Da anni Israele manda i suoi adolescenti a visitare il campo di sterminio di Auschwitz in Polonia, viaggi che secondo alcuni li hanno resi più xenofobi e nazionalisti, invece di instillare lezioni universali dall’Olocausto.
Fonte: English Version
Di Ali Abunimah – 30 novembre 2023
Immagine di copertina: Una persona porta una bandiera israeliana davanti a un edificio in mattoni che fa parte dell’ex campo di sterminio di Auschwitz. Beata Zawrzel NurFoto tramite ZUMA Press
Il Consiglio internazionale del Museo e Memoriale di Auschwitz all’inizio di questo mese ha rilasciato una dichiarazione a sostegno del Genocidio di Israele nella Striscia di Gaza sotto la giustificazione “dell’autodifesa”.
Questa mossa grottesca da parte di un’istituzione la cui presunta missione è “mettere in guardia contro l’indifferenza” verso il tipo di atrocità perpetrate dai nazisti nel famigerato campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, è avvenuta il 18 novembre.
Questo è avvenuto dopo settimane di spietati bombardamenti israeliani che fino a quel momento avevano ucciso più di 13.000 palestinesi, tra cui 5.500 bambini.
Secondo il New York Times, tutt’altro che-palestinese, il ritmo delle uccisioni di civili a Gaza da parte di Israele “ha pochi precedenti in questo secolo”.
Per trovare un paragone storico per bombardamenti di tale potenza in un’area così ristretta, forse “dovremo tornare al Vietnam o alla Seconda Guerra Mondiale”, ha affermato Marc Garlasco, consigliere militare dell’organizzazione olandese PAX ed ex analista capo dei servizi segreti militari presso il Pentagono, rivolgendosi al Times.
Eppure i custodi ufficiali della memoria delle circa 1,1 milioni di persone uccise ad Auschwitz non si tirano indietro.
“Minacciato nella sua esistenza, lo Stato di Israele ha il diritto all’autodifesa in conformità con il diritto internazionale e i principi dell’umanitarismo”, ha affermato il Consiglio del Museo di Auschwitz.
“L’esistenza di uno Stato Ebraico libero, sovrano e democratico è uno dei pilastri della pace mondiale”, ha affermato, abbandonando ogni pretesa di neutralità politica.
Diffondere la propaganda delle atrocità
Nonostante l’adesione formale al diritto internazionale, il Consiglio del Museo di Auschwitz ha dato il suo pieno appoggio al barbaro attacco israeliano a Gaza.
“L’inimmaginabile odio e violenza perpetrati dai terroristi si traduce solo in una sofferenza estesa e più diffusa, che colpisce anche la popolazione civile di Gaza, che Hamas sfrutta come scudi umani”, ha affermato il Consiglio, ripetendo una menzogna finalizzata ad incolpare i palestinesi per la loro morte e assolvere Israele dal suo assassinio sistematico.
Come giustificazione per la presunta autodifesa di Israele contro una popolazione di rifugiati che ha sfollato, occupato, assediato, ucciso e terrorizzato per decenni, la dichiarazione ripete affermazioni israeliane non verificate o confutate secondo cui il 7 ottobre “vittime innocenti” sono state “torturate, violentate, prese in ostaggio e uccise da terroristi di Hamas”.
Israele non è stato in grado di suffragare le sue accuse incendiarie che hanno alimentato il Genocidio, anche quando ha mostrato prove apparentemente schiaccianti di tali atrocità a giornalisti attentamente selezionati come Owen Jones del Guardian.
“Se persone sono state decapitate vive non ci viene mostrato in nessuno dei filmati. Se c’è stata anche tortura, non ci sono prove fornite dalla telecamera. Se sono stati commessi stupri e violenze sessuali, non si vede nemmeno questo nei filmati”, ha detto Jones dopo aver assistito alla proiezione di un documentario sulle “atrocità di Hamas” organizzata dall’esercito israeliano.
“Non vediamo uccisioni di bambini”, ha aggiunto Jones, dopo aver visionato quella che è presumibilmente la prova più schiacciante che Israele sia riuscito a raccogliere.
Nel frattempo vi è un crescente numero di testimonianze e prove che un numero significativo, anche se ancora indeterminato, degli israeliani morti il 7 ottobre o dopo tale data sono stati effettivamente uccisi dalle loro stesse forze militari o di polizia che hanno reagito in preda al panico con un imponente fuoco indiscriminato.
Queste prove sono state ignorate dai leader mondiali e dai funzionari internazionali, compreso il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, che continuano a ripetere la versione israeliana degli eventi senza richiedere alcun tipo di indagine indipendente.
Apprendiamo dal Museo e Memoriale dell’Olocausto degli Stati Uniti che la propaganda di atrocità del tipo che Israele ha diffuso dal 7 ottobre, come la storia sfatata di dozzine di bambini israeliani decapitati, ha svolto un ruolo chiave nel facilitare l’Olocausto degli ebrei europei guidato dalla Germania.
“Le campagne di propaganda hanno creato un’atmosfera tollerante nei confronti della violenza contro gli ebrei”, afferma il Museo americano dell’Olocausto. “La propaganda incoraggiava anche la passività e l’accettazione delle imminenti misure contro gli ebrei, poiché queste sembravano presentate da governo nazista come un intervento per ristabilire l’ordine”.
Questo è esattamente lo scopo per cui i racconti delle atrocità di Israele sono progettati; e ha funzionato efficacemente schierando i media e i governi occidentali a sostegno della sua Guerra Genocida.
“Caso di Genocidio da manuale”
La dichiarazione del Consiglio del Museo di Auschwitz è arrivata appena due giorni dopo che tre dozzine di esperti indipendenti delle Nazioni Unite avevano ammonito i governi mondiali per “l’incapacità della comunità internazionale di mobilitarsi per prevenire il Genocidio” di Israele a Gaza.
Gli esperti delle Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per “una retorica chiaramente genocida e disumanizzante proveniente da alti funzionari del governo israeliano, così come da alcuni gruppi professionali e personaggi pubblici, che chiedono la ‘distruzione totale’ e la ‘cancellazione’ di Gaza, la necessità di ‘finirli tutti’ e costringere i palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme Est a sfollare in Giordania”.
Israele, hanno detto gli esperti delle Nazioni Unite, “ha dimostrato di avere la capacità militare per attuare tali intenti criminali”.
Due settimane prima, un gruppo di esperti indipendenti delle Nazioni Unite aveva anche avvertito che “il popolo palestinese è a grave rischio di Genocidio” e che “il tempo per prevenire il Genocidio e la catastrofe umanitaria a Gaza sta finendo”.
Il 13 ottobre, pochi giorni dopo gli eventi che Israele ha utilizzato per giustificare la sua campagna di sterminio a Gaza, Raz Segal, un professore israeliano di studi sull’Olocausto e sul Genocidio presso l’Università di Stockton, ha definito l’assalto di Israele “un caso di Genocidio da manuale che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi”.
Lo stesso giorno, i gruppi palestinesi per i diritti umani hanno chiesto ai governi mondiali “di intervenire urgentemente per proteggere il popolo palestinese dal Genocidio”.
Anche loro hanno citato le dichiarazioni genocide dei leader israeliani, tra cui il Ministro della Difesa Yoav Gallant che il 9 ottobre ha dichiarato: “Stiamo imponendo un assedio totale a Gaza. Niente elettricità, niente cibo, niente acqua, niente carburante, tutto è chiuso. Stiamo combattendo degli animali e agiamo di conseguenza”.
E questo è esattamente ciò che Israele ha fatto con i prevedibili e chiaramente previsti risultati del Genocidio.
“Milioni di civili vengono puniti collettivamente davanti agli occhi del mondo, non può esserci alcuna giustificazione nell’usare la fame come arma di guerra”, ha dichiarato l’organizzazione benefica britannica Oxfam alla fine di ottobre, un grave Crimine di Guerra.
Durante la tregua temporanea dei giorni scorsi, un funzionario delle Nazioni Unite ha raccontato di aver visto adulti e bambini denutriti, alla disperata ricerca di cibo e acqua.
“Si vede che i bambini sono sempre più magri e non mangiano da tempo”, ha detto ad Aljazeera James Elder dell’UNICEF.
Martedì, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che presto a Gaza ci sarà un esponenziale aumento delle vittime a causa delle malattie che dei bombardamenti.
Educare gli assassini
L’Unione europea, che finanzia il Museo e Memoriale di Auschwitz, afferma che lo scopo dell’educazione sull’Olocausto è promuovere il rispetto della tolleranza, della democrazia e dei diritti umani.
Secondo un documento del Parlamento Europeo, l’educazione sull’Olocausto “può evidenziare la responsabilità di coloro che hanno chiuso gli occhi di fronte alla discriminazione contro le minoranze e di coloro che si sono girati dall’altra parte quando sono state perpetrate atrocità”.
Ma semmai, l’educazione sull’Olocausto sembra avere l’effetto opposto: fornire giustificazione per nuove atrocità contro nuove vittime.
Per anni, Israele ha inviato adolescenti in visita ad Auschwitz, spesso appena prima che si arruolassero nell’esercito.
Ma queste visite ai campi di sterminio “stavano creando una generazione di xenofobi ossessionati dalla nozione di potere ebraico, ma in gran parte ciechi davanti alle lezioni universali dell’Olocausto”, secondo una valutazione del giornale di Tel Aviv Haaretz nel 2016.
“Il messaggio principale che ho ricevuto dal viaggio è stato che è importante prestare servizio nell’esercito e difendere il Paese, e semplicemente non mi sentivo in sintonia con questo. Pensavo fosse propaganda”, ha detto al giornale un ufficiale israeliano.
Indubbiamente, molti del personale israeliano che nelle ultime settimane hanno sganciato bombe sugli ospedali e sugli edifici residenziali di Gaza, hanno visitato Auschwitz dove hanno sentito il messaggio “Mai più”, e poi sono tornati a casa più pronti che mai a farlo di nuovo, questa volta ai palestinesi.
L’Olocausto ostaggio di Israele
Che il Consiglio del Museo di Auschwitz sia disposto a prestare la sua presunta autorità morale a un nuovo Genocidio, è ironico oltre ogni dire e semplicemente ripugnante. Ma non è sorprendente.
Uno dei suoi membri è Dani Dayan, ex console generale israeliano a New York ed ex capo del consiglio che rappresenta le colonie ebraiche illegali di Israele nella Cisgiordania Occupata.
Dayan ha dichiarato apertamente che il vero significato di “Mai più” è che i leader mondiali dovrebbero fornire sostegno incondizionato a Israele mentre massacra i palestinesi.
Un altro membro del Consiglio è Ronald Lauder, anch’egli sostenitore del Genocidio di Gaza e miliardario filo-israeliano che usa la sua ricchezza per ricattare le istituzioni che si rifiutano di mettere il bavaglio ai palestinesi e ai loro sostenitori.
Per decenni, Israele e la sua lobby hanno utilizzato come arma la memoria degli ebrei assassinati dal governo tedesco e dai suoi alleati europei durante la Seconda Guerra Mondiale per giustificare i loro crimini contro il popolo palestinese.
Dopo essersi appropriato della memoria dell’Olocausto simbolicamente, se non militarmente, Israele ora la sta usando, proprio come sta usando le scuole e gli ospedali che il suo esercito ha devastato e occupato a Gaza, come giustificazione per il suo continuo sterminio del popolo palestinese.
Ali Abunimah è il co-fondatore di The Electronic Intifada e autore di: The Battle for Justice in Palestine (La Battaglia per la Giustizia in Palestina), pubblicato da Haymarket Books.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org