Ci hanno mentito per decenni sulla creazione di Israele. È nato nel peccato e continua a vivere nel peccato
Fonte: English version
di Jonathan Cook, 8 agosto 2024
Il titolo sopra, riguardante l’ennesima operazione israeliana per la pulizia etnica dei palestinesi nella piccola, assediata e completamente distrutta enclave di Gaza, è stato pubblicato ieri sul Middle East Eye.
Quando ho iniziato a studiare la storia israeliana più di un quarto di secolo fa, le persone che si dichiaravano esperte hanno fornito un sacco di scuse per spiegare perché gli israeliani non dovessero essere ritenuti responsabili della pulizia etnica del 1948 di circa 750.000 palestinesi dalle loro case, quella che i palestinesi chiamano la loro Nakba, o Catastrofe.
1. Mi è stato detto che la maggior parte degli israeliani non era coinvolta e non sapeva nulla dei crimini di guerra perpetrati contro i palestinesi durante la fondazione di Israele.
2. Mi è stato detto che quegli israeliani che hanno preso parte a crimini di guerra, come l’Operazione Scopa per espellere i palestinesi dalla loro patria, lo hanno fatto solo perché erano traumatizzati dalle loro esperienze in Europa. Subito dopo l’Olocausto, questi israeliani hanno dato per scontato che, se il popolo ebraico fosse sopravvissuto, non avrebbero avuto altra alternativa che cacciare i palestinesi in massa.
3. Da altri, mi è stato detto che non c’era stata alcuna pulizia etnica. I palestinesi erano semplicemente fuggiti al primo segno di conflitto perché non avevano alcun vero attaccamento storico alla terra.
4. Oppure mi è stato detto che il trasferimento dei palestinesi è stata una conseguenza sfortunata di una guerra violenta in cui i leader israeliani avevano a cuore gli interessi dei palestinesi. I palestinesi non se ne erano andati a causa della violenza israeliana, ma perché avevano ricevuto l’ordine di farlo dai leader arabi della regione. In effetti, secondo la storia, Israele aveva supplicato molti dei 750.000 rifugiati di tornare a casa in seguito, ma quegli stessi leader arabi avevano ostinatamente bloccato il loro ritorno.
Ognuna di queste affermazioni era una sciocchezza, direttamente contraddetta da tutte le prove documentali.
Ciò dovrebbe essere ancora più chiaro oggi, mentre Israele continua la pulizia etnica e il massacro del popolo palestinese dopo più di 75 anni.
1. Ogni israeliano sa esattamente cosa sta succedendo a Gaza, dopotutto i loro bambini-soldato continuano a postare video online che mostrano gli ultimi crimini che hanno commesso, dal far saltare in aria moschee e ospedali allo sparare a caso nelle case. I sondaggi mostrano che tutti tranne una piccola minoranza di israeliani approvano la ferocia che ha ucciso decine di migliaia di palestinesi, compresi i bambini. Un terzo di loro pensa che Israele debba andare oltre nella sua barbarie.
Oggi, i programmi televisivi israeliani ospitano dibattiti su quanto dolore i soldati dovrebbero essere autorizzati a infliggere violentando i loro prigionieri palestinesi. Non ci credete? Guardate questo dal canale 12 di Israele:
2. Se le paure esistenziali di israeliani ed ebrei richiedono ancora l’omicidio, lo stupro e la pulizia etnica dei palestinesi a tre quarti di secolo dall’Olocausto, allora dobbiamo trattare quel trauma come il problema e rifiutarci di assecondarlo ulteriormente.
3. La gente di Gaza sta fuggendo dalle proprie case, o almeno dal piccolo numero che ha ancora case non bombardate fino a ridurle in rovina, non perché non abbia alcun attaccamento alla Palestina. Sta fuggendo da una parte della gabbia che Israele ha creato per loro verso un’altra parte per un solo motivo: perché tutti loro, uomini, donne e bambini, sono terrorizzati di essere massacrati da un esercito israeliano, nella migliore delle ipotesi, indifferentE alla loro sofferenza e al loro destin
4. Oggi non è possibile affermare con certezza che Israele stia compiendo uno qualsiasi dei suoi crimini a Gaza – dal bombardamento dei civili alla loro morte per fame – con rammarico, o che i suoi leader cerchino il meglio per la popolazione palestinese. Israele è sotto processo per genocidio presso la più alta corte del mondo proprio perché i giudici sospettano che abbia le peggiori intenzioni possibili nei confronti del popolo palestinese.
Ci hanno mentito per decenni sulla creazione di Israele. È sempre stato un progetto coloniale dei coloni. E come altri progetti coloniali dei coloni – dagli Stati Uniti e dall’Australia al Sudafrica e all’Algeria – ha sempre considerato i popoli nativi come inferiori, come non umani, come animali, ed era deciso a eliminarli.
Ciò che è così evidentemente vero oggi era vero anche allora, alla nascita di Israele. Israele è nato nel peccato e continua a vivere nel peccato.
Noi occidentali abbiamo favorito i suoi crimini nel 1948 e continuiamo a farlo oggi. Non è cambiato nulla, solo che le scuse non funzionano più.
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org