Perché Israele ha lanciato il suo più grande assalto in Cisgiordania dalla Seconda Intifada?

L’esercito israeliano ha effettuato il suo più grande raid in Cisgiordania dalla Seconda Intifada, causando 10 morti. The New Arab esamina perché è successo.

Fonte: English  version

The New Arab Staff – 28 agosto 2024

Immagine di copertina: Tulkarem, Jenin, Nablus e Tubas sono state prese di mira nell’operazione su vasta scala di Israele mercoledì [Getty/foto d’archivio]

Almeno 10 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania mercoledì, in quello che è stato descritto come il più grande raid israeliano nel territorio occupato dalla Seconda Intifada, avvenuta oltre due decenni fa.

I jet hanno bombardato le città in Cisgiordania e le forze di terra sono intervenute martedì sera e mercoledì mattina, concentrandosi principalmente sulle parti settentrionali del territorio occupato, con le città di Tulkarem e Jenin come obiettivi particolari.

Anche Tubas e Nablus hanno assistito a violente incursioni con almeno 15 persone ferite, affermano i funzionari sanitari. Fonti militari affermano che l’operazione dovrebbe “durare diversi giorni”, ha riferito il Times of Israel.

Il raid sembra essere il primo del suo genere da quando la rivolta palestinese ha avuto luogo tra il 2000 e il 2005, con diverse città prese di mira simultaneamente.

L’ultimo raid simile, l’Operazione Scudo difensivo lanciata nel 2002, uccise 497 palestinesi e durò ben più di un mese.

Perché l’esercito israeliano ha effettuato un raid su così vasta scala?

Le forze di sicurezza israeliane sostengono che i gruppi palestinesi, che prendono regolarmente di mira le forze israeliane nella Cisgiordania occupata, sono in possesso di esplosivi e armi e che il disarmo dei combattenti è stato il “motivo principale” dietro l’operazione, soprannominata “Campi estivi” dall’esercito.

La radio  dell’IDF ha citato l’esercito israeliano che ha affermato che “le campagne precedenti non hanno ottenuto risultati”, spingendoli a “effettuare qualcosa che cambierebbe la realtà in Cisgiordania”.

Le forze israeliane hanno aggiunto che “non vogliono che la Cisgiordania diventi un fronte che ci impedirebbe di combattere a Gaza e in Libano”. L’esercito israeliano, in una dichiarazione su X, ha definito l’evento “un’operazione antiterrorismo congiunta con lo Shin Bet”, accusando il campo di Nur Shams a Tulkarem di essere utilizzato per “gestire attività terroristiche per danneggiare le nostre forze che operano sul campo”.

Il ministro degli Esteri Israel Katz ha affermato che l’operazione è stata condotta per “ostacolare l’infrastruttura terroristica islamico-iraniana che è stata stabilita lì”.

Ancora più sorprendentI, tuttavia, sono stati gli appelli di Katz allo sfollamento dei palestinesi dal nord della Cisgiordania.

“Dobbiamo affrontare questa minaccia con la stessa determinazione usata contro le infrastrutture terroristiche a Gaza, inclusa l’evacuazione temporanea dei residenti e qualsiasi misura necessaria. Questa è una guerra e dobbiamo vincerla”, ha aggiunto.

L’esercito ha affermato che sono stati trovati esplosivi successivamente “neutralizzati” e che le armi sono state sequestrate.

Ha anche affermato che un presunto tentativo di attentato suicida a Tel Aviv il 18 agosto sia stato effettuato da una “rete” con sede nell’area di Tulkarem.

Le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani hanno condannato l’uso di attacchi aerei e di una forza militare pesante, che secondo loro viola il diritto umanitario internazionale. Hanno accusato Israele di tentare di consolidare il controllo sulla Cisgiordania nel mezzo a un enorme picco di violenza dei coloni contro la popolazione palestinese indigena.

L’ufficio delle Nazioni Unite ha avvertito che la situazione nella Cisgiordania occupata “potrebbe peggiorare drasticamente se [Israele] continuasse a usare sistematicamente la forza letale illegale e ignorasse la violenza perpetrata dai coloni”.

“L’uso [delle forze israeliane] di attacchi aerei e altre armi e tattiche militari… sta provocando esecuzioni extragiudiziali e altre uccisioni illegali e distruzione di case e infrastrutture palestinesi”, ha aggiunto la dichiarazione.

L’escalation militare arriva solo poche settimane dopo che il governo israeliano ha approvato un’espansione senza precedenti degli insediamenti israeliani illegali nel territorio occupato.

Cosa ha fatto l’esercito israeliano? Diverse unità militari israeliane sono state schierate per le operazioni, tra cui la Brigata Kfir, l’Unità di commando Duvdevan, i genieri da combattimento e la Polizia di frontiera, ha affermato il Times of Israel, citando fonti militari, mentre droni ed elicotteri militari sono stati utilizzati nei loro attacchi.

Due palestinesi sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco israeliani a Jenin dalla Polizia di frontiera, mentre tre sono stati uccisi vicino al villaggio di Misiliya in un attacco di droni vicino alla città, ha confermato la Mezzaluna Rossa palestinese (PRCS), che ha recuperato i loro corpi.

Altri quattro sono stati uccisi in un altro attacco di droni nel campo profughi di Far’a, a sud di Tubas, mentre otto persone sono rimaste ferite, ha affermato l’agenzia turca Anadolu, con i droni israeliani che hanno bombardato il sito prima che i soldati armati entrassero.

Ulteriori attacchi di droni hanno ferito almeno due persone nel campo di Nur Shams a Tulkarem.

La decima vittima palestinese deve ancora essere identificata, mentre il ministero della Salute palestinese prevede che il bilancio delle vittime aumenterà. A Qalqilya, i soldati israeliani hanno preso d’assalto diversi quartieri e hanno fatto irruzione nelle case, hanno aggiunto testimoni oculari.

Nei video condivisi online, si potevano vedere i bulldozer israeliani che arano terreni, strade e proprietà palestinesi, causando danni.

Immagini e video hanno anche mostrato del fumo che si alzava da diversi edifici in Cisgiordania, poiché molti erano incendiati.

Blocco e irruzione negli ospedali

Le forze israeliane fermano un’ambulanza a Jenin che cercava di raggiungere i palestinesi feriti nel suo raid mortale di mercoledì [Getty]
Le forze israeliane hanno circondato diverse strutture mediche in Cisgiordania e hanno impedito alle ambulanze di raggiungere il Martyr Thabet Thabet Governmental Hospital a Tulkarem, prima di procedere alla perquisizione di un veicolo.

Incidenti simili sono stati segnalati a Jenin, mentre l’esercito israeliano ha tentato di ostacolare le ambulanze e il personale medico.

Come hanno reagito i palestinesi?

I raid su larga scala sono stati condannati dalla presidenza palestinese, con il portavoce Nabil Abu Rudeineh, che ha affermato che la violenza portata avanti da Israele “porterà a risultati terribili e pericolosi”.

In una dichiarazione ottenuta da Wafa, il funzionario ha affermato che la continua aggressione di Israele “non porterà sicurezza e stabilità a nessuno” e ha invitato gli Stati Uniti a “intervenire immediatamente e costringere le autorità di occupazione a fermare la loro guerra globale contro il popolo palestinese”.

“Il mondo deve adottare misure immediate e urgenti per frenare questo governo estremista che rappresenta una minaccia per la stabilità della regione e del mondo nel suo complesso”, ha aggiunto Abu Rudeineh.

Il Ministero degli Affari Esteri palestinese ha condannato gli eventi, affermando che costituiscono una “palese violazione dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, che equivale a crimini di guerra”. Hamas, rivale dell’Autorità Nazionale Palestinese, ha descritto l’operazione militare estesa nella Cisgiordania settentrionale come “un tentativo pratico di attuare i piani del governo estremista ed espandere la guerra di sterminio nella Striscia di Gaza per includere città, paesi e campi nella Cisgiordania occupata”, secondo il sito in lingua araba di The New Arab, Al-Araby Al-Jadeed.

“La violenza di Israele contro i palestinesi sia in Cisgiordania che a Gaza è “un risultato naturale del silenzio internazionale sulle flagranti violazioni [di Israele] di tutte le leggi internazionali e il suo deliberato attacco a civili indifesi con l’intento di sterminio e sfollamento, e la sua dipendenza dal sostegno politico e militare assoluto dell’amministrazione statunitense e di alcune capitali occidentali” ha aggiunto.

I raid sono avvenuti mentre il presidente palestinese Mahmoud Abbas si trovava in Arabia Saudita, dove martedì ha incontrato il principe ereditario Mohammed bin Salman per discutere della situazione a Gaza.

Da allora Abbas ha interrotto la sua visita ed è tornato in Cisgiordania, secondo i media palestinesi. L’ultima operazione arriva due giorni dopo che Israele aveva dichiarato di aver effettuato un attacco aereo in Cisgiordania, uccidendo cinque persone.

Le forze israeliane hanno effettuato raid quasi quotidiani in Cisgiordania da quando l’esercito ha dichiarato guerra a Gaza il 7 ottobre, con almeno 637 palestinesi uccisi nei territori occupati da allora, secondo i dati del Ministero della Salute palestinese.

Tali incursioni si erano inizialmente intensificate nel 2022, con l’arrivo al potere del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, che ha visto l’istituzione del governo più di estrema destra del Paese.

L’operazione di mercoledì arriva mentre si stanno svolgendo i colloqui di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, minacciando di estinguere il processo già teso.

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org