Il femminismo occidentale e i suoi punti ciechi in Medio Oriente

Il messaggio che le principali femministe occidentali stanno inviando alle donne palestinesi è forte e chiaro: la vostra sofferenza non ha importanza.

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Maryam Aldossari – 23 ottobre 2023

Immagine di copertina: Una donna palestinese tiene in braccio sua cugina uccisa nel bombardamento israeliano della Striscia di Gaza a Rafah sabato 21 ottobre 2023 [Hatem Ali/AP Photo]

Nell’era attuale in cui le piattaforme digitali esercitano un’influenza senza precedenti, X – precedentemente noto come Twitter – è la cosa più vicina a una piazza pubblica globale che abbiamo. All’interno di questo vasto mercato di idee, un sottogruppo di femministe occidentali ha assunto unilateralmente ruoli di leadership, modellandosi come guardiane di chi è una vera “femminista” e di ciò che costituisce veramente “femminismo”.

Dal 7 ottobre, queste “femministe leader” hanno bombardato questo importantissimo panorama digitale con post che condannano a gran voce l’attacco di Hamas contro Israele, mentre giustificano o semplicemente ignorano la punizione collettiva di oltre due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza che ne è seguita. Alcune tentano addirittura di inquadrare il bombardamento indiscriminato e l’assedio totale della piccola enclave da parte di Israele, che ha già causato la morte di oltre 5.000 uomini, donne e bambini, come una ritorsione accettabile per le azioni di Hamas e per la legittima “autodifesa”.

Cerchiamo di essere chiari: ciò che è in questione qui non è la loro condanna della violenza inflitta da Hamas alle donne israeliane, ma la loro apparente indifferenza, e in alcuni casi l’entusiastico appoggio, alla violenza attualmente esercitata contro le donne palestinesi.

Queste cosiddette femministe non solo non riescono a mostrare alcuna empatia o sostegno per la sofferenza di lunga data delle donne palestinesi, ma si uniscono anche ai crescenti sforzi per mettere a tacere coloro che esprimono qualsiasi accenno di simpatia per loro.

Ogni volta che qualcuno, specialmente qualcuno con un certo profilo pubblico, pubblica un messaggio su X sostenendo la Palestina e riconoscendo la sofferenza decennale del popolo palestinese sotto l’occupazione e l’oppressione israeliana, si trova di fronte alle stesse pesanti domande: “Sostieni Hamas?”, “Condannate gli attacchi contro i civili israeliani?”

In risposta, alcuni si sentono intimiditi e invertono la rotta, mentre altri si rifiutano di impegnarsi o cercano di sfidare le ipotesi di questi autoproclamati interrogatori pubblici. Ma comunque reagiscano, si trovano ad affrontare la stessa raffica di abusi, intimidazioni e insulti da parte di coloro che “stanno dalla parte di Israele”, comprese molte importanti femministe occidentali.

Espressioni ed etichette come “antisemita”, “apologeta dello stupro”, “sostegno allo stupro e al rapimento di donne”, “sostegno a un gruppo terroristico che governa con la legge della Sharia” e, in particolare, “non una vera femminista” sono liberamente sbandierate.

Quindi voglio chiedere a tutte quelle femministe in Occidente che non solo pubblicano post, firmano dichiarazioni e scrivono articoli a sostegno incondizionato del “diritto di Israele a difendersi”, ma lavorano anche instancabilmente per “cancellare” chiunque osi mettere sotto i riflettori i decenni di sofferenze palestinese, o chiedere la fine del bombardamento indiscriminato di Gaza da parte di Israele, che ogni giorno uccide e mutila centinaia di donne e ragazze: è questo ciò che chiamate femminismo?

Il vostro tipo di femminismo, che apparentemente si applica solo a un certo sottoinsieme di donne prevalentemente bianche, occidentali e di orientamento occidentale, è difficile da digerire. Voi condannate giustamente la violenza inflitta da Hamas alle donne israeliane. Eppure non solo tacete sulla sofferenza delle donne palestinesi, ma state cercando di mettere a tacere chiunque altro abbia il coraggio di parlare a loro nome.

Oggi, le donne e i bambini di Gaza non solo sono sottoposti a pesanti bombardamenti, ma sono anche sottoposti a una dieta da fame grazie all’“assedio totale” di Israele. Non è questo un crimine contro le donne che merita attenzione e condanna? Come potete definirvi femministe mentre giustificate, o addirittura sostenete, le azioni punitive e genocide di uno stato potente contro un popolo indifeso intrappolato in una prigione a cielo aperto? Come potete spazzare via così facilmente le esperienze strazianti di centinaia di migliaia di donne che non hanno il potere di cambiare la loro situazione?

L’apparente indifferenza del femminismo occidentale verso dichiarazioni come quella del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che paragona i palestinesi ad “animali umani”, è profondamente allarmante.

Se il vostro femminismo non vi spinge a difendere un popolo che dal 1948 ha subito pulizia etnica, oppressione e occupazione, che da 17 anni cerca di sopravvivere sotto un blocco paralizzante e che viene definito “animale umano”, e chi ora sta affrontando quello che può essere descritto solo come un genocidio, allora a cosa serve? Se queste realtà non vi incoraggiano a prendere posizione, è difficile immaginare cosa lo farà. Le donne palestinesi in qualche modo non sono abbastanza donne da meritare la vostra difesa femminista?

Spero che questo pesi sulle vostre coscienze: sostenendo il diritto di Israele di “difendersi” ad ogni costo, state condonando la violenza contro donne e bambini – proprio quella fascia demografica che affermate di difendere. Ignorando la difficile situazione del popolo palestinese, cercando di etichettare come “antisemita” e “antifemminista” chiunque osi sostenere la sua lotta, state rendendo evidente che non tutte le vite – non tutte le donne – sono uguali e hanno valore ai vostri occhi.

Il vostro messaggio alle donne che cercano di sopravvivere sotto le bombe israeliane, donne che cullano i cadaveri dei loro figli assassinati, è forte e chiaro: voi non avete importanza.

Maryam Aldossari – Ricercatrice sulla disuguaglianza di genere in Medio Oriente

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org