Quei soldati dell’IDF che commettono Crimini di Guerra a Gaza stanno seguendo l’etica dei loro comandanti. E nessuno finge nemmeno di fare qualcosa al riguardo.
Fonte: English version
Di Yagil Levy – 5 novembre 2024
Immagine di copertina: Herzi Halevi, capo di stato maggiore dell’IDF. (Foto: Portavoce dell’IDF)
Quindi la tribù bianca sempre così innocente, la comunità laica liberale ha una nuova cerimonia di purificazione: Il funerale del soldato riservista Shuvael Ben Natan, in cui suo fratello Uriah ha chiesto vendetta di sangue. E solo per assicurarsi che nessuno lo confonda con la pratica più consueta del prezzo da pagare in Cisgiordania, ha chiarito: “Siete entrati a Gaza per vendicarvi, su quante più donne, bambini, chiunque abbiate visto, quanti più possibile, questo è ciò che volevate. Se Dio vuole, possa tutto il popolo di Israele meritare di vendicarvi. Vendetta di sangue, non vendetta di case in fiamme, non vendetta di alberi in fiamme, non vendetta di veicoli in fiamme. Vendetta del sangue dei tuoi servitori versato!”
I suoi compagni nell’unità chiamavano Shuval “Shuvi haMadlik”(Shuvi l’Incendiario, ma significa anche Shuvi il freddo), perché aveva incendiato un edificio residenziale a Gaza “per riscaldare l’atmosfera”. Non per niente i giornalisti hanno scritto che l’episodio dovrebbe scuotere la nostra tranquillità. È facile rimanere scioccati dal fratello Uriah, il cui aspetto è quello di un giovane delle colline, lontano dall’immagine dei “combattenti dal cuore puro e ben pettinati” pre-statali. Ma non c’era molto di nuovo nel suo discorso.
“Quanti Shuval Ben Natans che hanno deciso di vendicarsi e uccidere bambini sono lì nell’IDF?” si chiedeva Sebastian Ben-Daniel. A mio parere, non è meno importante chiedersi cosa stia facendo l’esercito per isolare l’impianto ideologico che dà origine agli Shuvael Ben Natan, e la risposta è quasi ovvia. Quando Dado Bar Kalifa, comandante della 36a Divisione, scrisse l’Ordine del giorno ai suoi soldati all’inizio della guerra in cui giurò: “La vendetta ritornerà ai suoi nemici e pagheranno con la loro terra”, il suo ordine, basato su un versetto biblico* preceduto dal versetto “Perché il sangue dei suoi servi si eleverà”, ricevette a malapena attenzione. (*Poiché il Signore vendica il sangue dei suoi servi, fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari, ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo)
C’è una differenza fondamentale tra gli appelli del Generale di Brigata e del fratello in lutto? Cosa penserebbe il lettore medio leggendo il testo del Generale di Brigata? Che significhi vendetta contro i membri di Hamas o vendetta significa uccidere persone innocenti? E qual è stata la risposta all’appello del Generale di Brigata? È stato ignorato e successivamente nominato capo della Direzione del personale dell’IDF. Quindi ora è l’ufficiale responsabile dei sistemi di formazione dell’esercito.
Non dovrebbe quindi sorprendere che dalle prime settimane dell’Operazione di Terra a Gaza si sia sviluppato un fenomeno senza precedenti di soldati che documentano con orgoglio sulle reti social i Crimini di Guerra da loro commessi. I Crimini includevano saccheggi, distruzione di proprietà e demolizione di case, e nel frattempo dimostravano gioia e orgoglio. Le attività e i valori esibiti sono identici a quelli di “Shuvi HaMadlik”. E cosa ha fatto l’esercito per sradicare il fenomeno? Quasi nulla. L’autorità dei vertici di comando è paralizzata. Ecco perché è facile entusiasmarsi per il Capo di Stato Maggiore che strappa la toppa “Messia” dalla spalla di un soldato con un anno di ritardo. L’autorità morale che dovrebbe essere espressa nel lavoro del Corpo di formazione non è stata solo paralizzata, ma ha alimentato il clima di vendetta con raccolte di poesie.
Quindi perché Shuvi e i suoi amici non dovrebbero lasciarsi trasportare dal clima di vendetta? Il lavoro di documentazione di questi Crimini, un lavoro facile perché gli autori mostrano apertamente la loro opera, è svolto da organismi internazionali e viene inviato all’Aja. Pertanto, non è superfluo menzionare il passato di Shuvael nel Battaglione Netzah Yehuda, l’incubatrice ideologica per il clima di vendetta e il suo compimento molto prima del 7 ottobre. Ma i compagni di Shuvael in Netzah Yehuda non saranno più tenuti a prestare servizio in strutture diverse come la Brigata Carmeli. L’esercito sta istituendo un Battaglione di riserva per loro come parte della nuova Brigata, che triplicherà Netzah Yehuda come parte della campagna per placare coloro che chiedono il reclutamento di ultra-ortodossi. È più facile essere scioccati da una famiglia in lutto che chiedere una revisione completa nell’esercito.
Yagil Levy è professore di ruolo del Dipartimento di Sociologia, Scienze Politiche e Comunicazione dell’Università a Distanza di Israele.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org