Ho ricevuto minacce di morte per avere promosso iniziative di beneficenza

La vita è preziosa. E temendo per la vita della mia famiglia, mi sono registrata per lasciare Gaza verso l’Egitto.

Fonte: English version

Haya Hijazi – The Electronic Intifada – 28 giugno 2024

Immagine di copertina: La quantità di aiuti che entra a Gaza è totalmente inadeguata. Omar Ashtawy, APA images

La mia stanza al Cairo è buia e miserabile.

Sono passati diversi mesi da quando ho lasciato Gaza.

Dall’inizio della guerra genocida di Israele, ho usato i social media per promuovere iniziative di beneficenza per le persone a Gaza.

Quando è iniziata la carestia – soprattutto nel nord di Gaza – alcuni individui hanno sfruttato la situazione. Il prezzo del cibo e degli alloggi è aumentato considerevolmente.

La situazione era catastrofica. Sembrava che giorno dopo giorno una montagna stesse franando sempre di più.

Una notte, ero sdraiata sul mio letto freddo tra i suoni dei bombardamenti incessanti. Ho controllato Instagram e ho avuto una brutta sorpresa: c’era una raffica di minacce di morte dirette a me.

Le minacce provenivano da israeliani. Gli israeliani che mi minacciavano mi consideravano una terrorista a causa del mio lavoro umanitario.

Molti altri che forniscono aiuti a Gaza sono stati minacciati allo stesso modo.

Le minacce devono essere prese sul serio. I coloni israeliani nella Cisgiordania occupata hanno attaccato camion contenenti cibo destinato a Gaza.

La vita è preziosa. E temendo per la vita della mia famiglia, mi sono registrata per lasciare Gaza verso l’Egitto.

Ciò significava che dovevamo sborsare 5.000 dollari ciascuno. Prima che Israele invadesse Rafah il mese scorso, l’Egitto addebitava ai palestinesi tale importo se cercavano di lasciare Gaza.

Sì, ho lasciato Gaza. Ma sono ancora perseguitata dal suo dolore.

Come dovrebbe essere categorizzato esattamente il mio viaggio?

Migrazione forzata?

Migrazione volontaria?

O migrazione senza ritorno?

Affrontiamo molte difficoltà in Egitto. Ci sono poche opportunità di lavoro.

Sono una dottoressa e ho avuto problemi a trovare lavoro. I miei certificati e altri documenti importanti sono ancora a Gaza.

Ho cercato di mettermi in contatto con l’amministrazione dell’ospedale al-Shifa di Gaza City e altre autorità pertinenti a Gaza. Avevo bisogno di avere copie dei miei documenti inviate alle autorità del Cairo.

I documenti originali sono stati persi sotto le macerie della mia casa. E il sistema sanitario di Gaza è quasi completamente crollato.

Alla fine sono riuscita a ottenere documenti emessi dall’Autorità Palestinese in Cisgiordania. Mi sto registrando per completare i miei studi medici in Egitto.

Spero solo che la guerra finisca presto, che possiamo tornare alla nostra terra natale e ricostruirla di nuovo.

Haya Hijazi è una studentessa di medicina di Gaza.

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invctapalestina.org