Attacco di Israele al Libano: società di facciata ungherese collegata alle mortali esplosioni dei cercapersone.

Date le informazioni contrastanti, non è ancora chiaro dove siano stati fabbricati i cercapersone o quando siano stati muniti di esplosivo.

Fonte: English version

Di Robert Inlakesh – 19 settembre 2024

Israele ha lanciato un attacco contro il Libano martedì, facendo esplodere migliaia di cercapersone in tutto il Paese in una mossa che ha preso di mira sia i membri di Hezbollah che i civili. Le esplosioni hanno causato panico e confusione diffusi, che ricordano il caos visto durante l’esplosione del porto di Beirut del 2020. Hezbollah ha presto confermato che Israele era dietro l’operazione.

L’attacco, che ha coinvolto una società di facciata con sede in Ungheria guidata da una figura oscura, ha sollevato preoccupazioni sulla portata dell’influenza e delle operazioni straniere nella regione.

Il primo giorno dell’attacco terroristico, almeno 11 persone sono state uccise e fino a 4.000 altre sono rimaste ferite, con 400 in condizioni critiche. Dopo la promessa di ritorsione di Hezbollah, un’altra ondata di esplosioni ha scosso il Libano, questa volta prendendo di mira centinaia di dispositivi ricetrasmittenti. Le successive esplosioni hanno portato il bilancio totale delle vittime a 26, con ulteriori 450 feriti.

Man mano che vengono alla luce altre informazioni, nuovi dettagli rivelano come i servizi segreti israeliani abbia orchestrato l’attacco di massa con esplosione dei cercapersone di martedì. È stato scoperto che i cercapersone AR-924 coinvolti nell’incidente portavano i marchi della società taiwanese Gold Apollo.

In risposta a queste rivelazioni, i giornalisti hanno rapidamente chiesto commenti all’amministratore delegato di Gold Apollo, Hsu Ching-kuang, che ha negato fermamente il coinvolgimento, affermando: “Il prodotto non era di nostra costruzione. Era solo stato rimarchiato”.

L’amministratore delegato di Gold Apollo ha quindi puntato il dito su BAC Consulting, una società con sede in Ungheria che aveva stabilito un rapporto commerciale con la società taiwanese circa tre anni fa. Ha sottolineato che “la progettazione e la fabbricazione dei prodotti sono di esclusiva responsabilità di BAC”.

Tuttavia, un’indagine più approfondita su BAC Consulting KFT rivela che la società con sede a Budapest, registrata nel maggio 2022, sembra essere nient’altro che una società fantasma. Era registrata come società a responsabilità limitata.

I giornalisti in Ungheria hanno rintracciato l’indirizzo registrato di BAC in un appartamento in un quartiere residenziale. All’arrivo, hanno trovato l’ufficio contrassegnato solo da un foglio di carta A4 stampato che lo identificava come BAC Consulting. Secondo BBC Verify, 13 società sono registrate nello stesso edificio.

Mentre le autorità ungheresi hanno negato le affermazioni secondo cui i cercapersone erano stati prodotti nel Paese e hanno sostenuto che BAC era semplicemente un intermediario, diversi aspetti discutibili su BAC Consulting rimangono irrisolti.

Per cominciare, il sito web di BAC Consulting elenca il suo amministratore delegato e unica dipendente come Cristiana Rosaria Bársony-Arcidiacono, una donna italiana laureata in Gran Bretagna. Ha negato il coinvolgimento nella produzione dei cercapersone, dichiarando ad NBC News: “Non produciamo i cercapersone. Siamo solo intermediari. Penso che vi siate sbagliati”.

Tuttavia, Gold Apollo ha sostenuto che BAC Consulting era responsabile della produzione dei cercapersone, indicando transazioni sospette dal Medio Oriente. Questa affermazione è valida nonostante la mancanza di capacità di produzione note di BAC Consulting.

Ad aggiungere mistero c’è la stessa Bársony-Arcidiacono, una figura sfuggente che solo la NBC è riuscita a intervistare prima che sparisse. Secondo il suo profilo LinkedIn, creato nel 2019, parla sette lingue e ha ricoperto vari ruoli non correlati in Asia, Europa e Africa.

Il sito web di BAC Consulting, ora rimosso, affermava che la società stava espandendo le sue operazioni in Asia per “sviluppare la cooperazione tecnologica internazionale tra i Paesi per la vendita di prodotti di telecomunicazione”.

Il sito web di BAC Consulting affermava che Bársony-Arcidiacono ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell’Earth Child Institute (Istituto dei Bambini della Terra), un gruppo per la sostenibilità che non la elenca come membro.

Un PDF collegato al suo profilo LinkedIn nota che BAC Consulting è nata nel 2010, sollevando interrogativi poiché ciò precede il suo completamento degli studi nel Regno Unito e si sovrappone al suo periodo presso la scuola di ingegneria francese CentraleSupélec. Ciò solleva anche la questione del perché una società presumibilmente fondata nel 2010 si sia registrata solo nel 2022.

I documenti di BAC Consulting affermano inoltre che tra i suoi clienti figurano la Commissione Europea e il Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale del Regno Unito. La stessa Bársony-Arcidiacono ha dichiarato di essere stata impiegata sia dall’ONU che dall’Unione Europea. Tuttavia, queste organizzazioni hanno negato o affermato di non essere a conoscenza di aver lavorato con lei o con l’amministratore delegato di BAC Consulting.

Date le informazioni contrastanti, non è ancora chiaro dove siano stati fabbricati i cercapersone o quando siano stati muniti di esplosivo. Il Mossad israeliano ha una storia ben documentata di creazione di società di copertura in tutta Europa per supportare operazioni segrete, uno scenario probabile con BAC.

Robert Inlakesh è un analista politico, giornalista e documentarista attualmente residente a Londra, Regno Unito. Ha scritto e vissuto nei Territori Palestinesi Occupati e conduce lo speciale televisivo “Palestine Files”. È regista di “Steal of the Century: Trump’s Palestine-Israel Catastrophe” (Il Furto del Secolo: La Catastrofe di Trump tra Palestina e Israele).

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

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