Molti israeliani sono indignati perché le loro azioni a Gaza sono state definite Genocidio. Ma chiedete loro cosa si dovrebbe fare al nemico e vi diranno: Annientare, Impedite gli Aiuti e continuare a Bombardare e Uccidere.
Fonte: English version
Di Ofri Ilany – 15 novembre 2024 Come verrà chiamato in futuro l’evento in corso nella Striscia di Gaza? Israele la chiama “guerra”. Non c’è dubbio che sia in corso una guerra, su più fronti. Ma nel quadro della guerra, a Gaza viene commesso un Crimine. Israele sta deliberatamente annientando una grande città vecchia di migliaia di anni, Gaza, compiendo omicidi su vasta scala e cercando di espellere la popolazione di un’intera regione. Il mese scorso, il direttore del servizio di sicurezza Shin Bet, Ronen Bar, ha chiesto che gli aiuti umanitari alla Gaza colpita dal disastro venissero ridotti. “Non c’è bisogno di eccellere sulla questione umanitaria”, ha detto, e “dobbiamo fare il minimo richiesto dal Diritto Internazionale”.
Fortunatamente il Diritto Internazionale esiste ancora, ma da queste osservazioni si può dedurre che Israele sta facendo tutto il possibile per istigare un disastro umanitario, assicurandosi al contempo di eludere le gravi misure prese contro di esso. L’esercito che si definisce “il più morale del mondo” ora si accontenta dichiaratamente di non più di una sufficienza, il minimo. E questo, naturalmente, è solo ciò che viene detto apertamente.
Nelle parole di Amit Segal, un commentatore televisivo vicino al governo, ciò che sta accadendo nella parte settentrionale della Striscia di Gaza è “un evento diverso da qualsiasi altra cosa abbiamo visto finora”. Qual è quell’evento di cui non osiamo pronunciare il nome? In gran parte del mondo si chiama “Genocidio”. Gli ebrei israeliani sono inorriditi da questa etichetta, e per una buona ragione. Il popolo ebraico è già stato vittima di un Genocidio su vasta scala, e l’uso stesso della parola è percepito come uno stratagemma antisemita inteso a cancellare la memoria dell’Olocausto. Anch’io ricordo che l’insegnante in terza elementare ci ha detto quella parola, “Genocidio”, per la prima volta. Il paragone è spaventoso. L’Olocausto è l’Olocausto. Ma dopo l’Olocausto, e prima di esso, sono successe altre cose.
Forse sarebbe prudente apporre un asterisco alla parola “Genocidio” ogni volta che viene usata, e notare che ciò che viene fatto nella Striscia di Gaza non si avvicina alle dimensioni e alla gravità dell’Olocausto. I paragoni con l’Olocausto sono solo dannosi. In ogni caso, non c’è bisogno di invocare la parola “Genocidio”.
Il termine è stato coniato in un contesto politico specifico, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Comprende alcuni Crimini e non ne comprende altri. Tendiamo a pensare che finché non c’è l’intenzione di annientare completamente un intero popolo, non c’è giustificazione per usare la parola “Genocidio”. Il Crimine attuale può essere definito “Pulizia Etnica” o “Uccisione di Massa”, persino un “Disastro Umanitario Intenzionale” o “semi-Intenzionale”.
Ci sono persone in Israele che sono infuriate per la pura accusa. Ma se si chiede loro cosa si dovrebbe fare a Gaza, alcuni diranno esattamente questo: Annientare, Impedire gli Aiuti e soprattutto continuare a Bombardare e Uccidere altre decine di migliaia di persone. Diranno che Israele sta rispettando i criteri del Diritto Internazionale, anche se loro condannano il Diritto Onternazionale. Spiegheranno che non c’è scelta, che i palestinesi se l’sono cercata da soli. Si può discutere su tutto questo, ma questo non annulla l’esistenza del Crimine in quanto tale.
Naturalmente, non tutte le persone in Israele parlano in questo modo. La guerra è una cosa, i Crimini di Guerra contro i civili sono un’altra, anche se è difficile distinguere tra loro. In ogni caso, bisogna essere ingenui o ipocriti per negare che nel quadro della guerra che Israele sta conducendo ci siano forze che stanno commettendo intenzionalmente Crimini di Guerra, e non solo come danni collaterali. Ciò si manifesta in video, testi ed elogi funebri. È già evidente a tutti. Ciò che è ancora più spaventoso è che il governo kahanista di Netanyahu, Smotrich e Ben-Gvir è una di quelle forze. In realtà, a questo punto è più corretto dire che alcune delle forze di combattimento di Israele non stanno commettendo Crimini di Guerra. Questa è una consolazione piuttosto patetica.
Terrore Esistenziale
Non ha senso rivolgere accuse agli esitanti e agli sconcertati. Le accuse portano solo a trincerarsi nel proprio punto di vista e ad aumentare il delirio di rabbia paranoica. Ci sono buone ragioni per essere sconcertati. Ma è per questo che è importante fare delle distinzioni. Il vortice in cui siamo immersi da più di un anno include e ha incluso una serie di elementi, e il fatto che si sovrappongano può offuscare il nostro giudizio.
È iniziato con il massacro del 7 ottobre, che di per sé è stato un atto genocida. Dopo il massacro sono arrivati momenti di terrore esistenziale, più o meno giustificati. E poi c’è l’abbandono degli ostaggi israeliani a Gaza e la questione se Israele stia vincendo la guerra o la stia perdendo. E poi ci sono le manifestazioni anti-Israele in tutto il mondo, all’interno delle quali alcuni stanno descrivendo il Sionismo come un Crimine Coloniale imperdonabile fin dal suo inizio. E poi c’è il continuo tentativo del governo Netanyahu di rovesciare il sistema giudiziario e la lotta tra gruppi nella società israeliana.
Viviamo in un periodo di polarizzazione ideologica e quindi chiunque sia contro la guerra di annientamento a Gaza è portato a concludere che ciò obbliga necessariamente a una posizione anti-israeliana su tutti i fronti. Ma anche se le varie questioni sono interconnesse, ogni questione è anche una questione a sé stante. E al momento, l'”evento” più sostanziale è questo: l’Annientamento, l’Uccisione e la Fame di Gaza.
È importante fare delle distinzioni. Perché la cosa semplice deve essere detta: è essenziale fermare l’Annientamento, l’Uccisione e la Fame di Gaza. Avremmo dovuto fermarci molto tempo fa, ma ciò non significa che non dovremmo fermarci ora. Ci sono ancora milioni di palestinesi, esseri umani, che sono vivi e che potrebbero continuare a essere vivi.
È necessario un accordo, la guerra deve essere fermata, è necessario un accordo che garantisca la sicurezza di Israele, del Libano e dei Palestinesi. Ma prima di tutto, la Pulizia Etnica e le Uccisioni di Massa devono cessare. Non per l’economia, non per il giorno dopo, nemmeno per gli ostaggi. Ma perché è un Crimine che non ha giustificazione.
Anche se Israele uscisse vittoriosa da questa Campagna, e anche se per qualche miracolo riuscisse a liberare gli ostaggi, le atrocità che stanno avvenendo a Gaza sono un abisso profondo nella storia di Israele, al cui confronto altre efferatezze impallidiscono.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org