Adnan al-Bursh era un chirurgo palestinese e il responsabile della medicina ortopedica dell’ospedale al-Shifa
Fonte: English version
staff di MEE – 2 maggio 2024 Immagine di copertina: Adnan al-Bursh era stato arrestato dalle forze israeliane nel dicembre dello scorso anno (X).
In quello che è stato definito un “assassinio deliberato”, Bursh, 50 anni, è morto nella prigione israeliana di Ofer, nella Cisgiordania occupata, il 19 aprile, come ha comunicato il Comitato per gli Affari Civili Palestinesi, e il suo corpo è ancora trattenuto.
Anche un altro detenuto, Ismail Abdul Bari Khader, 33 anni, è morto in custodia, secondo la dichiarazione congiunta, e il suo corpo è stato consegnato il 2 maggio insieme ad altri 64 prigionieri.
“Le due vittime sono morte a causa delle torture e dei crimini commessi contro i detenuti gazawi”, si legge nella dichiarazione.
Bursh era il primario di medicina ortopedica dell’ospedale al-Shifa di Gaza City ed era stato arrestato a dicembre, nello stesso periodo in cui sarebbe stato ferito dai bombardamenti israeliani nell’ospedale indonesiano nel nord di Gaza.
Fino al suo arresto, Bursh si recava regolarmente in diversi ospedali della Striscia di Gaza per curare i pazienti e, al momento dell’arresto, lavorava all’ospedale al-Awda. Insieme a Bursh sono stati arrestati anche diversi operatori sanitari e pazienti.
Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, ha dichiarato oggi di essere “estremamente allarmata” per la morte dell’importante medico.
“Esorto la comunità diplomatica a intervenire con misure concrete per proteggere i palestinesi. Oggi nessun palestinese è al sicuro sotto l’occupazione israeliana”, ha scritto in una dichiarazione su X.
Gruppi di medici, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno ripetutamente chiesto di fermare gli attacchi contro gli operatori sanitari di Gaza, con oltre 200 morti finora nel conflitto di Gaza, secondo una stima.
Il ministero della Sanità palestinese ha dichiarato in un comunicato che la morte di Bursh ha portato a 496 il numero di operatori del settore medico uccisi da Israele dal 7 ottobre, quando è scoppiata la guerra. Ha aggiunto che altri 1.500 sono stati feriti e 309 sono stati arrestati.
La guerra a Gaza è iniziata il 7 ottobre, quando Hamas e altri gruppi armati palestinesi hanno lanciato un attacco a sorpresa contro il sud di Israele, uccidendo 1.200 persone e prendendo in ostaggio circa 240 persone. Israele ha risposto agli attacchi con una dichiarazione di guerra, lanciando un assedio su Gaza e una devastante campagna di bombardamenti aerei, seguita da un’invasione di terra.
La guerra di Israele contro l’enclave ha ucciso più di 34.000 palestinesi, la maggior parte dei quali sono donne e bambini, ha raso al suolo interi quartieri residenziali e ha preso di mira altre infrastrutture civili come scuole, ospedali e moschee.
Senza precedenti
Alla fine di sei mesi di detenzione amministrativa rinnovabile, ad aprile, Israele ha rilasciato decine di prigionieri palestinesi da diverse carceri – persone che erano state arrestate in seguito all’inizio della guerra contro Gaza il 7 ottobre.
Le prove di maltrattamento mostrate dai prigionieri sono indicative di ciò che i gruppi per i diritti hanno avvertito essere un livello di abuso senza precedenti che ha luogo nelle carceri israeliane, ha riportato Middle East Eye alla fine del mese scorso.
Gruppi di prigionieri palestinesi affermano che l’esercito israeliano ha arrestato più di 8.000 palestinesi della sola Cisgiordania dal 7 ottobre, tra cui 280 donne e almeno 540 bambini.
I gruppi per i diritti hanno documentato maltrattamenti diffusi, con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) che la scorsa settimana ha pubblicato un rapporto che descrive, tra gli altri abusi, detenuti a cui viene urinato addosso e che vengono fatti comportare come animali, e bambini che vengono attaccati dai cani.
Il trattamento dei prigionieri palestinesi è stato completamente oscurato e i gruppi per la difesa dei diritti si sono affidati alle testimonianze dei detenuti rilasciati per documentare gli abusi commessi nei loro confronti.
Le testimonianze dei prigionieri palestinesi hanno inorridito le loro famiglie e quelle di coloro che hanno parenti ancora in carcere.
Si ritiene che almeno 18 prigionieri palestinesi siano morti dal 7 ottobre.
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org