I veterani americani si esprimono. Basta con il silenzio sulla complicità degli Stati Uniti nel genocidio di Gaza

Fonte: English version

Di Michael Bennett -14 ottobre 2024

Le mani sporche del nostro governo

Come veterani americani, ci si aspetterebbe che rimanessimo fedeli alla narrazione che ci è stata propinata nell’esercito, ovvero che i nostri interventi all’estero sono sempre stati giustificati e che stavamo proteggendo la libertà. Ma chiamiamolo con il suo vero nome, il militarismo statunitense non riguarda la libertà. Riguarda il controllo, il potere e il profitto. E da nessuna parte questo è più chiaro che nel sostegno decennale all’occupazione israeliana e nel genocidio in corso a Gaza.

I crimini di guerra commessi contro il popolo palestinese non sono incidenti isolati. Si tratta di attacchi sistematici resi possibili dai finanziamenti e dagli aiuti militari degli Stati Uniti. Noi veterani, che un tempo credevamo nella lotta per la democrazia, non possiamo più chiudere  gli occhi su ciò che sta accadendo. E io, insieme a innumerevoli altri nel movimento Veterans for Peace, ci rifiutiamo di tacere ancora.

Il sostegno incrollabile del governo degli Stati Uniti a Israele non si basa su un terreno morale elevato, nonostante ciò che vogliono farci credere. Ogni missile che piove su Gaza, ogni bomba che spiana una casa, ogni vita palestinese spenta, tutto accade con il pieno sostegno di dollari e equipaggiamento militare statunitensi. Se dobbiamo ritenere altri regimi responsabili delle violazioni dei diritti umani, come possiamo ignorare ciò che sta accadendo a Gaza?

I miliardi di dollari inviati a Israele ogni anno non finanziano solo la “difesa”, ma contribuiscono direttamente allo sfollamento, alla distruzione e all’eradicazione sistematica del popolo palestinese. Non giriamo intorno alle parole, il sostegno alle azioni di Israele a Gaza è complicità nel genocidio.

Ho prestato servizio nell’esercito e, come molti altri, credevo negli ideali di difesa della democrazia e della libertà. Ma ciò a cui ho assistito, ciò che molti di noi veterani hanno visto in prima persona, mostra una realtà molto diversa. La guerra è brutta. Toglie le illusioni di rettitudine, lasciando solo la fredda e dura verità. Il nostro governo non agisce in difesa della libertà, ma per perseguire il potere. Ed è da tempo che noi, veterani e americani, denunciamo l’ipocrisia e l’ingiustizia.

Come membri delle forze armate, abbiamo giurato di difendere la Costituzione e proteggere il popolo di questa nazione. Ma abbiamo anche un altro dovere: denunciare l’ingiustizia ovunque si verifichi, e questo include ritenere il nostro governo responsabile. Il genocidio in corso a Gaza è una macchia morale per il nostro Paese e non possiamo più restare a guardare mentre vite innocenti vengono prese con armi che portano la nostra bandiera.

Il silenzio non è un’opzione

Troppi veterani sono stati messi a tacere, dalla paura, dal senso di colpa, dal peso schiacciante delle cose a cui abbiamo assistito. Ma non possiamo più permetterci di restare in silenzio. Il nostro silenzio non fa che incoraggiare chi è al potere, consentendogli di continuare la loro campagna di distruzione sotto le mentite spoglie della “difesa”.

È tempo per noi di sollevarci, di far sentire la nostra voce e di dire basta. I veterani sono in una posizione unica per denunciare queste atrocità. Abbiamo visto la realtà della guerra. L’abbiamo vissuta. E sappiamo che la distruzione a Gaza non riguarda l’autodifesa, ma l’occupazione, il dominio e la rimozione sistematica di un intero popolo.

La vicepresidente di Veterans for Peace Adrienne Kinne ha recentemente scritto una lettera aperta alla vicepresidente Kamala Harris, chiedendo un cessate il fuoco permanente con aiuti alimentari e medici a Gaza e la fine del coinvolgimento degli Stati Uniti nei conflitti in corso in Palestina e Ucraina. Questa lettera è solo una parte di un movimento più ampio che chiede al nostro governo di assumersi le proprie responsabilità. È tempo di portare avanti questa chiamata.

Ai miei compagni veterani, attivisti e cittadini preoccupati: questa è la vostra chiamata all’azione. Ora è il momento di parlare, di organizzarsi, di chiedere la fine della complicità degli Stati Uniti nel genocidio di Gaza. Più aspettiamo, più vite si perdono.

Il popolo palestinese merita la nostra solidarietà e dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per sostenerlo. Non si tratta solo di politica, si tratta di vite umane. Si tratta di stare dalla parte giusta della storia e rifiutarsi di essere complici del massacro in corso di persone innocenti.

Unisciti a noi nell’alzare la voce. Mettiamo fine al silenzio. Chiediamo al nostro governo di rendere conto delle sue azioni. Difendiamo la pace, la giustizia e il popolo palestinese. Palestina Libera!

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org