In Palestina è in corso un Genocidio

E l’Occidente imperialista è un partecipante attivo.

Fonte: English version

Di Muhannad Ayyash – 2 novembre 2023

Immagine di copertina: palestinesi conducono un’operazione di ricerca e salvataggio dopo un attacco dell’esercito israeliano al campo profughi di Maghazi nella città di Gaza, Gaza, il 2 novembre 2023 (Ashraf Amra/Anadolu tramite Getty Images)

Ora è chiaro che Israele si sta impegnando in un Genocidio del popolo palestinese. Lo Stato israeliano ha “allentato” le sue regole di ingaggio militari, dando essenzialmente ai suoi soldati il ​​via libera per uccidere chiunque incontrino all’interno della Striscia di Gaza come parte delle loro operazioni di terra. Politici e militari israeliani parlano apertamente di ridurre Gaza in polvere, di eliminare i palestinesi e di immaginare coloni israeliani che vivono su una terra che un tempo si chiamava Gaza. I palestinesi vengono deliberatamente privati ​​di tutti i beni di prima necessità, compresi cibo, acqua, riparo e assistenza medica. Le bombe lanciate dagli aerei uccidono e mutilano indiscriminatamente i palestinesi. I palestinesi vengono incoraggiati a lasciare le loro terre e case nel Nord di Gaza e dirigersi verso Sud: Israele vuole chiaramente colonizzare il Nord di Gaza e trasformarlo in una zona di sicurezza o militare, espellendo permanentemente i palestinesi che attualmente vivono lì.

Gli studiosi del Genocidio hanno sempre sostenuto che tali atrocità di massa raramente sono il prodotto di un “leader malvagio” o di “una piccola classe politica estremista”. La terrificante realtà del Genocidio è che avviene con il sostegno di massa, che avviene sotto forma di partecipazione attiva (diretta e indiretta), o complicità attraverso il silenzio.

Non sono sicuro che abbiamo mai visto un caso di Genocidio sostenuto da così tanti attori, apertamente e attivamente. La maggior parte delle istituzioni in Nord America, Europa occidentale e altrove stanno partecipando attivamente a questo Genocidio, oppure tacciono completamente e sono quindi complici.

Affinché un Genocidio possa avvenire, sono necessari due elementi critici: le capacità infrastrutturali e materiali per commetterlo e la capacità di nasconderlo definendolo qualcosa di diverso da quello che è. L’Occidente partecipa a entrambi questi elementi critici.

In termini di capacità materiali, l’Impero statunitense ha inviato, non una, ma due portaerei nella regione, e ha ampiamente chiarito con parole e fatti che se qualche Stato o gruppo tenta di entrare in gioco e aiutare i palestinesi nella loro tentativo disperato di sopravvivere all’Operazione Genocida di Israele, che gli Stati Uniti interverranno con tutta la loro forza. Anche il Regno Unito ha inviato navi militari per sostenere questa minaccia imperialiasta dell’Occidente contro la popolazione della regione. Gli Stati Uniti stanno inviando attrezzature militari e armi a Israele, rifiutandosi di chiedere un cessate il fuoco o una riduzione della tensione. Le multinazionali e le istituzioni economiche stanno fornendo sostegno finanziario a Israele nel nome del sostegno alle vittime israeliane, oltre a offrire incentivi finanziari all’Egitto, tentando di invogliarlo ad ospitare i rifugiati palestinesi a cui non sarà permesso di rientrare nella Striscia di Gaza. Anni di aiuti e sostegno da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente a Israele hanno permesso a Israele di sviluppare le capacità infrastrutturali per compiere un Genocidio.

In termini di occultamento, le istituzioni politiche, mediatiche, sociali e culturali sono pienamente mobilitate in Occidente per nascondere e occultare questo atto di Genocidio, presentandolo come una giusta violenza a difesa del popolo ebraico vittima di tutto il mondo. Coloro che esprimono sostegno alla Palestina in Occidente vengono minacciati di perdere il posto di lavoro (e sta effettivamente succedendo), possibili accuse penali e divieti, e altre misure punitive e campagne di molestie. I media inviano continuamente e costantemente il messaggio oltraggioso che Hamas è il responsabile della morte dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza, tentando di discolpare Israele del Genocidio. L’operazione israeliana viene inquadrata come una missione per “eliminare Hamas” in contrapposizione a ciò che realmente è: un Genocidio del popolo palestinese e la sua cancellazione dalla carta geografica. Le poche voci che mettono in discussione queste narrazioni vengono emarginate, messe a tacere e private di una piattaforma.

In breve, in questo momento tutte le istituzioni in Occidente sono mobilitate, pienamente e coerentemente, per consentire il Genocidio dei palestinesi, il tutto con il pretesto di proteggere la “civiltà” dalla “barbarie”.

Mentre scrivo questo, temo ciò che accadrà. La sofferenza che i palestinesi hanno sopportato finora è già incommensurabile e molto difficile da descrivere a parole. E ciò che accadrà sarà ancora peggio.

In momenti come questo, tutto diventa chiaro. Per molti di noi era evidente da molto tempo, ma ora non ci possono più essere dubbi. L’Occidente imperialista è ancora fermamente impegnato nel progetto di conquista lanciato contro il mondo alla fine del diciannovesimo secolo. Sì, ha cambiato e trasformato i suoi metodi, le sue tattiche, le sue strategie e il suo apparato di potere e di forza. I giocatori sono cambiati, alcune cose sono diventate più complesse, altre meno. E così via. Tutti questi dibattiti accademici sono importanti, ma non adesso. Ciò che è importante in questo momento è dirlo chiaramente e ad alta voce: l’Occidente imperialista è determinato a mantenere la sua supremazia e ucciderà indiscriminatamente per raggiungere l’unico obiettivo che abbia mai avuto, l’unico valore che abbia mai rappresentato, il potere e la ricchezza.

Lo stesso progetto imperialista che ha brutalizzato milioni di africani, commesso un Genocidio contro milioni di popoli indigeni nelle Americhe, in Australia, Nuova Zelanda e altrove, colonizzato l’Asia e l’Africa attraverso una brutalità e una forza incommensurabile, distrutto innumerevoli società piene di complessità e bellezza, massacrato civili nelle guerre imperialiste in posti come il Vietnam e l’Iraq, sganciato bombe atomiche sui civili giapponesi, ha creato un’infrastruttura economica neocoloniale che deruba continuamente la maggioranza della popolazione mondiale, e posso continuare all’infinito, ma questo progetto è in corso e in nessun posto in questo momento è più visibile che in Palestina.

Il mondo non dimenticherà mai nessuna di queste brutalità e ingiustizie. Ricorderemo sempre i nostri morti e feriti; la nostra sofferenza ci guiderà sempre nelle nostre azioni e ci fornirà lo slancio per creare un mondo migliore.

Il mondo sta vedendo che non viviamo in un sistema internazionale di Stati-Nazione, ma in un ordine mondiale imperialista in cui l’Occidente regna supremo; è vedere che la supremazia bianca non è solo viva e vegeta, ma è un’espressione delle condizioni materiali del nostro mondo. In poche parole, il mondo vede come l’Impero Euro-Americano si pone, con forza, violenza e con ogni mezzo necessario, come dominatore del mondo.

Il mondo dovrebbe capire che l’unico modo per avviare un movimento serio per uscire da questa era di nuovo colonialismo è estromettere gli Stati dell’Europa occidentale e del Nord America, non i popoli ma gli Stati, dalle nostre vite politiche ed economiche in tutto il mondo.

Le persone in tutto il mondo devono iniziare a disimpegnarsi da questo sistema che funziona principalmente per le potenze euro-americane e le élite politiche ed economiche mondiali. Non farlo solo per la Palestina, ma anche per il loro bene. Farlo per la loro dignità, libertà e umanità.

I popoli europei e nordamericani possono e devono unirsi a noi nella creazione di questo mondo migliore. Ma solo se parteciperanno attivamente allo smantellamento dell’Ordine Mondiale Imperialista che avvantaggia principalmente le loro élite politiche ed economiche. Anche loro possono e dovrebbero unirsi a questo coraggioso progetto di decolonizzazione da pari a pari con il resto del mondo, ma mai più, come dominatori. Per loro e per il popolo israeliano, aderire al progetto di decolonizzazione è l’unico modo per eludere ciò che la storia insegna come il destino inevitabile di tutti i dominatori, ovvero la loro eventuale violenta sostituzione con nuovi dominatori.

Muhannad Ayyash è Professore di Sociologia all’Università Mount Royal di Calgary, Canada. È l’autore di A Hermeneutics of Violence (Un’Ermeneutica* Della Violenza – UTP, 2019) e un analista politico presso la Rete Politica Palestinese Al-Shabaka. È nato e cresciuto a Silwan, Al-Quds, prima di emigrare in Canada. Attualmente sta scrivendo un libro sulla sovranità coloniale dei coloni. (* L’ermeneutica è, in filosofia e filologia, la metodologia dell’interpretazione dei testi scritti.)

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org