È necessaria una risposta umanitaria su più fronti per fornire loro cibo, acqua e riparo. Molti di loro hanno chiesto al nostro team di raccontare al mondo cosa sta succedendo nella speranza che le loro sofferenze possano presto essere alleviate.
Ginevra/Cairo, 17 dicembre 2023 –
link di riferimento: https://www.who.int
Il 16 dicembre, il personale dell’OMS ha partecipato a una missione congiunta delle Nazioni Unite presso l’ospedale Al-Shifa, nel nord di Gaza, per consegnare forniture sanitarie e valutare la situazione nella struttura.
Tra i partner della missione odierna figurano OCHA, UNDSS e UNMAS. L’équipe ha consegnato all’ospedale medicinali e forniture chirurgiche, attrezzature per la chirurgia ortopedica, materiali per l’anestesia e farmaci.
L’ospedale Al-Shifa, attualmente al collaso, deve riprendere urgentemente almeno le operazioni di base per continuare a servire le migliaia di persone che necessitano di assistenza sanitaria salvavita.
Un tempo l’ospedale era il riferimento più importante e più grande di Gaza, Al-Shifa ora ospita solo una manciata di medici e alcuni infermieri, insieme a 70 volontari, che lavorano in quelle che lo staff dell’OMS ha descritto come “circostanze incredibilmente difficili” e definendolo un “ospedale bisognoso di rianimazione”.
Le sale operatorie e gli altri servizi principali rimangono non funzionanti a causa della mancanza di carburante, ossigeno, personale medico specializzato e forniture. L’ospedale è in grado di fornire solo la stabilizzazione di base del trauma, non ha sangue per le trasfusioni e quasi nessuno staff può prendersi cura del flusso costante di pazienti. La dialisi viene fornita a circa 30 pazienti al giorno, con le macchine per dialisi in funzione 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, utilizzando un piccolo generatore.
Il team ha descritto il pronto soccorso come un “bagno di sangue”, con centinaia di pazienti feriti all’interno e nuovi pazienti che arrivano ogni minuto.
I pazienti con lesioni da trauma venivano suturati sul pavimento e in ospedale non è disponibile alcuna terapia del dolore.
Lo staff dell’OMS ha affermato che il pronto soccorso è così pieno che è necessario prestare attenzione a non calpestare i pazienti sul pavimento.
I pazienti critici vengono trasferiti all’ospedale arabo Al-Ahli per interventi chirurgici. Decine di migliaia di sfollati utilizzano l’edificio e i terreni dell’ospedale per ripararsi.
È necessaria una risposta umanitaria su più fronti per fornire loro cibo, acqua e riparo. Molti di loro hanno chiesto al nostro team di raccontare al mondo cosa sta succedendo nella speranza che le loro sofferenze possano presto essere alleviate.
L’ospedale Al-Shifa continua a denunciare una grave carenza di cibo e acqua potabile per gli operatori sanitari, i pazienti e gli sfollati. Ciò riflette le gravi e crescenti preoccupazioni relative alla persistente fame nella Striscia di Gaza e alle conseguenze della malnutrizione sulla salute delle persone e sulla possibilità di diffusione di malattie infettive.
L’OMS è impegnata a rafforzare l’ospedale Al-Shifa nelle prossime settimane, in modo che possa riprendere almeno le funzionalità di base e continuare a fornire i servizi salvavita necessari in questo momento critico. Possono essere attivate fino a 20 sale operatorie nell’ospedale, nonché servizi di assistenza post-operatoria, se forniti regolarmente di carburante, ossigeno, medicinali, cibo e acqua.
È inoltre urgentemente necessario ulteriore personale medico specializzato, infermieristico e di supporto, comprese le squadre mediche di emergenza.
Attualmente, l’ospedale arabo Al-Ahli rimane l’unico ospedale parzialmente funzionante nel nord di Gaza insieme a tre ospedali minimamente funzionanti – Al-Shifa, Al Awda e Al Sahaba Medical Complex – rispetto ai 24 prima del conflitto.
Anche l’OMS è seriamente preoccupata per l’evolversi della situazione all’ospedale Kamal Adwan e sta raccogliendo informazioni con urgenza.
Mentre le ostilità continuano e le esigenze sanitarie aumentano in tutta la Striscia di Gaza, l’ospedale Al-Shifa, una pietra angolare del sistema sanitario di Gaza, deve essere urgentemente ripristinato in modo che possa servire un popolo assediato intrappolato in un ciclo di morte, distruzione, fame e malattie.
Trad. Invictapalestina.org