Quanto è vicino il Genocidio dei palestinesi?

Come ogni Genocidio, il Genocidio dei palestinesi non lascerà necessariamente una pistola fumante, non ci sarà alcuna “soluzione finale”

Di Tamir Sorek – 12 agosto 2023

Immagine di copertina: Una ragazza palestinese  tra le macerie della sua casa distrutta il 24 maggio 2021 a Beit Hanoun, Gaza. (Foto di Fatima Shbair/Getty Images)

Nell’attuale governo israeliano ci sono persone che si sforzano di spingere il Paese in uno scenario apocalittico che renderà possibile nel 21° secolo conquistare completamente la Palestina come raccontato nel Libro di Giosuè. I comandanti di brigata in Cisgiordania sono cresciuti indottrinati da Rabbini convinti che il destino dell’arabo sia quello di essere schiavo dell’ebreo. Per loro, uno schiavo che si ribella è un “terrorista”, ed è condannato come tale. Anche se non si sono ribellati, se gli ebrei li hanno uccisi, devono essere stati dei terroristi.

Oggi in Cisgiordania, l’assassinio di palestinesi da parte di ebrei avviene con licenza ed è un evento quasi quotidiano. I coloni e i soldati che uccidono sanno per certo che non pagheranno un prezzo per questo, che gli alti ministri del governo saranno al loro fianco, che i giudici adotteranno il loro punto di vista e che l'”opposizione” rimarrà in silenzio o borbotterà qualcosa sui danni all’immagine del Paese. Dopotutto, gli assassini sono stati minacciati (i proprietari di schiavi sono sempre stati minacciati, è così che quando le persone vengono private della libertà, diventano pericolose).

Fino a circa dieci anni fa ero contrario all’uso del termine Genocidio nel contesto israelo-palestinese. Ha una dimensione apocalittica e totale, e l’uso frequente può esasperare le ansie reciproche. Come ben sappiamo, le vittime di Genocidio tendono a pensare che non ci sia ingiustizia che non possa essere giustificato da questo status di vittimismo. Inoltre, non pensavo fosse un pericolo reale in un prossimo futuro.

Nei primi 50 giorni del 2014, Israele ha ucciso circa 2000 palestinesi, circa un quarto dei quali minorenni. Dal punto di vista del pubblico israeliano, che si nutre delle assurdità dispensate dal portavoce dell’IDF e della loro eco nei media ebraici, funziona così: ci sono persone assassine a Gaza, Jenin, o Nablus che investono la maggior parte dei loro sforzi nell’uccisione di ebrei (parola in codice: terroristi). Questa è la loro natura e non c’è niente che si possa fare se non ucciderli. Questa è una minaccia esistenziale, così che *tutto* ciò che Israele fa per fermarla è legittimo, i “terroristi” sono così pericolosi e malvagi, e il valore dell’uccisione di un “terrorista” è così alto che uccidere bambini o altri civili è moralmente accettabile.

C’è un punto in cui questa logica si ferma? Apparentemente no. I 552 bambini e le centinaia di civili che Israele ha ucciso quell’estate non hanno veramente smosso l’opinione pubblica israeliana, che crede di essere minacciata di annientamento. Si può presumere che nemmeno se fossero 5000 i bambini uccisi non cambierebbe la situazione. La minaccia è terribile, non c’è scelta, le SS sono alle porte e bisogna fare qualcosa.

Come ogni Genocidio, il Genocidio dei palestinesi non lascerà necessariamente una pistola fumante, non ci sarà alcuna “soluzione finale”. Ci saranno bombardamenti alla cieca dei centri abitati per scopi tattici, o per “rappresaglia” per l’uccisione di ebrei, ma quando la popolazione non ha davvero nessun posto dove fuggire, questi sono massacri che possono raggiungere dimensioni mai viste prima in questo conflitto.

Il desiderio del campo nazionalista ultra-ortodosso Chardali di spingere Israele in una guerra da giorno del giudizio, che rimuoverà tutte le restrizioni, è indubbio, come appare nel “Piano decisivo” di Smotrich (la soluzione finale al problema palestinese), del Quasi Ministro della Difesa. Il perdono totale per gli omicidi è già realtà. La debolezza del campo liberale, che tutt’al più dichiara la “cessazione del volontariato al servizio” dei riservisti ma continua a mandare i suoi figli e le sue figlie a servire gli obiettivi dei ministri neonazisti al governo, lascia poche speranze sull’esistenza di un un’opposizione efficace quando gli omicidi aumenteranno, certamente quando ci saranno anche più vittime da parte israeliana che susciteranno sentimenti di vendetta.

Quindi sì, è ora di lanciare l’allarme.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org