Assassinio di Nasrallah: Israele vuole cambiare il volto del Libano e della regione

Mentre Hezbollah si riorganizza internamente, Netanyahu vuole finire di neutralizzare il partito.

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OLJ / Di Mounir RABIH, 30 settembre 2024

Immagine di copertina: Sostenitori sciiti mostrano manifesti di Hassan Nasrallah durante una marcia di protesta a Lahore, il 29 settembre 2024, per condannare il suo assassinio. Arif Ali/AFP

È chiaro che l’assassinio del segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah causerà grandi sconvolgimenti in Libano e nell’intera regione. Benjamin Netanyahu lo dice comunque apertamente e non lo nasconde. È anche molto probabile che la guerra sia appena iniziata e si trasformi in un’offensiva di terra. Per quanto riguarda gli omicidi israeliani, continueranno, soprattutto perché Tel Aviv cerca di annientare Hezbollah, ritenendo che sia attualmente vulnerabile e così come è riuscita a raggiungere Nasrallah, potrà raggiungere molti altri. Tutto questo sta accadendo mentre i funzionari libanesi ricevono messaggi di prepararsi al peggio.

Tutte le informazioni rimarranno scarse per molto tempo e molti dati non saranno disponibili immediatamente. Tuttavia, ciò che emerge finora dalle informazioni ottenute dal nostro giornale è il sospetto che gli israeliani abbiano ricevuto informazioni sull’intenzione di Hassan Nasrallah di tenere un incontro con i principali leader di Hezbollah. È diffusa l’ipotesi che gli israeliani abbiano ottenuto questa informazione da una fonte di alto livello. Quindi, è stato messo in atto un processo di sorveglianza e localizzazione e un certo numero di quadri sono stati avvistati mentre si dirigevano verso la posizione indicata. Gli israeliani hanno confermato la presenza di Nasrallah e hanno atteso l’ordine di portare a termine l’operazione. Nonostante la decisione presa in anticipo e i preparativi, l’operazione è stata eseguita rapidamente per ridurre al minimo il rischio di errore. Hassan Nasrallah è dovuto entrare brevemente nella sala riunioni per approvare le decisioni relative alla riorganizzazione della struttura militare del partito.

Un incontro, una sede, 22 persone

Il quartier generale di Hezbollah a Haret Hreik, distrutto dalle bombe israeliane venerdì scorso, è stato costruito dopo la guerra del luglio 2006 ed era ben fortificato. L’accesso richiedeva il passaggio attraverso diversi garage simili a tunnel, tutti interconnessi. Lì si è svolto l’incontro con il comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane in Libano, Abbas Nilforoushan, il leader militare dell’Hezb, Ali Karaki, nonché alcuni funzionari della sicurezza. Secondo le informazioni disponibili, all’incontro, distribuito in due sale, hanno partecipato 22 persone. Nella prima si trovavano Nasrallah, Nilforoushan, Karaki e altre cinque persone vicine al segretario generale di Hezbollah, tra cui il direttore del suo ufficio e il suo segretario, nonché alti funzionari della sicurezza del partito. Nella seconda stanza c’erano 14 persone che facevano parte della guardia e del servizio di sicurezza. L’operazione è stata eseguita rapidamente poco dopo l’inizio della riunione.

Il successo dell’operazione ha inferto un colpo fatale a Hezbollah – ma anche all’asse iraniano e al suo progetto – e ha rivelato una grande vulnerabilità tra le sue fila. Le indagini sono state ampliate per individuare le falle e il partito iniziò a gestire la situazione interna in vista dell’organizzazione dei funerali e dei preparativi per la successione. Va notato in questo contesto le numerose tensioni tra i diversi centri di potere all’interno del partito, che solo Nasrallah poteva controllare e bilanciare. Ciò ha portato al coordinamento tra Harek Hreik e l’Iran per ristrutturare rapidamente l’apparato militare e politico dell’Hezb e considerare le modalità di risposta all’assassinio. Ciò che è certo è che la perdita di Nasrallah non sarà facile da compensare. Eliminandolo, gli israeliani volevano indebolire permanentemente il partito, neutralizzarne la forza e le capacità, per non parlare degli altri omicidi e dei continui attacchi ai suoi siti e depositi. Gli israeliani insistono anche su un’invasione di terra per spazzare via il potere di Hezbollah, contando sulla copertura internazionale. Da parte sua, Hezbollah non ha alcuna intenzione di arrendersi, il che significa che la guerra sarà lunga.

Oltre ai cambiamenti interni a Hezbollah e sulla scena libanese, l’assassinio segnerà anche una svolta nell’intera regione, soprattutto alla luce delle dichiarazioni del primo ministro israeliano che ha affermato di stare conducendo una guerra per cambiare il volto della regione nei confronti dell’Iran. Perché le operazioni israeliane non prendono di mira solo Hezbollah, ma anche il suo sponsor iraniano, poiché fanno parte di una serie di omicidi di alti comandanti militari del partito sciita, nonché di ufficiali delle Guardie rivoluzionarie e di funzionari coinvolti nello sviluppo del programma nucleare iraniano.

I tunnel dell’Hezb

Una nuova guerra infuria quindi in Medio Oriente, e tutti i segnali mostrano che sarà lunga e porterà molti cambiamenti. Dopo l’operazione contro Nasrallah, gli israeliani hanno insistito per effettuare massicci attacchi in Libano, in particolare nel cuore della periferia meridionale di Beirut. Questi attacchi, che dovrebbero continuare, sono accompagnati da preparativi militari per un’invasione terrestre, o addirittura da uno sbarco e dall’ingresso nei tunnel di Hezbollah per distruggerli. Gli israeliani hanno anche mantenuto la pressione con massicci raid aerei sulla Bekaa e nel sud del Libano, dimostrando che Netanyahu vuole eliminare ogni possibilità di negoziato tra Iran e Stati Uniti, o addirittura ampliare il conflitto. Ciò indica che il primo ministro israeliano sta perseguendo un progetto chiaro che vuole realizzare. Inoltre, parallelamente ai negoziati internazionali sull’attuazione della risoluzione ONU 1701, gli americani sono stati informati che Netanyahu desidera attuare la risoluzione 1559, che prevede il disarmo di Hezbollah e la soppressione delle sue capacità militari. Con tutti i rischi politici, militari e di sicurezza che ciò potrebbe comportare per la situazione interna del Libano.

Da parte sua, Hezbollah ha iniziato, come meglio ha potuto, a riorganizzarsi al suo interno. In questo contesto, è in corso il coordinamento con l’Iran per ristrutturare la leadership politica e militare del partito, nonché per discutere i meccanismi di risposta, la sua portata e la sua forma. “Hezbollah è ora convinto che Israele sia determinato a continuare le sue operazioni, e che le sue risposte misurate ai precedenti omicidi abbiano incoraggiato Netanyahu a continuare, fino all’assassinio di Nasrallah”, dice una fonte vicina al partito.

In Iran l’assassinio e la risposta ad esso sono stati discussi in una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Il presidente iraniano Massoud Pezeshkian e il suo team hanno avvertito del rischio di una grave guerra con Israele o gli Stati Uniti in caso di una risposta violenta all’assassinio di Nasrallah. Da parte loro, le Guardie della Rivoluzione hanno insistito sulla necessità di rispondere perché, secondo loro, non vi è alcuna garanzia che, in assenza di reazione, Israele non attaccherà direttamente l’Iran o non proseguirà i suoi omicidi. Ma come già sappiamo, la decisione finale spetta al leader supremo, Ali Khamenei.

 

Traduzione di Grazia Parolari  – “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali”- Invictapalestina.org