Il silenzio della comunità internazionale sul Genocidio di Israele a Gaza potrebbe consentire che si verifichi anche in Cisgiordania

Secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, “verrà effettuata un’evacuazione organizzata della popolazione civile palestinese in base ai centri di combattimento” durante l’operazione militare in corso.

Fonte: English version

Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 28 agosto 2024

Territorio Palestinese: La massiccia operazione militare di Israele nel Nord della Cisgiordania Occupata è parte della diffusa e pericolosa aggressione che sta conducendo contro il popolo palestinese da decenni. L’attuale violenza israeliana in Cisgiordania include anche la violenza dei gruppi armati di coloni e un’espansione del Genocidio in corso che si sta verificando nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

Negli ultimi mesi, la squadra di monitoraggio sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo con sede in Cisgiordania ha osservato un aumento sia nel numero che nella gravità delle uccisioni e dei Crimini di assalto e distruzione dell’esercito israeliano contro i palestinesi lì. Il nostro personale ha anche notato che Israele sta consentendo e supportando gli attacchi dei suoi coloni e i Crimini violenti contro i palestinesi in diverse parti della Cisgiordania, tra cui Crimini di Omicidio, minacce e distruzione di proprietà private e immobili, nonché la distruzione e il furto di colture agricole.

Con il recente annuncio dell’esercito israeliano dell’inizio di una massiccia operazione militare nota come “Campi Estivi” che ha come obiettivo la Cisgiordania settentrionale, gli attacchi hanno assunto una forma sempre più grave. Ad oggi, l’esercito israeliano ha ucciso nove palestinesi e ne ha feriti almeno altri diciotto durante l’operazione “Campi Estivi”, secondo un bilancio iniziale. Le operazioni si sono concentrate a Jenin, Tubas e Tulkarem.

A mezzanotte di martedì e mercoledì mattina presto, le forze israeliane hanno iniziato ad assaltare le città e i campi di Jenin, Tubas e Tulkarem da diversi lati, imponendo loro un assedio serrato. Le forze erano supportate da un gran numero di veicoli e bulldozer, e operavano anche con l’ausilio di elicotteri e droni.

Un gran numero di forze dell’Esercito di Occupazione Israeliano ha preso d’assalto Jenin, irrompendo dal posto di blocco militare di Al-Jalameh. Hanno circondato l’Ospedale Governativo di Jenin e l’Ospedale Ibn Sina, provocando violenti scontri che hanno causato la morte di due giovani, Qassam Muhammad Jabarin (25 anni) e Asim Walid Dabaya (39 anni), oltre a numerosi feriti.

Altri tre giovani sono stati uccisi quando un drone israeliano ha bombardato un’auto tra i villaggi di Seir e Masiliya, a Sud di Jenin. Questo attacco fa parte del ritorno di Israele, dall’ottobre scorso, all’uso di aerei da guerra, elicotteri e droni di ogni tipo per lanciare incursioni aeree su case, auto e raduni palestinesi in Cisgiordania. Non meno di 47 incursioni sono state effettuate da Israele dall’ottobre 2023, con conseguenti numerosi morti e feriti palestinesi.

A Tubas, è stato documentato un attacco di droni israeliani a un raduno di persone nel campo di Fara’a, a Sud della città. Le forze israeliane hanno instaurato un rigido assedio sul campo di Fara’a e hanno impedito ai servizi di ambulanza di accedere all’area presa di mira. L’attacco israeliano ha causato l’uccisione di quattro giovani palestinesi, tra cui due bambini: Murad (13 anni; cognome sconosciuto), Muhammad Masoud Ja’aysah (17 anni), Ibrahim Abdul Qader Ghanimi (22 anni) e Ahmed Saleh Nabrisi (23 anni).

Subito dopo essere entrato in Cisgiordania, l’esercito israeliano ha iniziato ad assediare ospedali, ambulanze e centri di emergenza, replicando la sua orribile e sistematica politica di violazione e presa di controllo delle istituzioni sanitarie che ha impiegato nella Striscia di Gaza.

Il direttore dell’Ospedale Governativo di Jenin, il dottor Wissam Bakr, ha dichiarato di aver ricevuto una notifica dall’Ufficio di Collegamento Palestinese in merito all’intenzione dell’esercito israeliano di assaltare l’ospedale, che ora è sotto assedio.

Sotto pesanti attacchi di droni, le forze dell’esercito israeliano hanno preso d’assalto Tulkarem dal suo lato occidentale, hanno fatto irruzione nei suoi quartieri e posizionato squadre di fanteria e cecchini nelle fattorie e nelle foreste che circondano il campo.

Nel campo di Nour Shams, un drone israeliano ha bombardato il quartiere di Al-Manshiya, ferendo diversi palestinesi. Oltre ad assediare l’Ospedale Specializzato Al-Israa nel quartiere occidentale e l’Ospedale Governativo di Thabet Thabet, le forze israeliane hanno anche fermato le ambulanze e ne hanno sequestrata una proprio di fronte all’Ospedale Governativo prima di perquisirlo.

In tutte le aree invase, le forze dell’esercito israeliano hanno distrutto proprietà, infrastrutture e strade. Contemporaneamente, con l’assalto di queste aree, sono state effettuate campagne di incursioni e arresti nella maggior parte delle città della Cisgiordania tra spari che hanno causato il ferimento di molti palestinesi. Dall’ottobre scorso, 660 palestinesi in Cisgiordania sono stati assassinati a causa delle uccisioni sistematiche, su larga scala e premeditate dell’esercito israeliano.

Israele sta pianificando di dare il via a una campagna di sfollamento forzato in Cisgiordania, come ha fatto contro migliaia di palestinesi nella Striscia di Gaza. Ciò è particolarmente evidente nelle dichiarazioni pubbliche e negli incitamenti fatti dai ministri all’interno del governo israeliano, come il Ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che ha affermato che: “Israele deve trattare la Cisgiordania proprio come trattiamo le infrastrutture a Gaza, inclusa l’evacuazione temporanea dei residenti e qualsiasi misura che possa essere necessaria”.

Secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, “verrà effettuata un’evacuazione organizzata della popolazione civile palestinese in base ai centri di combattimento” durante l’operazione militare in corso. Questa è una chiara indicazione dell’intenzione di Israele di commettere un Genocidio contro i palestinesi in Cisgiordania, proprio come ha fatto contro quelli nella Striscia di Gaza.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha affermato che tra il 7 ottobre 2023 e il 19 agosto 2024, le autorità israeliane hanno demolito, confiscato o forzato la demolizione di 1.416 strutture palestinesi in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, sfollando più di 3.200 palestinesi, tra cui 1.400 bambini, più del doppio rispetto allo stesso periodo di tempo prima del 7 ottobre 2023, in cui sono stati sfollati 1.299 palestinesi, tra cui 606 bambini.

Le demolizioni avvenute dopo l’ottobre scorso includono oltre 500 strutture abitate, 100 strutture residenziali disabitate, oltre 300 strutture agricole, oltre 100 strutture idriche e igienico-sanitarie (WASH), 200 strutture di sostentamento e circa 100 infrastrutture e altre strutture. Circa 28 incidenti di demolizione e distruzione di infrastrutture, principalmente a Tulkarem e Jenin, costituiscono la maggior parte delle strutture prese di mira.

Nel suo parere consultivo del 19 luglio 2024, la Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che la politica di pianificazione di Israele in merito alle costruzioni palestinesi, in particolare la sua pratica di demolire proprietà e case palestinesi in modo diverso rispetto alle proprietà e alle case dei coloni e senza giustificazione, costituisce una discriminazione proibita e viola l’Articolo 2, paragrafo 1, e 26 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici; l’Articolo 2, paragrafo 2 del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali; e l’Articolo 2 della Convenzione Internazionale sull’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale. Di conseguenza, rappresenta uno degli aspetti israeliani del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

Senza la copertura e la cooperazione degli Stati Uniti e di alcuni Paesi europei, e in mezzo al quasi silenzio della comunità internazionale, il Crimine di Genocidio di Israele non avrebbe potuto verificarsi e intensificarsi nella Striscia di Gaza e ora estendersi alla Cisgiordania. La maggior parte delle nazioni del mondo deve accettare le proprie responsabilità e adottare misure concrete per proteggere i civili palestinesi, fermare le Uccisioni di Massa e impedire che il Genocidio venga completato.

Come parte dei loro obblighi internazionali, tutte le nazioni devono imporre forti sanzioni a Israele e interrompere tutte le forme di assistenza militare, politica e finanziaria. Ciò include l’immediato taglio di tutti i trasferimenti di armi a Israele, compresi i permessi di esportazione e gli aiuti militari; altrimenti, queste nazioni saranno complici e compartecipi dei Crimini Israeliani commessi nella Striscia di Gaza, incluso il Crimine di Genocidio.

Poiché i Crimini commessi da Israele nella Striscia di Gaza sono Crimini internazionali sotto la giurisdizione della Corte Penale Internazionale, è imperativo che la Corte proceda con le sue indagini su tutti i Crimini commessi da Israele nella Striscia di Gaza, oltre ad ampliare le sue indagini sulla responsabilità penale individuale per questi Crimini, al fine di ritenere tutti gli autori responsabili ed emettere mandati di arresto nei loro confronti.

Oltre a porre fine immediatamente all’Occupazione illegale e alla Colonizzazione dei coloni da parte di Israele della terra palestinese, inclusa la Striscia di Gaza, la comunità internazionale deve anche lavorare per rimuovere il Regime di Apartheid che è attualmente imposto a tutti i palestinesi; revocare il blocco illegale che è stato imposto alla Striscia di Gaza e ai suoi abitanti per 17 anni; e intraprendere azioni decisive per sostenere il percorso di liberazione palestinese e il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org