La fonte della dubbia affermazione dei “bambini decapitati” è il leader dei coloni israeliani che ha incitato le rivolte per “spazzare via” il villaggio palestinese di Huwara.

Dopo che un soldato riservista israeliano di nome David Ben Zion ha detto a un giornalista che i militanti palestinesi “decapitavano i bambini”, Biden, Netanyahu e i media internazionali hanno amplificato la dubbia affermazione.

Fonte:English version

Di Max Blumenthal e Alexander Rubinstein – 11 ottobre 2023

Una protesta internazionale è scoppiata quando il Ministero degli Esteri israeliano ha annunciato che i militanti palestinesi della Striscia di Gaza assediata avevano ucciso 40 “bambini” e ne avevano decapitati molti altri durante un’incursione a Kfar Aza, un kibbutz al confine di Gaza. Il Presidente Joe Biden ha ripetuto la provocatoria affermazione durante un discorso al Giardino delle Rose della Casa Bianca del 10 ottobre, mentre le reti di tutto l’Occidente hanno riportato la storia senza uno straccio di esame critico.

Secondo il corrispondente della CNN Nic Robertson, citando apparentemente fonti militari israeliane, i militanti palestinesi hanno effettuato “esecuzioni in stile ISIS”, in cui “tagliavano la testa a persone”, compresi neonati e animali domestici.

La fonte chiave della denuncia secondo cui i militanti palestinesi avrebbero decapitato i bambini israeliani è stata individuata in David Ben Zion, un vice comandante dell’Unità 71 dell’esercito israeliano che è anche un leader estremista dei coloni che all’inizio di quest’anno ha incitato violenti attacchi contro i palestinesi nella Cisgiordania Occupata.

In un’intervista del 10 ottobre alla giornalista Nicole Zedek della rete i24 sponsorizzata dallo Stato israeliano, Ben Zion ha dichiarato: “Siamo andati casa per casa, abbiamo ucciso molti terroristi. Sono delle vere bestie. Tagliano la testa a donne e bambini. Ma noi siamo più forti di loro”.

Ha aggiunto: “Sappiamo che sono animali”, riferendosi ai palestinesi, “ma ora abbiamo scoperto quanto possono essere spietati”.

Ore dopo la sua intervista con i24, sempre nel villaggio di Kfar Aza, si è potuto vedere un Ben Zion in uniforme e sorridente in un video pubblicato sul suo profilo Facebook, uno strano comportamento per un presunto testimone della metodica mattanza di bambini.

Quel giorno, Nicole Zedek di i24 aveva dichiarato durante un servizio in diretta da Kfar Aza che: “Circa 40 bambini sono stati portati fuori su lettighe. Raccontando di culle rovesciate, passeggini abbandonati, porte divelte”. Il servizio di Zedek è stato visto decine di milioni di volte su Twitter e promosso dal Ministero degli Esteri israeliano, che sostiene la rete televisiva.

Ore dopo, ha precisato la sua dichiarazione, affermando: “I soldati mi hanno detto che credono siano stati uccisi 40 tra neonati e bambini. L’esatto numero delle vittime è ancora sconosciuto poiché i militari continuano ad andare casa per casa e a trovare altre vittime israeliane”.

Eppure la storia non verificata si è rapidamente fatta strada fino ai più alti livelli dirigenziali, come se fosse stata pianificata. Il portavoce del Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato inequivocabilmente che neonati e bambini piccoli sono stati trovati “decapitati”, mentre lo stesso Presidente Joe Biden ha fatto un vago cenno di “rapporti sconvolgenti di bambini uccisi”.

Ugualmente, c’è stata una delirante diffusione della notizia, riportata ininterrottamente nonostante l’IDF abbia ritirato la sua conferma iniziale.

Nel frattempo, alcuni giornalisti che inizialmente riportavano le accuse ufficiali israeliane sui bambini decapitati hanno iniziato a fornire altre versioni.

Oren Ziv, un giornalista israeliano che si è unito al seguito dei militari di Kfar Aza, ha commentato su Twitter: “Sto ricevendo molte domande sulle notizie di bambini decapitati da Hamas che sono state pubblicate dopo il servizio di i24 nel villaggio. Durante il giro non abbiamo visto alcuna prova di ciò, e nemmeno il portavoce dell’esercito o i comandanti hanno menzionato tali episodi”.

Quindi chi è la fonte dietro la dichiarazione esplosiva?

BEN ZION INVOCA LA CANCELLAZIONE DEI PALESTINESI: SIANO “SPAZZATI VIA”, “NON C’È SPAZIO PER LA MISERICORDIA”

David Ben Zion, è uno dei capi del Consiglio Regionale di Shomron che rappresenta 35 insediamenti illegali della Cisgiordania, e che quest’anno ha chiesto che il villaggio palestinese di Huwara venga “spazzato via”.

“Basta parlare di costruire e rafforzare gli insediamenti”, ha detto Ben Zion in un post su Twitter il 26 febbraio 2023. La deterrenza che era andata perduta deve essere ripristinata, non c’è spazio per la misericordia”.

Ben Zion è stato citato dai media israeliani quando ha affermato subito dopo: “Il villaggio di Huwara dovrebbe essere spazzato via, questo posto è un covo di terroristi e la punizione dovrebbe essere per tutti”, un chiaro appello alla punizione collettiva dei palestinesi.

Il tweet di Ben Zion ha ricevuto “approvazione” su Twitter dall’allora Ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, una mossa che ha spinto 22 studiosi di diritto a chiedere al Procuratore Generale di aprire un’indagine sul funzionario per “istigazione a crimini di guerra”. Quando in seguito Smotrich fece eco a Ben Zion, invitando a “spazzare via” Huwara il mese successivo, il Dipartimento di Stato americano condannò la sua retorica definendola “pericolosa”.

Il villaggio di Huwara era all’epoca oggetto di violenti attacchi da parte dei coloni che operavano sotto la supervisione di Ben Zion. Dopo l’assalto dei coloni alla città, che ha portato all’incendio di decine di case e veicoli, oltre al ferimento dei residenti, Hamas ha definito l’attacco una “dichiarazione di guerra”.

Ma l’appello di Ben Zion alla punizione collettiva a Huwara era ben lungi dall’essere la sua unica imprecazione genocida contro i palestinesi. Infatti, ha utilizzato i suoi profili sui social media per invocare ripetutamente crimini di guerra e la “deportazione delle masse palestinesi”.

“Il popolo palestinese è un nemico”, scrisse Ben Zion nel 2016. “Non possiamo cambiare il loro DNA barbaro”.

Durante la sua fallita campagna per la Knesset israeliana (Parlamento) nel 2021 con il Partito pro-coloni Casa Ebraica, Ben David ha descritto la sua missione come segue: “Sono impegnato nel compito di ripristinare la patria politica del sionismo religioso”.

BEN ZION: UN MEMBRO DI SPICCO DEL MOVIMENTO APOCALITTICO DEL TEMPIO DI ISRAELE

Sembra che Ben Zion sia stato per anni in prima linea nell’estremismo dei coloni. È stato fotografato nel 2015 mentre teneva il microfono per il fanatico ideologo dei coloni Noam Livnat, un sedicente “messianista di destra radicale”.

Secondo il libro, “Omicidio in Nome di Dio: Il Complotto per Uccidere Yitzhak Rabin” (Murder in the Name of God: The Plot to Kill Yitzhak Rabin), l’assassino di Rabin, Yigal Amir, “ammirava particolarmente” Livnat. Nel 2005, Livnat guidò un ammutinamento di 10.000 soldati e riservisti dell’IDF che giurarono di rifiutare l’ordine dell’allora Primo Ministro Ariel Sharon di rimuovere gli insediamenti illegali da Gaza.

Ben David sembra condividere le ossessioni messianiche di Livnat. Nel 2018, ha portato suo nipote al complesso della Moschea di al-Aqsa, il terzo luogo più sacro dell’Islam, che gli estremisti ebrei hanno cercato di sostituire con un Terzo Tempio. “Perché i musulmani camminano ancora orgogliosi su questa montagna?” ha scritto, aggiungendo “c’è molto lavoro davanti a noi”.

“Israele dovrebbe costruire uno Shul (sinagoga) sul Monte del Tempio, seguito da un Terzo Tempio. Non abbiamo bisogno del permesso di nessuno”, ha scritto un utente di Facebook in commento alla foto, che a Ben Zion è piaciuto.

In un altro post dal luogo sacro, Ben David ha scritto che: “Il Monte del Tempio non è solo il passato del popolo ebraico ma anche il futuro”. Ha poi esortato i suoi seguaci a fare donazioni a Beyadenu, un’organizzazione i cui membri tentano di macellare lì gli agnelli per il sacrificio.

Anche Ben Zion sembra condividere l’ossessione di Noam Livnat per la distruzione di Gaza. Alcuni giorni dopo che Israele aveva lanciato l’Operazione Margine Protettivo, il bombardamento di 50 giorni contro Gaza che ha causato la morte di quasi 1.500 civili palestinesi, Ben David ha pubblicato su Facebook una fotografia di se stesso e dei suoi compagni soldati dell’IDF in posa davanti all’artiglieria schierata scrivendo in ebraico: “Il popolo di Israele vive”. “La nazione di Israele è con voi fino alla fine (di Gaza) Amen”. Un utente di Facebook ha commentato il post e, ancora una volta, Ben David si è compiaciuto.

Mentre Netanyahu utilizza la dubbia accusa di bambini decapitati per coinvolgere ancora di più i suoi sponsor americani nella sua guerra, le fantasie apocalittiche di Ben Zion si avvicinano alla loro realizzazione.

Max Blumenthal è il redattore capo di The GrayZone, è un giornalista pluripremiato e autore di diversi libri di successo, tra cui Gomorra Repubblicana, Goliath, 50 giorni di guerra e La Gestione della Barbarie. Ha prodotto articoli di stampa per una serie di pubblicazioni, molti servizi televisivi e diversi documentari, tra cui Uccidere Gaza. Blumenthal ha fondato The GrayZone nel 2015 per analizzare sotto una luce giornalistica lo stato di guerra perpetua dell’America e le sue pericolose ripercussioni interne.

Alex Rubinstein è un giornalista indipendente su Substack.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org