Fin dalla sua fondazione nel 1949 per aiutare i rifugiati palestinesi in Medio Oriente, l’UNRWA ha svolto un ruolo significativo sulla scena mondiale.
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Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 30 ottobre 2024
Territorio Palestinese – L’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani condanna fermamente le due nuove leggi del Parlamento israeliano che vietano all’UNRWA di operare nei Territori Palestinesi Occupati da Israele e impediscono alle autorità israeliane di interagire con l’organizzazione. Queste leggi rappresentano un attacco diretto alle Nazioni Unite, al Diritto Internazionale e all’Umanità e mettono milioni di rifugiati palestinesi a rischio di privazione di ciò che resta dei loro diritti umani fondamentali.
Il Parlamento israeliano, la Knesset, ha approvato a larga maggioranza due proposte di legge che rimuoverebbero in modo efficace e completo l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Impiego dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) dai Territori Palestinesi Occupati. La prima legge proibisce all’organizzazione di operare a Gerusalemme Est, mentre la seconda legge paralizza di fatto le operazioni dell’organizzazione nel resto della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, vietando ogni coordinamento tra l’agenzia e le autorità israeliane. Dato il controllo completo di Israele sui Territori Palestinesi Occupati, evidenziato dai suoi posti di blocco e barriere militari in tutta la Cisgiordania; la necessità dei palestinesi di permessi per entrare o lavorare a Gerusalemme Est; e l’assedio arbitrario della Striscia di Gaza; l’agenzia non sarà in grado di operare e svolgere le sue attività senza il coordinamento con Israele.
Nella Striscia di Gaza, oltre due milioni di palestinesi, la maggior parte dei quali sono profughi, sono a rischio di morte a causa dei Crimini israeliani di fame e della privazione di cure mediche e materiali salvavita di base, tra uccisioni, attacchi e sofferenze continue dovute a lesioni fisiche diffuse. L’UNRWA probabilmente non sarà in grado di fornire aiuti umanitari, istruzione, assistenza sanitaria e altri servizi fondamentali che rappresentano la principale ancora di salvezza per milioni di rifugiati palestinesi, metà dei quali sono bambini. Di conseguenza, Israele sta negando a questi individui i loro diritti fondamentali.
L’insistenza di Israele nel legalizzare la sua serie di azioni durate anni contro l’UNRWA equivale a dichiarare guerra alla comunità dei rifugiati palestinesi, uno dei gruppi più vulnerabili della società palestinese. In un momento in cui hanno un disperato bisogno di assistenza umanitaria, Israele continua a impedire loro di tornare nelle proprie case e terre da cui sono stati sfollati con la forza. La maggior parte di questi profughi sta vivendo un grave declino in tutti gli aspetti della propria vita a causa del Genocidio di Israele contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, in corso da più di un anno, nonché delle sue azioni militari e dell’assedio totale.
Israele è determinato a dimostrare al mondo che si pone al di sopra delle Nazioni Unite, delle agenzie ONU e del Diritto Internazionale in generale, e ha costantemente mantenuto una posizione ostile nei confronti dell’UNRWA, accusando l’agenzia delle Nazioni Unite di sostenere la crisi dei rifugiati palestinesi concedendo lo status di rifugiati a generazioni.
Dopo una serie di precedenti Crimini da parte di Israele, come l’uccisione di 233 membri del personale dell’UNRWA nella Striscia di Gaza e la distruzione di circa due terzi delle sue strutture nell’enclave, il lavoro dell’UNRWA sarà ulteriormente minato dal nuovo divieto di Israele. Questo è un capitolo oscuro nella storia del sistema globale, che è guidato dall’ONU. L’organizzazione intergovernativa non è riuscita a difendere nemmeno le sue agenzie, i suoi spazi di lavoro e le sue operazioni.
Nel tentativo di porre fine alla crisi dei rifugiati palestinesi, eludere i suoi obblighi giuridici ed evitare qualsiasi futura complicazione legale, Israele sta approfittando del vergognoso silenzio internazionale che circonda tutti i suoi Crimini. La sua eliminazione dell’UNRWA è volta a prolungare la carestia e negare alla popolazione della Striscia di Gaza l’accesso ai servizi essenziali nel contesto del Genocidio in corso, costringendo gli abitanti della Striscia a trasferirsi e aprendo così la strada alle “soluzioni” proposte da Israele, le quali violano tutte il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla sovranità sul proprio territorio. Gli sforzi più recenti di Israele hanno comportato la separazione della popolazione in comunità distinte, recintate e assediate, e quindi la stipula di contratti con aziende private americane per la distribuzione di forniture umanitarie.
Nel suo recente parere consultivo sull’illegalità della presenza di Israele nel Territorio Palestinese Occupato, inclusa Gerusalemme Est, la Corte Internazionale di Giustizia ha affermato che la chiusura della sede centrale dell’UNRWA a Gerusalemme Est, Territorio Palestinese Occupato illegalmente, è una palese violazione sia della Carta delle Nazioni Unite che del Diritto Internazionale. Inoltre, l’applicazione delle leggi israeliane in quest’area è una violazione sia delle norme del Diritto Internazionale sia degli obblighi di Israele in quanto Potenza Occupante.
Inoltre, le proposte di legge israeliane violano la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che include misure precauzionali relative alla facilitazione dell’ingresso di aiuti umanitari ai palestinesi attraverso le Nazioni Unite. Le azioni di Israele ostacoleranno ulteriormente il lavoro dell’agenzia delle Nazioni Unite e metteranno a rischio l’intera risposta umanitaria internazionale nella Striscia di Gaza, che sta vivendo livelli allarmanti di insicurezza alimentare e carestia.
Nonostante il fatto che le due leggi contro l’UNRWA entreranno in vigore 90 giorni dopo la loro approvazione, la Knesset israeliana ha affermato che l’organizzazione è un’ancora di salvezza vitale per il popolo palestinese, perché offre servizi sociali, sanitari ed educativi a circa 5,7 milioni di profughi palestinesi sparsi nei campi in Cisgiordania, Striscia di Gaza, Giordania e Siria.
Si stima che 1,7 milioni di persone, ovvero oltre il 70% della popolazione di profughi palestinesi, siano rifugiati nella Striscia di Gaza e che si affidano ai servizi dell’UNRWA per un aiuto a gestire le loro vite a seguito del blocco israeliano in atto dal 2006.
Fin dalla sua fondazione nel 1949 per aiutare i rifugiati palestinesi in Medio Oriente, l’UNRWA ha svolto un ruolo significativo sulla scena mondiale. Ha fornito servizi e ha svolto il ruolo di simbolo per ricordare alla comunità internazionale il suo obbligo di affrontare il problema dei rifugiati palestinesi in modo giusto e duraturo, soddisfacendo al contempo i bisogni umanitari della popolazione e garantendone la sicurezza.
Lo status giuridico che il Diritto Internazionale garantisce ai rifugiati palestinesi non è stato, e non sarà, influenzato dai ripetuti tentativi di Israele di abolire l’UNRWA o dalla sua totale e categorica negazione dei suoi obblighi giuridici nei confronti di questi rifugiati dopo aver causato loro sofferenze per oltre settant’anni.
Proibendo le operazioni dell’UNRWA, Israele sta ignorando tutte le richieste internazionali di garantire l’ingresso di rifornimenti umanitari nella Striscia di Gaza e di impedire che la carestia lì peggiori.
Le nazioni del mondo, compresi gli Stati Uniti, che non hanno ancora ripreso a finanziare l’organizzazione internazionale, devono sostenere pubblicamente l’UNRWA, finanziarla pienamente e chiedere a Israele di abrogare le nuove leggi volte a fermare il lavoro dell’agenzia. Israele deve anche essere costretto dalla comunità internazionale a consentire all’UNRWA e ad altre agenzie umanitarie internazionali di continuare a operare nella Striscia di Gaza e in tutto il Territorio Palestinese Occupato.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestinaa.org