Il destino dei circa 21.000 bambini scomparsi a Gaza rimane incerto, mentre riunirli con i loro familiari sopravvissuti potrebbe rivelarsi un compito quasi impossibile.
Fonte: English version
Rodayna Raydan – 18 July, 2024
Safaa Nakhala, una madre di 38 anni di Gaza, ha raccontato la sua devastante perdita, piangendo la morte del marito e della suocera, e i momenti in cui ha perso di vista sua figlia di un anno e mezzo, Talia, durante un raid aereo che ha colpito la loro casa. “Il 29 dicembre il mio mondo è crollato quando gli aerei da guerra israeliani hanno iniziato ad attaccare il sud di Gaza, distruggendo i nostri quartieri, le nostre case e portando via senza pietà i nostri cari “, ha detto Safaa. “L’aria era densa di fumo e polvere, ero persa nei suoni delle esplosioni forti e assordanti e nel caos che stavo vivendo mentre gli edifici intorno a noi crollavano”. Ha perso di vista sua figlia e non è riuscita a raggiungerla poiché il percorso verso il soggiorno dove stava dormendo era crollato, insieme alla camera da letto in cui si trovava. Secondo Safaa, tutto è accaduto in pochi secondi quando il raid aereo ha demolito completamente una parte della casa. In una famiglia di cinque persone, Safaa e la cognata sono le uniche sopravvissute all’attacco poiché si trovavano dall’altra parte dell’appartamento. Disperazione e dolore perseguitano entrambe, specialmente dopo aver recuperato i corpi del marito e della suocera e non aver trovato il corpo di Talia. Il suo cuore è diviso tra speranza e disperazione, pregando per un miracolo che sua figlia sia viva e un giorno torni da lei, chiedendosi se forse ora sia ‘un piccolo uccellino in paradiso’. “Vuoto e senso di colpa ora definiscono la mia vita e vivo nell’incertezza chiedendomi se sia intrappolata da qualche parte sotto le macerie, salvata e presa da qualcuno o sepolta in una tomba sconosciuta o mangiata da cani e gatti,” ha aggiunto Safaa.
Con migliaia di bambini a Gaza vittime della guerra, molti possono scomparire poiché probabilmente uccisi durante bombardamenti, raid aerei o altre violenze perpetrate dall’esercito israeliano. I corpi potrebbero non essere sempre recuperati o identificati, portando all’incertezza sul loro destino, proprio come quello di Talia. Il dottor Ahmed Khatib, un avvocato giordano per i diritti umani e docente all’Università di Ottawa, spiega questo da una prospettiva legale ed etica. “L’ambiente caotico, i frequenti spostamenti e la distruzione delle infrastrutture complicano ulteriormente gli sforzi per localizzare i bambini scomparsi,” ha detto a The New Arab. “I bambini scomparsi a Gaza, il cui destino è sconosciuto, rappresentano una grave violazione del diritto alla vita e alla sicurezza secondo il Diritto Internazionale dei Diritti Umani,” ha affermato il dottor Ahmed.
Più di 14.000 bambini sono stati uccisi nella Striscia di Gaza, su un totale di oltre 38.000 morti, da quando Israele ha lanciato la sua guerra lo scorso ottobre, secondo il Ministero della Salute palestinese e l’UNICEF. La sparizione forzata o il rapimento di bambini durante i conflitti possono essere considerati crimini di guerra secondo lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (ICC), secondo il dottor Ahmed. I perpetratori di tali atti possono essere ritenuti responsabili nei tribunali internazionali. “Gli stati coinvolti nel conflitto devono indagare sulle sparizioni e fornire informazioni alle famiglie,” ha aggiunto il dottor Ahmed. Dal suo punto di vista, avvocati e attivisti per i diritti umani possono promuovere maggiori sforzi di ricerca e salvataggio, coinvolgendo organizzazioni internazionali per localizzare i bambini scomparsi e riunirli con le loro famiglie o almeno recuperare i corpi per essere sepolti in tombe segnate. “I professionisti legali potrebbero anche spingere per un supporto psicologico, sociale e legale per le famiglie dei bambini scomparsi come risposta per affrontare il loro trauma e perdita, sollevando anche più consapevolezza sulla situazione dei bambini scomparsi attraverso la copertura mediatica e l’attenzione internazionale,” ha detto il dottor Ahmed.
Secondo Save the Children, è quasi impossibile raccogliere e verificare informazioni nelle attuali condizioni a Gaza. Tuttavia, le loro stime suggeriscono che almeno 17.000 bambini sono non accompagnati e separati dalle loro famiglie, e circa 4.000 bambini sono probabilmente scomparsi sotto le macerie. Inoltre, un numero sconosciuto di bambini si crede sia sepolto in fosse comuni o sia forzatamente scomparso, inclusi quelli detenuti e trasferiti fuori da Gaza. Il rapporto riferisce che, al 9 giugno, 250 bambini palestinesi sono scomparsi anche nella Cisgiordania occupata. La distruzione di reti di comunicazione, case e infrastrutture civiche rendono difficile tracciare i bambini scomparsi o riunire quelli ritrovati con le loro famiglie. Le recenti statistiche di Save the Children dimostrano che il bilancio delle vittime tra i bambini a Gaza è probabilmente sottostimato, poiché molti bambini rimangono sepolti sotto le macerie degli edifici distrutti e non sono ancora stati conteggiati. Le condizioni caotiche e pericolose sul terreno rendono estremamente difficile condurre ricerche approfondite e documentare accuratamente le vittime. Gli sforzi di soccorso sono spesso ostacolati dalla violenza continua e dall’accesso limitato all’attrezzatura necessaria, il che significa che molti corpi rimangono non recuperati. Inoltre, alcuni bambini potrebbero essere stati fatti forzosamente scomparire o essere detenuti, complicando ulteriormente gli sforzi per determinare il vero numero di vittime tra i bambini. Jeremy Stoner, direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente, ha chiesto un’indagine indipendente sulle circostanze dei bambini scomparsi a Gaza e ha sottolineato la necessità di responsabilità. Gli attacchi in corso rendono estremamente pericoloso per i soccorritori di Gaza operare. Il capitano Raed Saqr del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del Soccorso della Difesa Civile di Gaza ha detto a The New Arab: “Ogni volta che avviene un bombardamento o un attacco, la Difesa Civile di Gaza è responsabile del salvataggio delle persone, ma la nostra capacità di effettuare questi salvataggi è limitata dalla mancanza di attrezzature avanzate e risorse mediche e di soccorso, quindi stiamo attualmente lavorando con il minimo indispensabile per salvare le persone dalle macerie. “Tutti i bambini scomparsi sono innocenti, non è una guerra normale, Dio sa quanti bambini sono davvero scomparsi e se saranno mai trovati, vivi o morti, è molto difficile determinarlo poiché sono migliaia,” ha aggiunto Raed.
Rodayna Raydan è una laureata in giornalismo libanese britannica dell’Università di Kingston a Londra, specializzata nella copertura del Libano.
Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictaplestina.org