Tutti gli attacchi israeliani sopra menzionati sono gravi violazioni della Quarta Convenzione di Ginevra, del Protocollo aggiuntivo e del Diritto Internazionale Umanitario in generale.
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Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo dei Diritti Umani – 23 settembre 2024
Beirut, Libano – Gli attacchi militari intensificati dell’esercito israeliano contro civili e aree residenziali in Libano, in particolare nelle regioni del Sud e della Beqaa, insieme all’emissione di ordini di evacuazione, stanno suscitando allarme nella regione. È necessario un intervento internazionale urgente per impedire che i massacri e le altre atrocità perpetrati da Israele nella Striscia di Gaza da oltre 11 mesi si verifichino anche in Libano.
L’esercito israeliano ha effettuato oltre 330 incursioni in oltre 117 città e paesi libanesi nella giornata del 23 settembre 2024. Queste incursioni erano dirette verso aree residenziali civili nel Libano meridionale e in varie aree della regione della Beqaa. Di conseguenza, 274 persone, tra cui 21 bambini, sono state uccise e oltre 1.024, tra cui donne, bambini e paramedici, sono rimasti feriti fino alle prime ore del pomeriggio. Al momento della stesura di questo rapporto, gli attacchi aerei israeliani sono ancora in corso, con una frequenza di bombardamenti sulle aree residenziali in aumento.
Sia nella Striscia di Gaza che in Libano, l’esercito israeliano nega deliberatamente ai civili abbastanza tempo per fuggire dalle aree bombardate, non offrendo loro una vera protezione dai pericoli derivanti dalle operazioni militari. Anzi, Israele prende di mira in modo casuale e diretto edifici civili, tra cui gli ospedali e le scuole.
Ad esempio, agli abitanti della Valle della Beqaa in Libano, che si estende su un’area di circa 4.429 chilometri quadrati, sono state concesse solo due ore per evacuare quando l’esercito israeliano ha emesso ordini di evacuazione. Tuttavia, molti cittadini impiegherebbero almeno tre ore per lasciare le aree all’interno della valle. Inoltre, l’esercito israeliano ha trascurato di designare zone sicure in cui le persone potessero rifugiarsi, proprio come ha fatto nella Striscia di Gaza, dimostrando che Israele ignora l’obbligo legale di indirizzare le persone verso zone sicure o prende di mira aree che ha designato come sicure. Da quando Israele ha iniziato a bombardare il Libano, sono state documentate condizioni pericolose e sfide significative al processo di evacuazione.
L’esercito israeliano è tenuto dal Diritto Internazionale Umanitario ad adottare tutte le misure ragionevoli prima di qualsiasi attacco militare al fine di prevenire, o quantomeno ridurre, i danni ai civili e alle proprietà civili. Ciò comporta, tra le altre cose, fornire alla popolazione civile un preavviso sufficiente prima dell’inizio dell’attacco; concedere loro abbastanza tempo per fuggire; e, a meno che le circostanze non impongano diversamente, consentire loro di adottare misure di protezione e trasferirsi in aree sicure.
Il Diritto Internazionale Umanitario stabilisce che i civili che non sono in grado o non vogliono lasciare un’area sono comunque protetti come civili e che Israele è comunque obbligato a proteggerli nella misura in cui hanno bisogno di essere protetti dai danni semplicemente a causa della loro presenza nell’area.
Oltre alle città nella valle della Beqaa, l’esercito israeliano ha colpito oltre 117 città nel Sud del Libano, tra cui alcune che hanno visto incursioni seriali e ripetute, come Aitaroun, Ansar, Kfar Reman, Haris, Sarafand e altri villaggi nei distretti di Tiro, Sidone e Nabatieh. L’esercito israeliano ha anche annunciato di aver iniziato una terza ondata di incursioni e aggressioni contro il Libano.
Israele ha anche utilizzato droni per appiccare incendi nelle foreste del Libano meridionale contemporaneamente agli attacchi aerei, il che suggerisce che Israele ha bruciato terreni agricoli con fosforo bianco, un’arma proibita dal Diritto Internazionale a causa della gravità delle ustioni che può causare. Queste ustioni spesso raggiungono le ossa delle vittime e i gravi incendi causati dal fosforo bianco possono distruggere proprietà, edifici, raccolti e terreno. È probabile che l’esercito israeliano abbia utilizzato il fosforo bianco nei suoi attacchi contro il Libano fin dal primo attacco al Paese dopo l’inizio della Guerra Genocida nella Striscia di Gaza, l’8 ottobre 2023.
L’attuale rafforzamento militare in Libano segue un bombardamento aereo dell’esercito israeliano di venerdì 20 settembre 2024 nella periferia meridionale di Beirut. L’attacco ha causato il crollo di due edifici residenziali, uccidendo oltre 37 persone, tra cui bambini, e lasciando altri corpi intrappolati sotto le macerie, con la ricerca delle vittime ancora in corso.
Le forze israeliane hanno lanciato un attacco casuale e illegale in Libano in precedenza, il 17 settembre 2024, utilizzando esplosioni di apparecchiature ricetrasmittenti e cercapersone. Gli attacchi hanno causato almeno 32 vittime, tra cui due bambini e membri del personale medico, e 3.250 feriti, tra cui un diplomatico. Ci sono stati 200 casi di lesionati gravi e 500 feriti gravi specificamente agli occhi e agli arti.
Tutti gli attacchi israeliani sopra menzionati sono gravi violazioni della Quarta Convenzione di Ginevra, del Protocollo aggiuntivo e del Diritto Internazionale Umanitario in generale. Questi trattati richiedono alle parti in conflitto di distinguere sempre tra civili e combattenti e di offrire una protezione speciale alle popolazioni vulnerabili come giornalisti e anziani, oltre a fornire una protezione speciale a donne e bambini. La Quarta Convenzione di Ginevra sulla protezione dei civili, i suoi regolamenti, la Quarta Convenzione dell’Aja e l’Articolo 48 del Primo Protocollo aggiuntivo lo attestano tutti; anche le norme consuetudinarie del Diritto Internazionale Umanitario lo supportano.
Il Diritto Internazionale Umanitario proibisce anche gli attacchi indiscriminati che non distinguono tra obiettivi militari e civili, compresi gli attacchi che non prendono di mira obiettivi militari specifici o che utilizzano mezzi o metodi di combattimento incapaci di essere diretti a un obiettivo militare specifico.
La comunità internazionale deve agire rapidamente per impedire a Israele di estendere il suo Genocidio nella Striscia di Gaza al Libano, salvaguardando i civili libanesi e impedendo che la situazione peggiori ulteriormente. Inoltre, devono essere imposte sanzioni efficaci a Israele, come un divieto totale sulle esportazioni di armi, e Israele deve essere escluso da tutte le forme di sostegno politico, logistico e finanziario. Infine, Israele deve essere ritenuto responsabile dei suoi Crimini in corso contro i popoli che si verificano sul proprio territorio.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org