L’esercito israeliano ha giustiziato 13 bambini mediante fucilazione diretta nel complesso medico Al-Shifa e nei dintorni della Città di Gaza.
Copertina: Bambini di Gaza partecipano a un torneo di calcio sponsorizzato dai lettori di Invictapalestina nel 2021.
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Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i diritti umani – 27 marzo 2024
Territorio Palestinese – In palese violazione del Diritto Internazionale, in particolare del Diritto Internazionale Umanitario, l’esercito israeliano ha giustiziato 13 bambini mediante fucilazione diretta nel complesso medico Al-Shifa e nei dintorni della Città di Gaza. Questo è un Crimine di Guerra e un Crimine contro l’Umanità e fa parte del Genocidio che il popolo palestinese nella Striscia di Gaza sta vivendo negli ultimi sei mesi.
Da più di una settimana l’esercito israeliano conduce operazioni militari sistematiche e terrificanti all’interno e nei dintorni del complesso medico Al-Shifa. Questi crimini includono esecuzioni extragiudiziali e uccisioni deliberate di civili palestinesi. La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha ricevuto testimonianze identiche sugli omicidi e sulle esecuzioni di bambini palestinesi di età compresa tra i quattro e i 16 anni.
Alcune delle sparatorie mortali sono avvenute durante un assedio dell’esercito israeliano mentre le famiglie delle vittime erano all’interno delle proprie case; altri si sono verificati quando le vittime hanno tentato di fuggire attraverso percorsi che l’esercito israeliano aveva designato come “sicuri” dopo averli evacuati con la forza dalle loro case e luoghi di residenza.
Il palestinese Islam Ali Salouha vive vicino al complesso medico Al-Shifa. Salouha ha dichiarato che le forze israeliane hanno ucciso i suoi figli Ali, di nove anni, e Saeed Muhammad Sheikha, di sei, di fronte alla famiglia e a loro concittadini. Hanno mirato specificamente ai bambini, ha detto, con proiettili veri.
Salouha, ha scelto di rimanere con la sua famiglia nel suo appartamento con diversi altri residenti perché non c’era un modo sicuro per andarsene dopo più di una settimana di assedio da parte delle forze israeliane all’interno della loro casa nel corso di frequenti incursioni.
Ha spiegato che nel pomeriggio di domenica 24 marzo 2024, l’esercito israeliano ha ordinato a tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze, attraverso gli altoparlanti, di lasciare immediatamente la propria zona residenziale, altrimenti la loro casa sarebbe stata bombardata. Di conseguenza, i residenti sono stati costretti a lasciare l’area con alcuni dei loro vicini e ad attraversare una strada disseminata di cadaveri che l’esercito israeliano aveva designato per il viaggio.
Salouha ha detto che furono in grado di percorrere solo dieci metri prima di essere improvvisamenti esposti a intensi colpi di arma da fuoco, diretti in particolare contro i due bambini, Ali e Saeed. I bambini caddero davanti a loro, con i corpi coperti di sangue.
Mentre tentavano di sollevare i due ragazzini da terra, ha detto, le forze israeliane hanno aperto nuovamente il fuoco su di loro, costringendoli a lasciare Ali e Saeed a terra e a continuare a camminare.
Salouha ha sottolineato che suo figlio Ali è stato ucciso in un’esecuzione sul campo dopo essere stato per giorni affamato per la mancanza di cibo a causa dell’assedio israeliano. Ha anche sottolineato che l’area intorno al complesso medico Al-Shifa è diventata un punto caldo per esecuzioni sul campo e omicidi, con i corpi delle vittime disseminati nelle strade a comprova.
Il 28 marzo l’esercito israeliano ha lanciato una massiccia operazione militare contro il complesso medico di Al-Shifa, trasformandolo in una base militare e trasformando l’area circostante in una zona militare, tra bombardamenti aerei e di artiglieria senza sosta e fuoco vivo.
Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni arbitrarie o extragiudiziali deve intraprendere azioni urgenti per indagare e documentare gli omicidi commessi dalle forze israeliane all’interno e nelle vicinanze del complesso medico Al-Shifa, e spingere per misure efficaci per ritenere responsabili gli autori e coloro che hanno dato gli ordini.
Richiamiamo l’attenzione sulla necessità di proteggere i bambini palestinesi, che sono più vulnerabili ai Crimini Israeliani in corso nella Striscia di Gaza e ai quali non viene garantita alcuna protezione ai sensi del Diritto Internazionale, e trasformati invece dall’esercito israeliano in un obiettivo chiaro e attuale per omicidi, esecuzioni e attacchi indiscriminati, oltre a negare loro cibo, alloggio e assistenza medica.
Poiché i bambini palestinesi rappresentano più di un terzo delle vittime dei Crimini Israeliani nella Striscia di Gaza, in corso dal 7 ottobre 2023, rappresentando 14.405 dei 40.156 morti totali, l’uccisione di questi bambini da parte dell’esercito israeliano in modo così sistematico e diffuso è chiaramente intenzionale. Ciò costituisce un’ulteriore prova del Genocidio di Israele contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza, nonché della deliberata distruzione di intere generazioni di palestinesi che vivono lì.
La comunità internazionale deve agire rapidamente e con forza per difendere i civili palestinesi dal Genocidio in corso da quasi sei mesi perpetrato da Israele nella Striscia di Gaza. Deve inoltre esercitare una pressione efficace per porre fine ai gravi crimini commessi da Israele, come gli attacchi al complesso medico di Al-Shifa e ad altre strutture sanitarie, e deve garantire che Israele rispetti i requisiti del Diritto Internazionale e le Regole di Guerra, che specificano la necessità di proteggere i civili e di non prenderli di mira per nessun motivo.
La Corte Penale Internazionale deve agire immediatamente per ritenere Israele responsabile dei suoi crimini che ricadono sotto la sua giurisdizione. È inoltre necessario dare priorità al lavoro e alle indagini su ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza, dato che la gravità dei crimini commessi lì hanno un impatto sulla pace e sulla sicurezza globali.
La comunità internazionale deve intervenire e costringere Israele a rispettare la risoluzione di ieri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che chiede un cessate il fuoco immediato, nonché il rispetto della sentenza del 26 gennaio della Corte Internazionale di Giustizia.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org