Le agenzie umanitarie internazionali e perfino un ex funzionario degli Stati Uniti hanno definito i lanci aerei inefficaci e perfino controproducenti.
Fonte: English version
di Tamara Nassar e Ali Abunimah, 3 marzo 2024
Immagine di copertina: L’aviazione giordana sgancia pacchi di aiuti nella Striscia di Gaza. (King Abdullah / Twitter)
Gli Stati Uniti, in collaborazione con l’aviazione giordana, sabato hanno sganciato dei pacchi di aiuti a Gaza.
Ciò che viene spacciato come assistenza benevola è un teatrino degli aiuti umanitari che non fa nulla per porre fine alla campagna di fame sistematica e intenzionale che Israele e i suoi alleati americani ed europei, con la complicità dei regimi regionali, stanno conducendo contro i palestinesi.
Esperti e funzionari degli aiuti hanno chiarito che questi lanci aerei non sono un modo efficace per alleviare la fame di 2,3 milioni di persone a Gaza, causata deliberatamente da Israele, con il pieno appoggio degli Stati Uniti.
Partecipando a questi lanci, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti, ma soprattutto la Giordania, le cui forze aeree li stanno effettuando, stanno fornendo una copertura di pubbliche relazioni ai Paesi direttamente coinvolti nel genocidio israeliano dei palestinesi di Gaza.
L’effetto – intenzionale o meno – è quello di sollevare Israele e i suoi sostenitori dalla pressione di togliere l’assedio totale che Tel Aviv ha imposto all’enclave costiera con il chiaro intento di causare il massimo della sofferenza e della morte al maggior numero possibile di persone.
Bambini che muoiono di fame
In questo momento, i bambini di Gaza “stanno morendo di fame al ritmo più veloce che il mondo abbia mai visto”, ha dichiarato Melanie Ward, direttore generale dell’organizzazione benefica Medical Aid for Palestinians.
“È molto semplice. È perché l’esercito israeliano non li lascia entrare”, ha detto Ward alla CNN giovedì, spiegando perché gli aiuti non arrivano a Gaza. “Potremmo porre fine alla fame domani, molto semplicemente, se solo ci permettessero di avere accesso alle persone laggiù”.
Tuttavia, sabato l’esercito degli Stati Uniti e la Giordania hanno sganciato rifornimenti lungo la costa di Gaza, presumibilmente per alleviare la carestia che si sta rapidamente aggravando.
United States Central Command and Royal Jordanian Air Force Conduct Combined Airdrops of Humanitarian Aid Into Gaza
U.S. Central Command and the Royal Jordanian Air Force conducted a combined humanitarian assistance airdrop into Gaza on March 2, 2024, between 3:00 and 5:00 p.m.… pic.twitter.com/yiJoQTWeZW
— U.S. Central Command (@CENTCOM) 2 marzo 2024
Questo avviene dopo che il Regno Unito, la Francia, i Paesi Bassi, gli Emirati Arabi Uniti e persino l’Egitto – tutti alleati convinti di Israele – hanno già preso parte ad azioni simili, spesso facilitate dalla Giordania.
Il Comando centrale degli Stati Uniti – o CENTCOM – ha dichiarato che i lanci aerei di sabato di “oltre 38.000 pasti” contribuiscono “agli sforzi in corso del governo statunitense per fornire assistenza umanitaria salvavita alla popolazione di Gaza”.
Secondo le Nazioni Unite, 576.000 persone a Gaza – un quarto della popolazione – “sono a un passo dalla carestia” e l’intera popolazione ha un disperato bisogno di cibo.
Nel frattempo, le immagini satellitari mostrano migliaia di camion di aiuti bloccati al valico di Rafah con l’Egitto, impossibilitati a entrare a Gaza perché Israele non li lascia entrare e Washington si rifiuta di usare la sua enorme influenza per costringere Tel Aviv a farlo o a porre fine al suo assedio su Gaza.
Ciò rende ancora più bizzarra la partecipazione dell’Egitto a questi lanci aerei, dal momento che l’Egitto controlla il confine terrestre di Rafah con Gaza, ma si rifiuta di esercitare la propria sovranità e il proprio controllo in quella zona.
Nel frattempo, Israele continua a uccidere e mutilare centinaia di persone ogni giorno con bombe e missili di fabbricazione statunitense, anche mentre sono alla disperata ricerca di cibo o in coda.
Da ottobre, l’amministrazione Biden ha dato carta bianca a Israele per portare a termine il suo genocidio e la deliberata distruzione di Gaza nella più totale impunità, con una consegna quasi costante di armi, aggirando persino il Congresso per dare il via libera alle forniture di armi a Israele.
Acrobazie drammatiche coordinate con Israele
Da novembre, la Giordania ha lanciato rifornimenti aerei su Gaza.
Il re di Giordania Abdullah ha partecipato ad alcuni dei lanci aerei, come si vede in un drammatico filmato di due minuti pubblicato dalla Corte reale giordana.
جلالة الملك عبدالله الثاني في عمليات الإنزال الجوي للمساعدات لأهل #غزة اليوم #الأردن
His Majesty King Abdullah II participates in airdrop operations to provide aid to Gazans today#Jordan #Gaza pic.twitter.com/p7yaD4bKkI
— RHC (@RHCJO) 27 febbraio 2024
Il video, che ricorda il trailer di un film d’azione hollywoodiano, mostra il monarca che comanda un’operazione di lancio di pacchi tramite paracadute.
Questi lanci aerei sono coordinati con Israele, poiché nessun aereo può entrare nello spazio aereo sopra Gaza senza un esplicito permesso israeliano o rischia di essere abbattuto.
Tel Aviv sa che in termini pratici questi lanci non interferiranno sostanzialmente con la sua politica di far morire deliberatamente di fame i palestinesi, ma è soddisfatta delle immagini propagandistiche che suggeriscono falsamente che la popolazione di Gaza sta ricevendo un’assistenza significativa.
“Un’operazione di lancio aereo ha consegnato con successo 160 pacchi di cibo e forniture mediche ai residenti del sud di Gaza e all’ospedale da campo giordano di Khan Yunis”, si è vantato mercoledì il COGAT, il braccio burocratico dell’occupazione militare di Israele.
An airdrop operation successfully delivered 160 packages of food and medical supplies to residents of southern Gaza and to the Jordanian field hospital in Khan Yunis (Feb. 27). This collaborative effort involved Israel, the UAE, Jordan, Egypt, France, and the USA. #airdropaid pic.twitter.com/ZXs7HWfAvI
— COGAT (@cogatonline) 28 febbraio 2024
Washington potrebbe fermare la fame
Prima dei lanci aerei di sabato, quattro funzionari statunitensi senza nome hanno dichiarato all’agenzia di stampa Axios che Washington stava prendendo in considerazione la mossa “poiché le consegne via terra diventano sempre più difficili”, come se il problema fosse causato da una forza naturale.
In realtà, i leader israeliani sanno che senza la fornitura di armi da parte di Washington, dovrebbero fermare il loro genocidio nel giro di pochi giorni.
Quindi, se l’amministrazione Biden avesse una reale intenzione di porre fine alla carestia e alla campagna di sterminio, userebbe la sua influenza per ordinare a Israele di permettere l’ingresso immediato dei camion di aiuti e di porre fine ai bombardamenti.
France, Jordan & the US are turning the systemic starvation of Palestinians into a media stunt that only serve their political propaganda without achieving any practical efforts to stop the ongoing genocide.
Open land and sea routes for humanitarian aid, you monsters. pic.twitter.com/smkPEOHBRn
— Hanine Hassan حنين (@Hanine09) 2 marzo 2024
Oltre a impedire l’ingresso a Gaza a tutti i camion di aiuti, tranne che a una manciata, Tel Aviv sta permettendo a folle di fanatici sionisti di organizzare raduni per bloccare l’ingresso a Gaza di camion di aiuti che trasportano rifornimenti vitali.
Questi razzisti genocidi sono accampati in tende e godono della protezione dell’esercito israeliano. Organizzano persino feste da ballo all’aperto.
“Indegno e degradante”
Le agenzie umanitarie internazionali e perfino un ex funzionario degli Stati Uniti hanno definito i lanci aerei inefficaci e perfino controproducenti.
“Oxfam non appoggia i lanci aerei statunitensi verso Gaza, che servirebbero soprattutto ad alleviare i sensi di colpa di alti funzionari statunitensi le cui politiche stanno contribuendo alle atrocità in corso e al rischio di carestia a Gaza”, ha dichiarato Scott Paul, un funzionario dell’organizzazione benefica con sede nel Regno Unito.
US is considering airdrops of aid into Gaza. My statement:
"Oxfam does not support US airdrops to Gaza, which would mostly serve to relieve the guilty consciences of senior US officials whose policies are contributing to the ongoing atrocities and risk of famine in Gaza.
1/
— Scott Paul (@ScottTPaul) 29 febbraio 2024
“Mentre i palestinesi di Gaza sono stati spinti sull’orlo del baratro, sganciare una misera e simbolica quantità di aiuti a Gaza senza un piano per la loro distribuzione sicura non aiuterebbe e sarebbe profondamente degradante per i palestinesi”, ha aggiunto Paul.
“Invece di effettuare lanci aerei indiscriminati a Gaza, gli Stati Uniti dovrebbero ridurre il flusso verso Israele di armi che vengono utilizzate negli attacchi indiscriminati, spingere per un cessate il fuoco immediato e per il rilascio degli ostaggi, e insistere affinché Israele mantenga il suo dovere di fornire aiuti umanitari, accesso e altri servizi di base”.
“I lanci aerei sono inefficienti, costosi, pericolosi e utili solo quando non ci sono altre opzioni di consegna”, ha dichiarato David Harden, ex funzionario dell’USAID, l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale.
“I lanci aerei sono principalmente a vantaggio dell’amministrazione Biden, per coprire un enorme fallimento politico”.
Aiuti cadono in mare, Israele
Nei giorni scorsi, migliaia di palestinesi si sono radunati su una spiaggia nel centro di Gaza mentre la Giordania e la Francia lasciavano cadere dei rifornimenti, alcuni dei quali sono caduti in mare.
I palestinesi sono corsi nell’acqua fredda per cercare di recuperarne alcuni.
Qualche giorno dopo, l’aviazione giordana ha accidentalmente sganciato dei pacchi nel sud di Israele invece che nel nord di Gaza.
Anche quando i rifornimenti arrivano a Gaza, i fortunati che riescono ad accaparrarseli possono venderli a prezzi elevati in un contesto di disperata penuria, in quello che un palestinese di Gaza ha definito “un processo indegno e avvilente che fa male a chi ne ha veramente bisogno”.
1) Airdropping aid into Gaza is nonsense. It is a waste of time and resources. The amount of aid that can be airdropped, no matter how large, pales in comparison to the quantity that trucks can bring in. Not to mention that this aid never reached those who need it most.
— J. Shawa جاسم الشوا (@shawajason) 27 febbraio 2024
Copertura per la complicità nel genocidio
Per la Giordania e altri Stati della regione, queste trovate sono probabilmente destinate ad uso interno, un tentativo di placare la rabbia dei cittadini per l’inazione dei loro governi nel fermare un genocidio che sta per entrare nel suo sesto mese.
La Giordania ha persino coinvolto un influencer di Instagram, un regista americano e ha invitato la rete radiofonica statunitense NPR ad assistere a uno dei lanci.
Ma non c’è segno che la popolazione sia stata placata, dato che i giordani continuano a manifestare e a chiedere la fine del commercio giordano con Israele, compresa la fornitura di prodotti agricoli.
Anche il Regno Unito, che si è sempre opposto a un cessate il fuoco immediato a Gaza, ha partecipato a una di queste operazioni di lancio aereo in collaborazione con la Giordania.
La Francia, pur avendo chiesto un cessate il fuoco immediato, rimane una convinta sostenitrice di Israele e resiste alle richieste di fermare le esportazioni di armi verso Israele.
Anche il Canada, un nemico implacabile dei diritti dei palestinesi e un altro fornitore di armi a Tel Aviv, si appresta a lanciare aiuti a Gaza, forse anche in collaborazione con la Giordania.
E, cosa altrettanto grave, anche i Paesi Bassi, che forniscono pezzi di ricambio agli aerei da guerra israeliani che bombardano i palestinesi, hanno partecipato a un lancio aereo di aiuti con la Giordania il mese scorso.
Sebbene un tribunale olandese abbia ordinato di fermare le esportazioni di pezzi di ricambio a Israele, il governo, deciso a continuare ad assistere il genocidio, ha promesso di appellarsi alla decisione.
Facilitando i lanci aerei per conto di questi Paesi, la Giordania li aiuta di fatto a sbiancare il loro coinvolgimento nel genocidio.
The most dangerous aspect of Biden’s humanitarian aid airdrops, isn’t that they are an ineffective PR stunt. The real danger is that they legitimise and buttress Israel’s policy of mass starvation and murder as an undesirable albeit manageable reality. In this way, Israel can…
— Amal Saad (@amalsaad_lb) 2 marzo 2024
Ora gli Stati Uniti, il Paese maggiormente responsabile del genocidio insieme a Israele, vogliono partecipare all’azione. Alcuni vedono in questo un segno di debolezza di Washington. Ma è un errore.
“Ho visto Israele umiliare le precedenti amministrazioni statunitensi, ma a parte il micidiale attacco aereo israeliano del 1967 contro la nave Liberty della marina militare statunitense, ora costringere gli Stati Uniti a fare lanci aerei di aiuti a Gaza come se gli Stati Uniti non fossero migliori dell’Egitto e della Giordania è la peggiore umiliazione di Israele nei confronti degli Stati Uniti che abbia mai visto”, ha scritto Robert Ford, un ex diplomatico statunitense, su X, precedentemente noto come Twitter.
“Dovrei aggiungere che gli Stati Uniti effettueranno lanci aerei di aiuti umanitari ai gazawi se l’aviazione israeliana accetterà gentilmente di non abbattere gli aerei americani su Gaza”.
Questo sentimento può essere comprensibile, ma capovolge la realtà: Washington ha il controllo. Washington vuole che il genocidio continui. Vuole solo fingere di aiutare i palestinesi mentre aiuta Israele a ucciderli.
Washington vede chiaramente i lanci aerei come mezzi per raggiungere questo scopo.
Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org