Copertina: Una colonia israeliana il 2 ottobre scorso – Foto Ahmad Charabli. AFP
Nissim Behar, Tel-Aviv — 17 décembre 2016 à 16:07
L’ombra dei servizi segreti israeliani incombe sull’omicidio di Mohamad Al Zoari in un vicolo di Sfax in Tunisia.
Se venerdì non fosse stato assassinato con tre proiettili al petto mentre si trovava in un vicolo di Sfax (Tunisia), alla guida della sua piccola auto nera, nessuno probabilmente avrebbe mai sentito parlare di Mohamad Al Zoari. Eppure, questo ex pilota della Tunisair è stato anche un membro dei Fratelli Musulmani e un ingegnere aeronautico, specializzato nella progettazione di droni. Secondo i suoi familiari, quando viveva in Siria e Libano, si è recato più volte e clandestinamente nella Striscia di Gaza per prendere contatti con il braccio armato di Hamas. Inoltre, intratteneva rapporti con Hezbollah e gli inviati iraniani.
Tutto questo lo ha quindi reso un obiettivo perfetto per l’intelligence israeliana che da tempo lo teneva d’occhio. In Tunisia, come in tutto il mondo arabo, i media accusano il Mossad di aver “liquidato” Al Zoari perché avrebbe aiutato Hezbollah e Hamas ad acquisire tecnologie che consentono loro di fabbricare direttamente droni. Dispositivi poco sofisticati rispetto a quelli a disposizione dell’esercito israeliano, ma che in questi ultimi anni sono riusciti a violare più volte lo spazio aereo di Israele.
A Gerusalemme, ovviamente, non si trova nessuno per commentare l’omicidio di Sfax. E’ un fatto che nessuno dirà nulla nell’immediato. Tuttavia, cronisti militari, una piccola casta di una trentina di giornalisti ‘fidati’ che hanno accesso a informazioni riservate, hanno gli occhi che brillano e un sorriso compiaciuto stampato in faccia. In privato, alcuni di loro suggeriscono che i servizi dei loro paesi non sarebbero estranei all’operazione.
Quattro auto e due pistole con silenziatore
La “liquidazione” di Al Zoari in ogni modo è stata condotta con professionalità da un assassino di tipo europeo che non ha lasciato alcuna traccia. Il giorno prima della sua morte, il tunisino, che non nascondeva il suo impegno filopalestinese, aveva anche incontrato una misteriosa “giornalista” europea che si è volatilizzata senza lasciare un indirizzo.
Per quanto riguarda la polizia tunisina, sostiene di aver recuperato quattro auto legate all’omicidio e due pistole con silenziatore.
Dézingages
Il Mossad dispone di una unità speciale di qualche decina di persone specializzate in ‘dézinguages’ e altri trucchi sporchi. Battezzata Kidon, opera solo in casi di estrema necessità, quando i dirigenti di Israele ritengono che ne vada della sicurezza nazionale del loro paese.
Nel 1990, Gerald Bull, un ingegnere balistico canadese che stava preparando per l’Iraq un tipo di cannone superpotente è stato ucciso a Bruxelles con due pallottole di 7,65 alla nuca. Nel 1995, è stato il leader della Jihad islamica, Fathi Shkaki, ad essere ucciso a Malta da due uomini armati che lo hanno inseguito in moto.
Più di recente, Mahmoud Al Mahbouh, il principale fornitore di armi iraniane di Hamas a Gaza, è stato strangolato in una stanza d’albergo a Dubai. Infine, nel 2013, Lakis Hassan, capo dello sviluppo degli armamenti di Hezbollah, è stato ucciso a Beirut.
Traduzione Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org
Fonte: http://www.liberation.fr/planete/2016/12/17/gaza-des-drones-le-mossad-et-trois-balles-dans-le-thorax_1536005