Israele viola su vasta scala le norme per la protezione del patrimonio culturale

L’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani esprime profonda preoccupazione per le notizie secondo cui l’esercito israeliano avrebbe sottratto migliaia di manufatti rari nella Striscia di Gaza.

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Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 22 gennaio 2024

Ginevra – Israele sta conducendo attacchi militari sistematici contro siti culturali e monumenti storici come parte del Genocidio in corso contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, iniziato il 7 ottobre 2023. Ciò costituisce una grave violazione sia del Diritto Internazionale Umanitario che dei diritti umani, in particolare delle Convenzioni di Ginevra e della Convenzione Internazionale dell’Aja relative alla protezione del patrimonio culturale.

L’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani esprime profonda preoccupazione per le notizie secondo cui l’esercito israeliano avrebbe sottratto migliaia di manufatti rari nella Striscia di Gaza, cosa che potrebbe costituire un Crimine di Guerra secondo lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. Il 17 gennaio 2024 l’esercito israeliano ha diffuso un filmato che documentava l’esplosione del plesso dell’Università Al-Israa, situato a Sud della città di Gaza, più di due mesi dopo aver occupato l’Università e averla utilizzata come base militare e di tiro e centro logistico e di detenzione temporanea.

L’operazione di distruzione comprendeva anche la sede del Museo Nazionale, fondato anni fa dall’Università Al-Israa. Considerato il primo del suo genere nei Territori Palestinesi Occupati, il Museo Nazionale conteneva oltre 3.000 manufatti rari; L’Università Al-Israa ha dichiarato in un comunicato che le forze dell’esercito israeliano hanno rubato i manufatti prima di far saltare in aria l’edificio.

Eli Escusido, direttore dell’Autorità Israeliana per le Antichità, ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram che mostra i soldati dell’esercito israeliano in un sito a Gaza contenente centinaia di manufatti palestinesi. Il video è stato condiviso senza alcuna spiegazione sul destino dei manufatti.

All’inizio di novembre 2023, il personale dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha ricevuto segnalazioni secondo cui l’esercito israeliano aveva rubato tutti i reperti archeologici rinvenuti nel sito di Tel Umm Amer, noto anche come Monastero di Sant’Ilario, che si ritiene sia stato uno dei più antichi monasteri in Palestina.

Secondo il Diritto Internazionale, il furto di antichità costituisce un Crimine di Guerra. L’articolo 4 della Convenzione dell’Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato e il suo Primo Protocollo vietano il sequestro di antichità durante i conflitti. Il traffico illecito di beni culturali, comprese le antichità, è proibito dalla Convenzione dell’UNESCO del 1970 sulle misure per prevenire l’importazione, l’esportazione e il trasferimento illegali di proprietà dei beni culturali. Inoltre, secondo l’Articolo 8 dello Statuto di Roma del 1998 della Corte Penale Internazionale, che sottolinea la salvaguardia del patrimonio culturale e la responsabilità penale di coloro che violano tali norme, il furto e la demolizione di antichità costituisce un Crimine di Guerra.

Sottolineiamo che il saccheggio di reperti archeologici da parte di Israele dal territorio che controlla costituisce un furto di beni culturali e una violazione del Diritto Internazionale sui Diritti Umani, come delineato nella Convenzione sui Diritti Economici e Sociali e nella Convenzione sui Diritti Civili e Politici, entrambe di cui Israele è parte. Israele ha deliberatamente rubato manufatti da Gaza come parte del suo obiettivo sistematico di acquisire siti e materiali archeologici, storici e culturali nella Striscia fin dall’inizio dei suoi attacchi in corso, nell’ambito di un piano più ampio per distruggere l’identità nazionale e culturale e l’orgoglio del popolo palestinese, e cancellare il legame storico degli abitanti di Gaza con la loro terra e distruggere ogni prova della loro presenza.

Richiamiamo l’attenzione sul chiaro e intenzionale attacco da parte di Israele a tutte le strutture storiche nella Striscia di Gaza, comprese case, chiese, moschee, santuari e siti archeologici, oltre alle istituzioni culturali come biblioteche pubbliche e monumenti, teatri, case editrici e tipografie, musei e piazze pubbliche. Il personale dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato almeno 10 moschee, 12 musei e nove siti archeologici, nonché chiese storiche e archeologiche e circa 200 antichi edifici storici, ville, castelli e palazzi, come esempi di siti danneggiati dall’attuale campagna di bombardamento e distruzione di Israele.

Questo tipo di distruzione indica che Israele ha implementato una politica ampia e generale per colpire tutti i segni significativi della presenza culturale, storica e religiosa palestinese nella Striscia di Gaza, alla luce degli attacchi da parte dell’esercito israeliano contro memoriali, giardini e luoghi di culto, persino murales artistici in tutta la Striscia, in particolare nella Città di Gaza.

Migliaia di documenti storici, molti dei quali risalivano a più di un secolo fa e documentavano l’architettura della Città di Gaza e le fasi del suo sviluppo urbano, sono stati distrutti durante il recente bombardamento israeliano dell’edificio dell’Archivio Centrale della Municipalità di Gaza, insieme all’edificio stesso.

I monumenti storici e i beni culturali di Gaza appartengono a tutte le persone che sono curiose della storia umana, non solo della nazione in cui risiedono. Pertanto, è necessario aprire un’indagine internazionale imparziale sulle gravi violazioni dell’esercito israeliano, al fine di ritenerlo responsabile ed esercitare una reale pressione su Israele affinché fermi il Genocidio fisico e culturale degli abitanti di Gaza.

L’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani ha invitato l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ad adempiere ai suoi obblighi inviando una commissione d’inchiesta per scoprire il destino di migliaia di manufatti rubati dalla Striscia di Gaza, esaminare i siti storici danneggiati e ritenere Israele responsabile di aver preso di mira i siti culturali e il patrimonio umano nella Striscia.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org