Circa 140 prigionieri palestinesi sono rimasti feriti nell’assalto di lunedì alla prigione di Ofer, in Cisgiordania, un’operazione di propaganda per il Ministro della Sicurezza Pubblica israeliano prima delle elezioni di aprile
Il silenzio degli accademici israeliani
Mar 21, 2017, Chen Misgav – Aggiormnamento ore 14,20 con articolo di Amira Hass
Gli israeliani devono essere coraggiosi, non per paura di essere boicottati all’estero, ma perché è immorale rimanere rintanati in una torre d’avorio se la libertà accademica non è garantita a tutti.
Perché a Pnina Feiler, 93 anni, è impedito di vedere suo figlio?
Dror Feiler, ora cittadino svedese, non riesce a far visita sua madre in Israele a causa della sua partecipazione alle flotille verso Gaza.
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Shimon Peres non è un uomo di pace
Amira Hass, giornalista israeliana su Internazionale 19.9.2016
Shimon Peres, 93 anni, ha avuto un ictus. Se fosse una persona qualunque, ci limiteremmo a dire che tutti meritano di invecchiare in modo dignitoso. Ma Peres non è una persona qualunque, come dimostra la preoccupazione del mondo per le sue condizioni di salute. Immagino che sia così anche in Italia, dove probabilmente viene presentato come un uomo che ha lavorato per la pace.
E dato che Peres è una figura pubblica, non è inopportuno parlare del suo contributo al disastro in cui ci troviamo. Negli anni settanta ha sostenuto il movimento dei coloni. Negli anni novanta, come ministro degli esteri, è stato artefice degli accordi di Oslo, che hanno consolidato la realtà delle enclave palestinesi. Gli insediamenti e le enclave sono due facce della stessa medaglia, a dimostrazione di quanto sia stata coerente la sua visione delle cose.
Negli anni settanta si parlava di “compromesso funzionale”: Peres e Moshe Dayan immaginavano una Cisgiordania in cui la Giordania avesse autorità sulla popolazione araba e Israele sui coloni. Negli anni novanta Peres ha modificato leggermente la sua posizione e ha proposto che solo la Striscia di Gaza diventasse “stato palestinese”, mentre gli abitanti della Cisgiordania avrebbero avuto una limitata autonomia.
Solo quando la realtà delle enclave è diventata un fatto compiuto, Peres si è detto sostenitore di uno stato palestinese in Cisgiordania. Ma se restano le colonie non ci sarà mai la pace. Avremo solo una variante dell’apartheid.
Fonte: http://www.internazionale.it/tag/autori/amira-hass
Dopo il discorso di Mahmoud Abbas sui pozzi avvelenati, il diluvio per i palestinesi
29 giugno 2016 – Amira Hass – Haaretz
Mahmoud Abbas ha ancora una volta provocato imbarazzo. Nel suo discorso al Parlamento europeo ha ripetuto le sciocchezze di un “articolo ” che era apparso nei media palestinesi un paio di giorni prima: rabbini avevano ordinato l’avvelenamento dei pozzi palestinesi e dell’acqua potabile nella West Bank. Leggi tutto “Dopo il discorso di Mahmoud Abbas sui pozzi avvelenati, il diluvio per i palestinesi”