Durante i 330 giorni di Genocidio israeliano contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, sono stati uccisi 2.122 uomini e donne anziani.
Fonte: English version
Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 1 settembre 2024
Immagine di copertina: Palestinesi assistono un’anziana donna mentre fugge dall’attacco militare israeliano nel nord di Gaza – 10 novembre 2023, (Bilal Khaled/Anadolu/Getty Images)
Territorio Palestinese: la recente uccisione da parte dell’Esercito di Occupazione Israeliano di una coppia di anziani nella Striscia di Gaza e di un uomo anziano in Cisgiordania costituisce gravi Crimini contro gli anziani palestinesi nei Territori Palestinesi Occupati che richiedono un’indagine internazionale.
Durante i 330 giorni di Genocidio israeliano contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, sono stati uccisi 2.122 uomini e donne anziani. Ciò rappresenta circa il 2% dei 107.000 anziani che vivono nella Striscia e circa il 4% di tutti i decessi palestinesi dal 7 ottobre 2023. Questi Crimini, commessi centinaia di volte, sono ingiustificati e particolarmente crudeli nei confronti di questo gruppo di civili indifesi, che Israele ha preso di mira sin da quando ha lanciato il suo attacco su larga scala alla Striscia di Gaza.
La maggior parte di queste vittime anziane è stata schiacciata a morte sotto le macerie delle loro case o dei centri di accoglienza dopo che Aviazione Militare israeliana le avevano bombardate, o durante le loro evacuazioni forzate nelle strade o le visite ai mercati per soddisfare i loro bisogni primari. Incredibilmente, tuttavia, decine di loro sono stati uccisi direttamente tramite Esecuzioni sul Campo e Operazioni di Liquidazione.
Dopo il ritiro dell’esercito israeliano da Khan Yunis venerdì 30 agosto, la scoperta dei corpi dell’anziano Wajih Misbah Shaath (71 anni) e di sua moglie Sabah Shaath (65 anni) è stata documentata dalla squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo. L’esercito israeliano ha sparato alla coppia nella loro casa di Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza.
La cognata del signor Shaath ha fornito il seguente resoconto dell’esecuzione del fratello di suo marito e di sua moglie, che sono stati colpiti alla testa: “Mio marito, le mie figlie e io abbiamo lasciato Khan Yunis a seguito degli ordini di evacuazione, ma il fratello di mio marito Wajih Misbah Shaath, Abu Misbah e sua moglie Sabah Shaath sono rimasti. A causa della loro età avanzata, della difficoltà di spostare i loro effetti personali, della stanchezza di dover camminare per lunghe distanze ogni volta che l’Occupazione emetteva nuovi ordini di evacuazione e di altri fattori, hanno deciso di rimanere a casa piuttosto che sopportare la stanchezza del viaggio di sfollamento e la ricerca di un posto sicuro, che avevano già affrontato molte volte”.
Ha continuato: “Sono rimasti nella casa non chiusa a chiave perché le porte erano allentate a causa di numerosi attacchi precedenti. Avevamo tentato di metterci in contatto con loro frequentemente dal 26 agosto, ma non avevamo ricevuto risposta. Ciò ci preoccupava, quindi abbiamo contattato amici, familiari e conoscenti nella zona per vedere se c’erano aggiornamenti che ci avrebbero rassicurato”.
La cognata di Shaath ha aggiunto: “Mio marito è tornato a casa nelle prime ore del 30 agosto per vedere come stavano suo fratello e sua moglie dopo aver appreso del ritiro dell’esercito israeliano, solo per scoprire che erano stati uccisi da proiettili dell’esercito israeliano che li avevano colpiti in pieno alla testa. Ad un esame più approfondito, era evidente che le Forze di Occupazione avevano fatto esplodere una bomba a mano all’ingresso della casa prima di far irruzione e aprire il fuoco sulla coppia. I loro corpi sono stati trovati in una pozza di sangue che ricopriva tutto il pavimento della stanza in cui si nascondevano, con bossoli di proiettile sparsi ovunque”.
Numerosi altri orribili resoconti di Eliminazioni Fisiche ed Esecuzioni Sommarie di anziani di età superiore ai 60 anni nella Striscia di Gaza sono stati precedentemente documentati dall’Osservatorio Euro-Mediterraneo. Durante la loro seconda incursione nel Complesso Medico di Al-Shifa e nei suoi dintorni durante il Genocidio in corso a Gaza, ad esempio, le forze israeliane hanno giustiziato e dato alle fiamme la novantaduenne Naifa Rizk al-Sawda.
Maha Al-Nawati, la figlia della vittima, ha raccontato: “Dopo che l’esercito israeliano ha preso d’assalto l’Ospedale Al-Shifa e ha invaso l’area circostante, hanno fatto irruzione nell’edificio residenziale dove vivono mia madre e i miei fratelli sposati. Non appena sono entrati, hanno separato le donne dagli uomini e hanno detto agli uomini di spogliarsi. Dopo averli perquisiti e interrogati, hanno ordinato sia agli uomini che alle donne di evacuare verso Sud. Mia madre di 92 anni era a casa in quel momento. Soffre di Alzheimer e non riesce a camminare, parlare, mangiare o fare nulla da sola. Penso che probabilmente non avrebbe saputo come rispondere se le avessero chiesto il suo nome. “Questa è mia madre, la porterò con me”, ha detto la moglie di mio fratello ai soldati. Un ufficiale israeliano rispose: “No, voi andate, ci prenderemo cura noi di lei”, e le ordinò di lasciare mia madre e di evacuare immediatamente”.
Ha aggiunto: “Non abbiamo avuto informazioni su di lei per circa due settimane durante l’assedio israeliano della zona e l’invasione dell’Ospedale Al-Shifa. Non avevamo alcuna conoscenza del suo destino durante quel periodo, né sapevamo se l’avessero lasciata sola in casa o se l’avessero portata con loro all’Ospedale Al-Shifa. Quando i soldati hanno lasciato la zona, mia sorella e mio fratello sono andati a casa per cercarla. Mentre la cercavano, sono saliti sul tetto della casa, dove hanno scoperto mia nipote e suo marito morti, con le ossa bruciate. Entrati nell’appartamento di mia nipote, hanno scoperto mia madre sdraiata sul letto in una stanza completamente bruciata. Erano rimaste solo poche ossa di mia madre e il suo corpo era gravemente ustionato. Sembra che l’abbiano uccisa o bruciata viva dentro casa.
Venerdì scorso, in Cisgiordania, le Forze di Occupazione Israeliane hanno giustiziato l’anziano ottantaduenne Tawfiq Ahmed Younis Qandil nel quartiere orientale della città di Jenin, durante l’attacco militare israeliano in corso da cinque giorni nel Governatorato di Jenin e in altre aree della Cisgiordania Occupata. Secondo fonti mediche locali, nove proiettili sparati dai cecchini dell’esercito israeliano hanno colpito l’anziano, uccidendolo. È stata colpita anche l’ambulanza che trasportavano l’uomo dopo l’attacco iniziale.
Questi casi, insieme ad altri casi ben documentati, sono solo un esempio delle Esecuzioni Sistematiche e Deliberate e delle Eliminazioni Fisiche a cui decine di anziani palestinesi sono sottoposti nelle aree in cui le Forze di Occupazione Israeliane stanno conducendo operazioni militari nel Territorio Palestinese Occupato.
Oltre a pagare un prezzo elevato per gli attacchi casuali e sproporzionati condotti dalle forze israeliane, in particolare nella Striscia di Gaza, dove centinaia di anziani sono stati uccisi e migliaia di altri feriti, sarà difficile per i sopravvissuti riprendersi a causa della loro salute precaria e della mancanza di accesso a cure mediche adeguate.
Inoltre, le forze israeliane hanno arrestato palestinesi anziani, sia uomini che donne di età superiore ai 70 anni. Molti degli arrestati sono stati sottoposti ad abusi, Torture e negazione dei diritti fondamentali, senza riguardo per la loro età avanzata o le loro condizioni di salute. Di conseguenza, molti di loro sono morti nelle prigioni e nei centri di detenzione israeliani.
Decine di migliaia di anziani nella Striscia di Gaza corrono un serio rischio di morte, poiché il 69% di loro soffre di malattie croniche e la maggior parte non ha ricevuto alcuna assistenza medica a causa della distruzione sistematica e pervasiva del sistema sanitario da parte dell’esercito israeliano, nonché del blocco arbitrario dell’area da parte di Israele. Israele continua a impedire l’ingresso di forniture mediche, tra cui dispositivi medici e medicinali essenziali, nonché cibo sufficiente e nutriente, nel tentativo di privare i palestinesi delle necessità della vita e sottoporli a condizioni di vita intollerabili destinate a distruggerli. Il Ministero della Sanità Palestinese a Gaza ha fornito dati che mostrano un netto aumento del numero di decessi di membri di questo gruppo vulnerabile negli ultimi dieci mesi rispetto allo stesso periodo di tempo degli anni precedenti.
Oltre alle protezioni garantite ai civili dal Diritto Umanitario Internazionale, gli anziani hanno diritto a una protezione aggiuntiva in quanto gruppo vulnerabile di persone. Questa protezione dovrebbe includere l’istituzione di aree e siti di recupero e sicurezza organizzati per loro, nonché l’adozione delle disposizioni necessarie per trasportarli in sicurezza fuori dalle aree assediate o circondate. Tuttavia, tra il silenzio e la complicità della comunità internazionale, Israele ha violato questi diritti, trasformando tutte le persone nei Territori Palestinesi Occupati, tra cui donne, bambini, feriti, malati e anziani, in bersagli.
È necessario esercitare immediatamente una pressione internazionale per costringere Israele a porre fine a tutti i suoi Crimini contro il popolo palestinese, incluso il Genocidio in corso nella Striscia di Gaza; a ritirarsi completamente dai Territori Palestinesi che ha occupato dal 1967; a ritenerlo responsabile di tutte le sue gravi Violazioni dei Diritti Umani e Crimini; e a garantire un risarcimento a tutti i sopravvissuti palestinesi e alle famiglie delle vittime. È necessario un intervento internazionale efficace e decisivo per revocare completamente il blocco sulla Striscia di Gaza e garantire l’accesso sicuro, completo e senza ostacoli alle forniture umanitarie a tutte le persone colpite e la fornitura di servizi di base e aiuti umanitari urgentemente richiesti. Se queste misure non dovessero essere adottate, sarà presto impossibile impedire che le crisi umanitarie nella Striscia di Gaza peggiorino ulteriormente.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org