Mentre i funzionari israeliani paragonano con orgoglio il loro bombardamento della Striscia di Gaza al bombardamento alleato di Dresda, l’Associated Press ha silenziosamente rimosso una sezione che sottolineava l’allarme degli Stati Uniti riguardo al confronto storico.
Fonte: English version
Di Wyatt Reed – 21 ottobre 2023
L’Associated Press (AP) ha silenziosamente cancellato un riferimento alle minacce ufficiali israeliane di sottoporre la Striscia di Gaza a una campagna di bombardamenti in stile Dresda, l’ultima mossa nella spinta continua dei media tradizionali per minimizzare l’impatto dell’assedio di Tel Aviv a oltre due milioni di palestinesi.
“Quattro funzionari statunitensi informati dei fatti hanno affermato che i diplomatici americani sono diventati sempre più allarmati dai commenti delle loro controparti israeliane riguardo alla loro intenzione di negare acqua, cibo, medicine, elettricità e carburante a Gaza, nonché all’inevitabilità di vittime civili”, si legge nell’articolo di AP.
“Membri dell’apparato politico e della sicurezza israeliano hanno detto ai diplomatici statunitensi che lo sradicamento di Hamas avrebbe richiesto metodi simili a quelli utilizzati per sconfiggere le potenze dell’Asse nella Seconda Guerra Mondiale”, scriveva originariamente l’AP, aggiungendo che “i funzionari israeliani hanno pubblicamente fatto paragoni simili”.
Da allora le dichiarazioni dei funzionari israeliani sono stati cancellate senza spiegazione: una violazione da manuale dell’etica giornalistica. La decisione è ancora più sconcertante dato che i funzionari israeliani non hanno nascosto il loro desiderio di trattare i civili palestinesi nello stesso modo in cui gli alleati occidentali trattarono i tedeschi alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
In un’intervista del 16 ottobre, l’ambasciatrice israeliana nel Regno Unito, Tzipi Hotovely, ha ignorato le preoccupazioni per le migliaia di innocenti uccisi negli attacchi dell’IDF su Gaza, suggerendo che, poiché le potenze alleate hanno ucciso decine di migliaia di civili tedeschi con implacabili attacchi aerei negli anni ’40, Israele ha il diritto di fare lo stesso.
“C’erano molti, molti civili che sono stati attaccati dai vostri attacchi alle città tedesche”, ha detto a un conduttore di Sky News. “Dresda era un simbolo, ma voi attaccaste Amburgo, attaccaste altre città, e complessivamente furono uccisi più di 600.000 civili tedeschi”.
Paragonando la popolazione palestinese militarmente occupata ai nazisti, Hotovley ha continuato: “Ne è valsa la pena sconfiggere la Germania nazista?”. E la risposta è stata: “sì”.
La copertura mediatica di quello scambio, tuttavia, si è in gran parte incentrata sulla ripetuta insistenza dell’ambasciatrice israeliana sul fatto che “non c’è crisi umanitaria a Gaza”. Affrontando la discussione in un incontro con il giornalista Piers Morgan quella stessa notte, Hotovley è tornata ancora una volta al confronto con Dresda.
“Nei vostri attacchi ad Amburgo e Dresda sono stati uccisi 600.000 tedeschi”, ha dichiarato al giornalista e conduttore televisivo. “Perché? Perché sapevate che questo era l’unico modo per sconfiggere i nazisti”, ha insistito l’ambasciatrice.
“Stiamo dando alla gente di Gaza l’opportunità” di fuggire che agli israeliani “non è mai stata data, sono stati massacrati nei loro letti”, ha concluso.
Ma non è stata l’unico funzionario israeliano a invocare apertamente gli attacchi alleati contro i civili tedeschi per giustificare l’assalto israeliano a Gaza. In un acceso scambio di battute con un altro conduttore di Sky News, l’ex Primo Ministro israeliano Naftali Bennett ha dichiarato che “quando la Gran Bretagna stava combattendo i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, nessuno ha chiesto cosa stesse succedendo a Dresda”.
Progettata per spezzare la volontà della popolazione tedesca mentre le sue forze armate capitolavano sul campo di battaglia, la campagna guidata dagli inglesi di bombardamenti incendiari su Dresda lasciò almeno 30.000 civili morti e un’intera città in rovina nel febbraio 1945.
Lo storico Donald Miller scrisse dell’incubo scatenato dall’assalto aereo alleato: “Le scarpe delle persone si scioglievano al contatto con l’asfalto caldo delle strade, e il fuoco si muoveva così rapidamente che molti furono disciolti prima che avessero il tempo di togliersi le scarpe. Il fuoco fondeva ferro e acciaio, trasformava la pietra in polvere e faceva esplodere gli alberi a causa del calore della loro stessa resina. Le persone che scappavano dal fuoco potevano sentire il suo calore attraverso la schiena che gli bruciava i polmoni”.
I palestinesi di Gaza hanno raccontato un’esperienza altrettanto infernale poiché il bilancio delle vittime civili in meno di due settimane di bombardamento supera le 4.000. “I bombardamenti di stasera a Gaza sono i più intensi di sempre”, ha scritto Ahmed Nehad, residente a Gaza. “La portata degli attacchi è pazzesca, a un livello senza precedenti per gli abitanti di Gaza. Eppure Gaza è senza internet. Le persone non riescono nemmeno a guardare fuori dalle finestre per vedere. Quindi non c’è copertura mediatica”.
Wyatt Reed è corrispondente e direttore di The GrayZone.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org
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