L’attacco di Amsterdam mostra la negazione da parte degli israeliani della realtà che hanno creato

I rivoltosi di Amsterdam hanno commesso una violenza enorme e meritano di essere condannati e puniti.

Fonte: English version

di Gideon Levy – 10 novembre 2024

Immagine di copertina: : Sostenitori con bandiere palestinesi partecipano a una manifestazione a margine della partita di calcio di Europa League tra l’Ajax Amsterdam e il Maccabi Tel Aviv, ad Amsterdam giovedì.Credit: Jeroen Jumelet/ AFP

 

Primo titolo apparso su Haaretz successivamente aggiornato, stessa cosa abbiamo fatto noi per essere fedeli alla traduzione e alla fonte.

Giovedì ad Amsterdam si è svolto un violento e criminale pogrom contro i tifosi israeliani. Simili pogrom, condotti dai coloni, hanno luogo quasi quotidianamente in Cisgiordania. I pogrom ad Hawara, ad esempio, hanno superato per portata e violenza persino l’Olocausto II di Amsterdam. Il giorno dopo il pogrom nei Paesi Bassi, coloni violenti si sono scatenati a Surif; due giorni prima si erano scatenati ad Al-Maniya.

Mentre gli israeliani venivano picchiati ad Amsterdam, nella Striscia di Gaza decine di persone venivano uccise indiscriminatamente, tra cui molti bambini, come ogni giorno. I pogrom quotidiani in Cisgiordania e, naturalmente, la guerra a Gaza non sono stati paragonati all’Olocausto; il direttore dello Yad Vashem non è stato intervistato al riguardo; nessuna forza di soccorso è stata inviata per salvare le vittime; il ministro degli Esteri di Israele e il presidente della Knesset non li hanno visti come un’occasione per un servizio fotografico. Questi pogrom avvengono ogni giorno e nessuno si preoccupa di riferirvi della maggior parte di essi.

Giovedì Israele ha stabilito un altro record per il vittimismo che gli piace tanto, e i media hanno stabilito un altro record per l’incitamento, l’esagerazione, l’allarmismo e, soprattutto, l’occultamento delle informazioni che non si adattano alla narrazione che piace ai loro lettori. Amsterdam ha offerto un’occasione imperdibile: “Ancora una volta, gli ebrei vengono picchiati in Europa”.

Un tifoso del Maccabi Tel Aviv ha raccontato che proprio il giorno prima aveva visitato la Casa di Anna Frank – che coincidenza agghiacciante – e il conduttore della radio è quasi scoppiato a piangere. La corrispondente della propaganda israeliana di destra e ultranazionalista in Germania, Antonia Yamin, ha spiegato che “l’Europa non capisce il problema”: Nell’ultimo anno, 300 membri di una famiglia di Khan Yunis sono venuti a Berlino e alcuni di loro sono già noti alla polizia. Anche ad Amsterdam la colpa è di Gaza. Yamin ha dimenticato, ovviamente, di menzionare l’inferno da cui proviene questa famiglia e chi l’ha creato.

È così quando si vive nella “bolla” calda e accogliente, completamente scollegata dalla realtà, in completa negazione, che i media israeliani costruiscono per noi: Siamo sempre le vittime e le uniche vittime; c’è stato un massacro solo il 7 ottobre; tutta Gaza è da biasimare; tutti gli arabi sono assetati di sangue; tutta l’Europa è antisemita. Avete qualche dubbio? Vedete la Notte dei cristalli ad Amsterdam.

E ora i fatti: ad Amsterdam, alcuni tifosi israeliani si sono scatenati per le strade già prima del pogrom: i disgustosi cori urlati “Mandiamo a quel paese gli arabi” (in ebraico) e la rimozione di una bandiera palestinese legittimamente appesa al balcone di un edificio non sono stati quasi mai mostrati dai media israeliani, il che potrebbe rovinare l’immagine di antisemitismo. Nessuno si è posto la prima domanda che la vista della violenza e dell’odio ad Amsterdam avrebbe dovuto sollevare: “Perché ci odiano così tanto?” No, non è perché siamo ebrei.

Non che non ci sia antisemitismo: certo che c’è e va combattuto, ma il tentativo di attribuirgli tutta la colpa è ridicolo e mendace. Giovedì ad Amsterdam ha soffiato un vento anti-israeliano, ed è questo che ha scatenato il pogrom. Gli immigrati nordafricani, gli arabi e gli olandesi che si sono ribellati hanno visto gli orrori di Gaza nell’ultimo anno. Non sono disposti a rimanere in silenzio.

Per loro, le vittime sono i loro fratelli e i loro compatrioti. E chi può rimanere indifferente quando il proprio popolo viene massacrato in modo così crudele? Ogni cameriere marocchino in ogni remota cittadina olandese ha visto Gaza molto più degli esperti di questioni arabe in Israele. Nessuna persona decente potrebbe rimanere indifferente alle immagini di Gaza. I rivoltosi di Amsterdam hanno commesso una violenza enorme e meritano di essere condannati e puniti. Nulla può giustificare un pogrom, né ad Amsterdam né ad Hawara.

Ma anche i disordini di Amsterdam hanno un contesto, e Israele non è disposto ad affrontarlo. Preferisce mandare una guardia del corpo per ogni tifoso israeliano che si reca in Europa d’ora in poi, piuttosto che chiedersi perché ci odiano così tanto e come si può placare questo odio. Dopo tutto, non è esploso in questo modo prima della guerra a Gaza?

Questo è un altro costo della guerra a Gaza che avrebbe dovuto essere preso in considerazione: il mondo ci odierà per questo. Ogni israeliano all’estero sarà d’ora in poi un bersaglio dell’odio e della violenza. È quello che succede quando si uccidono quasi 20.000 bambini, si fa pulizia etnica e si distrugge la Striscia di Gaza. È una piccola stranezza del mondo: non piace chi commette questo tipo di crimini.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org