il mondo, persino governi che sono impegnati in un certo grado di negazione dell’Olocausto, dichiarando: “Per la prima volta nella sua storia, Israele sta mettendo in secondo piano la sensibilità e gli interessi delle comunità ebraiche. Israele e il suo governo hanno anche mostrato la volontà di desacralizzare la memoria della Shoah e fare patti con dichiarati e apparenti antisemiti”.
Joshua Shanes, professore di studi ebraici all’Istituto di Charleston, fa risalire tali alleanze sioniste con gli antisemiti fino al fondatore del sionismo politico, Theodor Herzl. Shanes scrive: “Questo precedente è stato spinto a nuovi scandalosi estremi da Benjamin Netanyahu e dai suoi sostenitori, che si alleano sempre più con gli antisemiti e promuovono l’antisemitismo, anche se affermano cinicamente di esserne la principale vittima. Per riuscirci, stanno ridefinendo il termine “antisemitismo” per indicare l’opposizione alle politiche di Netanyahu e la definizione di “ebrei” per indicare i suoi sostenitori. Questa strategia non solo abusa della storia, ma mette in pericolo il popolo ebraico legittimando il vero antisemitismo e i regimi antisemiti”.
Ishaan Tharoor del Washington Post ha scritto nel 2018: “Netanyahu ha corteggiato nuovi amici. Questi includono Viktor Orban e Matteo Salvini, due leader europei che rappresentano un asse nazionalista in via di consolidamento nel continente e hanno giurato guerra politica contro le sue istituzioni liberali. In Patria, Orban è stato criticato per aver elogiato i collaboratori nazisti e aver usato un linguaggio velatamente antisemita durante la sua campagna elettorale; Salvini è timido riguardo al passato fascista dell’Italia e nei suoi tweet ha recentemente fatto un cenno al defunto dittatore Benito Mussolini, che ha presieduto la decimazione della popolazione ebraica italiana. Entrambi si fanno beffe della minaccia dell’immigrazione, in particolare dell’ingresso dei musulmani, che considerano apertamente una minaccia culturale”.
L’incoraggiamento da parte del governo israeliano di estrema destra di due razzismi paralleli, il razzismo antiebraico da parte di tendenze cristiane fondamentaliste e neofasciste, e il razzismo anticristiano da parte di tendenze fondamentaliste ebraiche israeliane che sono ora rappresentate in posizioni di rilievo nel governo, è una reale minaccia per i Cristiani in Palestina, per le comunità ebraiche in Occidente e per milioni di altri in tutto il mondo.
Traduzione e sintesi: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org