Soldati israeliani si suicidano dopo aver visto “orrori che il mondo non potrà mai comprendere veramente“

Nonostante le crescenti prove di gravi traumi psicologici tra i soldati israeliani e il devastante bilancio personale del genocidio a Gaza, recenti sondaggi indicano che solo il sei per cento degli israeliani ritiene che l’operazione militare nell’enclave assediata debba essere interrotta.

Fonte: English version

Redazione di MEM – 22 ottobre 2024 

Immagine di copertina: Soldati israeliani al confine di Erez con armi pesanti e veicoli militari a Erez, Israele, il 29 febbraio 2024 [Mostafa Alkharouf/Anadolu Agency]

I soldati israeliani di ritorno da Gaza mostrano segni di un grave trauma psicologico, con alcuni che si sono tolti la vita dopo aver assistito a ciò che descrivono come orrori che il mondo esterno non potrà mai comprendere veramente. I loro strazianti resoconti offrono uno sguardo sulla brutale realtà dell’assalto di Israele a Gaza e sul tributo mentale che la violenza perpetrata contro i palestinesi sta avendo sui soldati dell’occupazione che prestano servizio in prima linea.

Attraverso testimonianze alla CNN , i soldati dell’occupazione di ritorno da Gaza hanno rivelato l’orrore delle operazioni di Israele. Hanno testimoniato che le truppe hanno dovuto “investire” palestinesi “vivi o morti  a centinaia”. Hanno riferito di non essere stati più in grado di mangiare carne,  poiché la sua vista scatena i ricordi delle scene raccapriccianti viste a Gaza. “Quando vedi un sacco di carne fuori, e sangue… sia nostro che loro, questa immagine ti  colpisce ancor di più quando mangi”, ha detto un soldato alla CNN

Eliran Mizrahi, un riservista quarantenne, è uno dei tanti soldati di occupazione che si sono suicidati dopo essere tornati da Gaza, dove erano stati dispiegati l’8 ottobre dell’anno scorso. Mizrahi ha trascorso 186 giorni alla guida di un bulldozer D-9, un veicolo blindato da 62 tonnellate progettato per resistere a esplosivi e proiettili. Guy Zaken, amico di Mizrahi e copilota del bulldozer, ha fornito alcuni spunti sulla loro esperienza a Gaza. “Abbiamo visto cose molto, molto, molto difficili”, ha detto Zaken alla CNN . “Cose difficili da accettare”.

Prima di togliersi la vita, Mizrahi ha lottato contro gravi sintomi di disturbo post-traumatico da stress (PTSD), tra cui attacchi di rabbia, sudorazione, insonnia e isolamento sociale. La sua famiglia ha riferito che ha ripetutamente affermato che solo coloro che hanno prestato servizio al suo fianco potevano davvero comprendere ciò a cui aveva assistito. “Ha visto morire un sacco di persone”, ha detto sua madre. “Forse ha persino ucciso qualcuno”.

Si dice che l’esercito di occupazione stia lottando con una crisi di salute mentale senza precedenti. Secondo la divisione di riabilitazione del ministero della difesa israeliano, circa 1.000 soldati vengono rimossi dal combattimento ogni mese, con un sorprendente 35 percento che segnala problemi di salute mentale. La proiezione è che entro la fine dell’anno, 14.000 combattenti feriti richiederanno cure, con il 40 percento che dovrebbe affrontare problemi di salute mentale.

Ahron Bregman, politologo del King’s College di Londra ed ex soldato israeliano, ha spiegato che la guerra Gaza presenta sfide psicologiche uniche a causa della sua natura urbana e della sua durata prolungata. “Come puoi mettere a letto i tuoi figli quando hai visto bambini uccisi a Gaza?” ha chiesto

Bregman ha continuato spiegando che gli operatori di bulldozer corazzati sono tra coloro che sono più direttamente esposti alla brutalità delle operazioni israeliane a Gaza. “Quello che vedono sono persone morte e le “ripuliscono” con i detriti”, ha detto Bregman alla CNN . “Ci passano sopra”.

In Israele, la crisi suicida si estende oltre l’esercito. Ogni anno più di 500 persone muoiono per suicidio, con oltre 6.000 tentati suicidi. Il ministero della Salute riconosce una probabile sottostima del 23 percento di queste cifre, il che suggerisce che la vera portata della crisi potrebbe essere ancora maggiore. Nello specifico, all’interno dell’esercito di occupazione, il suicidio è stato segnalato come la principale causa di morte tra i soldati nel 2021, con almeno 11 soldati che si sono tolti la vita quell’anno.

La piena portata del PTSD di Mizrahi è venuta alla luce in mezzo alle polemiche, quando l’esercito di occupazione inizialmente si è rifiutato di concedergli una sepoltura militare. L’esercito è stato costretto a ribaltare la sua decisione in seguito a una protesta pubblica.

Nonostante le crescenti prove di gravi traumi psicologici tra i soldati israeliani e il devastante bilancio personale del genocidio a Gaza, recenti sondaggi indicano che solo il sei per cento degli israeliani ritiene che l’operazione militare nell’enclave assediata debba essere interrotta.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org