Dopo la guerra, ci dedicheremo a riformulare concetti e libertà.

Lasciate che il popolo di Palestina, insieme agli esseri umani, agli animali, agli alberi e alle montagne, sia il carburante per le rivoluzioni del mondo e la torcia per le civiltà annientate, affinché possano risorgere

Fonte: English version

Ahmad Safi 

Il mio amico Wael, da Gaza, mi racconta: “Contiamo i proiettili, uno per uno. Mia figlia Lama abbraccia il suo gatto e aspetta il missile che potrebbe colpirci. I miei figli, le persone sfollate che abbiamo ospitato e il gatto, siamo tutti in casa. Ogni volta che i bombardamenti si intensificano, mia figlia cerca di coprire il gatto con il suo corpo, per proteggerlo. Quando la calma ritorna, il gatto si avvicina agli altri e cerca di giocare. Dal panico del gatto, capiamo quando gli aerei inizieranno a bombardare vicino a casa: il gatto infatti si precipita tra le braccia di mia figlia Lama, e noi sappiamo che la morte sta arrivando. Le finestre della casa sono rotte. Prima le tenevamo chiuse, affinché il gatto non scappasse fuori. Ora, non ci sono finestre né porte, ma ugualmente  il gatto non esce. Abbiamo usato come combustibile l’ultima porta di casa per preparare il pane, il solo cibo ora disponibile. Il gatto condivide con noi il nostro unico pasto quotidiano: un pezzo di pane.”

Ghazi da Jenin racconta del cane randagio che vive nel suo quartiere, che mangia gli avanzi lasciatigli dalle donne o dai bambini. Il cane non ha un nome, non vive in casa , non  è  coccolato, vive nel suo ambiente senza essere costretto a cambiare il suo comportamento innato. Il cane è stato ferito dalla scheggia di un drone, che gli ha spezzato una zampa.  E’ accaduto di notte. I ragazzi cercavano di scappare dai droni. Le ambulanze  cercavano di raggiungere il cimitero, dove  il drone era esploso ferendo cinque abitanti del campo, e il cane, che era lì. Anche il cane difendeva il suo territorio, usando le sue capacità naturali contro i metodi utilizzati dallo stato occupante. Ghazi non ha dato priorità a una creatura rispetto a un’altra. Le ambulanze e alcuni giovani hanno cercato di raggiungere il luogo per salvare i feriti ed evacuare i martiri, e Ghazi e altri  si sono occupati del cane. Uno dei paramedici è riuscito a trovare il tempo per fornirgli i primi soccorsi, insieme al resto degli esseri umani feriti.

Il giorno dopo, Ghazi mi ha chiamato chiedendo consiglio su cosa fosse meglio fare per salvare la zampa del cane. Non è riuscito a portarlo a Ramallah, dove avrebbe trovato aiuto, a causa dei posti di blocco israeliani, ma il veterinario è riuscito a salvargli la zampa e ora si sta riprendendo.

In questo momento nessuno ha il diritto di formulare concetti basati sulla razza o sul livello di civiltà che attribuisce a sè stesso, né di sviluppare la propria scienza e cultura secondo la propria valutazione, sia come singoli ricercatori che come società. I riferimenti scientifici che ha letto o scritto in tempi di prosperità  e pace non gli conferiscono il diritto di applicarli a tutte le situazioni umane. In Oriente, abbiamo sempre ricevuto leggi da applicare, considerandole come espressioni di diritti e libertà umane. Ora la Palestina presenta un modello di civiltà completamente diverso, basato su esperienze reali di sofferenza umana, persecuzione, discriminazione e pulizia etnica. Questo modello sta avanzando con il sostegno delle persone libere del mondo che hanno conosciuto da vicino la Palestina e il suo popolo, portando la Palestina nei loro cuori.

Photo credit Said Khatib

I miei amici non hanno mai sentito parlare delle filosofie del benessere o della protezione degli animali, né di quei concetti discussi nei raduni animalisti. Vivono questa filosofia quotidianamente. Parte di essa è stata scritta in passato e parte non è ancora arrivata alla mente dei ricercatori, in termini di fusione, identificazione e unione tra le creature.

Il cane del vicino, che abbaiava ogni volta che gli passavo davanti, ha smesso di abbaiare. Ora abbaia solo quando sente il rumore dei proiettili provenienti dal posto di blocco militare israeliano, che si trova a 200 metri da casa mia. Ci allerta ogni volta che i soldati o i coloni si avvicinano alle case vicino al posto di blocco.

I concetti di diritti umani, la cui applicazione è monopolizzata da una razza  e da un colore a esclusione degli altri, devono essere aboliti. La nuova tendenza nel mondo, guidata dalle persone libere, inevitabilmente diventerà dominante. L’attuale discriminazione nell’applicazione dei diritti, dove per alcuni gli animali sono più importanti degli esseri umani, o per altri gli esseri umani sono più importanti degli animali, o dove ci sono esseri umani considerati migliori di altri, deve essere eliminata. Concetti più profondi devono essere ricostruiti basandosi sull’esperienza palestinese, che ora guida il mondo e ricorda le nazioni precedentemente sterminate, come gli aborigeni in Australia, le Prime Nazioni, gli Inuit e i Metis nelle Americhe, gli armeni e i curdi. Interi popoli cancellati dall’esistenza. Ora questi popoli, insieme al resto delle persone libere del mondo, stanno riaccendendo il fuoco di queste culture e riformulando nuovi concetti, diversi da quelli imposti nell’ultimo secolo.

Le strutture internazionali dei regimi e delle istituzioni attuali sono nate dopo la Seconda Guerra Mondiale. Queste strutture non servono i popoli del mondo, ma mirano a domarli e a controllarli. I meccanismi legali di questi paesi devono essere radicalmente diversi e si deve arrivare al rifiuto, al boicottaggio e alla rivolta, così da cambiarli.

Lasciate che il popolo di Palestina, insieme agli esseri umani, agli animali, agli alberi e alle montagne, sia il carburante per le rivoluzioni del mondo e la torcia per le civiltà annientate, affinché possano risorgere. Torniamo alla terra in completa armonia. Per quanto difficili saranno questi anni per le persone, esse prevarranno.

Libertà per gli esseri viventi, libertà per la terra, libertà per la Palestina, libertà per i popoli del mondo.

Dopo la guerra, cambieremo i concetti principali delle nostre istituzioni per adattarli a principi di liberazione  per tutti gli abitanti del pianeta, indipendentemente dalle loro razze, religioni o forme.

Dopo la guerra, raccoglieremo le nostre ferite, i nostri pezzi e i nostri vecchi concetti, e li seppelliremo per ricominciare da capo…

Ahmad Safi è Executive Director e fondatore di Palestinian Animal League. Vive a Ramallah.

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org