La città di Boulder (Colorado) decide di gemellarsi con Nablus

Pubblicato il 25 dicembre 2016 in Cisgiordania, Diaspora ebraica, Resistenza popolare, USA

La città statunitense di Boulder (± 100.000 abitanti), nel Colorado, il 13 dicembre ha deciso, dopo un lungo e aspro dibattito di gemellarsi con Nablus, in Cisgiordania. La votazione è stata acquisita dal Consiglio municipale di Boulder con 7 voti contro 2, e con la decisione si specifica che Nablus si trova in “Palestina”.

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Nablus diventa così l’ottava città del mondo con cui è gemellata Boulder. Non è l’unica località degli Stati Uniti gemellata con una città palestinese: c’è anche il caso di Gainsville (Florida), Mobile (Alabama), Sacramento (California), Burlington (Vermont) e Muscatine (Iowa ).

Dopo tre anni di un dibattito spesso acceso, il Consiglio Comunale di Boulder, infine, ha votato a favore del gemellaggio.

Il “Colorado Jewish Community Relations Council” ha immediatamente rilasciato una dichiarazione per affermare la sua “profonda delusione”.

“Se a quanto pare non c’è nulla di male nel fatto di stabilire un rapporto con una città pur che sia, ovunque si trovi, il fatto che Nablus sia indissolubilmente legata all’attivismo anti-israeliano non può essere ignorato”, afferma l’organizzazione ebraica. “Giustamente, l’approvazione del Consiglio è stata subordinata alla garanzia che né l’antisemitismo né l’islamofobia saranno tollerate a Boulder”, aggiunge ancora.

Secondo un media locale, dopo che la questione del gemellaggio con Nablus era stata reintrodotta nell’ordine del giorno del consiglio comunale, sono arrivati un migliaio di messaggi di posta elettronica a questo proposito e 78 cittadini, prima del voto, sono intervenuti ad un il dibattito pubblico sul tema.

Traduzione Invictapalestina.org

Fonte http://www.pourlapalestine.be/la-ville-de-boulder-colorado-decide-de-se-jumeler-avec-naplouse/

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite raccomanda la fine degli insediamenti israeliani

FOTO Manifestanti palestinesi discutono con i soldati israeliani durante una protesta contro la costruzione degli insediamenti

Gli USA si astengono dalla richiesta ad Israele di fermare gli insediamenti sulla terra palestinese, consentendo al Consiglio di Sicurezza di deliberare.

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Gerusalemme: i giudici israeliani ordinano che i nipoti vadano fuori dalla casa di famiglia

FOTO copertina- Kinan Sub Laban, 4 anni, nella camera da letto della casa di Gerusalemme Est occupata dove vive con i genitori e i nonni, Nora Ghaith e Mustafa Sub Laban. Mercoledì l’Alta Corte israeliana, facendo seguito a una richiesta dei coloni ebrei, ha ordinato che le giovani generazioni vadano fuori di casa, consentendo solo ai due anziani di rimanere per altri 10 anni. ( Mehdi Chebil Polaris)

Sei anni di battaglia legale condotta dalla famiglia Ghaith-Sub Laban per rimanere nella casa in cui vive da sessant’anni sono giunti al termine: mercoledì l’Alta Corte israeliana ha emesso una sentenza definitiva nel caso di sfratto della famiglia.

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Negato il visto alla quindicenne palestinese per lo Speaking Tour negli Stati Uniti

 

December 18, 2016

Ahed Tamimi è la ragazza palestinese dai capelli biondi che si vede in innumerevoli video e che sembra sempre distinguersi, non solo per il suo aspetto sorprendente e la giovane età, ma anche per la sua ostinata determinazione nel resistere all’occupazione israeliana. È lei nella foto qui sopra, scattata, credo, circa cinque o sei anni fa. Ecco una sua foto molto più recente:

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Gaza, droni, Mossad e tre pallottole al petto

 

Copertina: Una colonia israeliana il 2 ottobre scorso – Foto Ahmad Charabli. AFP

Nissim Behar, Tel-Aviv — 17 décembre 2016 à 16:07

L’ombra dei servizi segreti israeliani incombe sull’omicidio di Mohamad Al Zoari in un vicolo di Sfax in Tunisia.

Se venerdì non fosse stato assassinato con tre proiettili al petto mentre si trovava in un vicolo di Sfax (Tunisia), alla guida della sua piccola auto nera, nessuno probabilmente avrebbe mai sentito parlare di Mohamad Al Zoari. Eppure, questo ex pilota della Tunisair è stato anche un membro dei Fratelli Musulmani e un ingegnere aeronautico, specializzato nella progettazione di droni. Secondo i suoi familiari, quando viveva in Siria e Libano, si è recato più volte e clandestinamente nella Striscia di Gaza per prendere contatti con il braccio armato di Hamas. Inoltre, intratteneva rapporti con Hezbollah e gli inviati iraniani.

Tutto questo lo ha quindi reso un obiettivo perfetto per l’intelligence israeliana che da tempo lo teneva d’occhio. In Tunisia, come in tutto il mondo arabo, i media accusano il Mossad di aver “liquidato” Al Zoari perché avrebbe aiutato Hezbollah e Hamas ad acquisire tecnologie che consentono loro di fabbricare direttamente droni. Dispositivi poco sofisticati rispetto a quelli a disposizione dell’esercito israeliano, ma che in questi ultimi anni sono riusciti a violare più volte lo spazio aereo di Israele.

A Gerusalemme, ovviamente, non si trova nessuno per commentare l’omicidio di Sfax. E’ un fatto che nessuno dirà nulla nell’immediato. Tuttavia, cronisti militari, una piccola casta di una trentina di giornalisti ‘fidati’ che hanno accesso a informazioni riservate, hanno gli occhi che brillano e un sorriso compiaciuto stampato in faccia. In privato, alcuni di loro suggeriscono che i servizi dei loro paesi non sarebbero estranei all’operazione.

Quattro auto e due pistole con silenziatore

La “liquidazione” di Al Zoari in ogni modo è stata condotta con professionalità da un assassino di tipo europeo che non ha lasciato alcuna traccia. Il giorno prima della sua morte, il tunisino, che non nascondeva il suo impegno filopalestinese, aveva anche incontrato una misteriosa “giornalista” europea che si è volatilizzata senza lasciare un indirizzo.

Per quanto riguarda la polizia tunisina, sostiene di aver recuperato quattro auto legate all’omicidio e due pistole con silenziatore.

Dézingages

Il Mossad dispone di una unità speciale di qualche decina di persone specializzate in ‘dézinguages’ e altri trucchi sporchi. Battezzata Kidon, opera solo in casi di estrema necessità, quando i dirigenti di Israele ritengono che ne vada della sicurezza nazionale del loro paese.

Nel 1990, Gerald Bull, un ingegnere balistico canadese che stava preparando per l’Iraq un tipo di cannone superpotente è stato ucciso a Bruxelles con due pallottole di 7,65 alla nuca. Nel 1995, è stato il leader della Jihad islamica, Fathi Shkaki, ad essere ucciso a Malta da due uomini armati che lo hanno inseguito in moto.

Più di recente, Mahmoud Al Mahbouh, il principale fornitore di armi iraniane di Hamas a Gaza, è stato strangolato in una stanza d’albergo a Dubai. Infine, nel 2013, Lakis Hassan, capo dello sviluppo degli armamenti di Hezbollah, è stato ucciso a Beirut.

 

Traduzione Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte: http://www.liberation.fr/planete/2016/12/17/gaza-des-drones-le-mossad-et-trois-balles-dans-le-thorax_1536005